Note alla storia
Autore/data: Ida59 – idea del 21/8/16 poi sviluppata il 10-12 aprile 2017
Beta-reader: nessuno
Tipologia: racconto in 5 brevi parti
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, romantico, drammatico
Personaggi: Severus, personaggio originale
Pairing: Severus/ personaggio originale
Epoca: (molto) post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Nuovi orizzonti si aprono nel futuro di Severus Piton, una volta lasciata la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Parole/pagine: 4385/11
Nota 1: la storia è stata scritta per l’iniziativa “L'affascinante e misterioso giardino di Severus!” (http://severus.forumcommunity.net/?t=59127153#entry418840595) del Forum “Il Calderone di Severus”.
Nota 2: non sapevo in quale modo affrontare una storia introspettiva al 95% per non renderla troppo noiosa e rischiare di perdere l'immedesimazione dei lettori. Poi mi è venuta in mente Chiara(53), con lo stile in 2a persona da lei preferito e sempre brillantemente gestito, e ho trovato la mia soluzione. La storia, quindi, è dedicata alla mia cara Chiara, sperando che la gradisca.
Orizzonti
1 - Presente
2 - Passato
3 - Nuovi orizzonti
4 - Octavia
5 - Colori e profumi
1- Presente
Hai ormai cinquanta anni, compiuti da pochi mesi.
I tuoi capelli sono sempre neri; e lunghi, fin quasi alle spalle.
Volano nel vento della Cornovaglia, ali nere nel cielo azzurro intenso, mentre passeggi nel prato che circonda il tuo giardino, protetto da un muretto in vecchia pietra ricolma di antica magia celtica.
Camicia bianca e pantaloni attillati. Non è cambiato molto il tuo abbigliamento.
Solo la severa giacca nera hai lasciato a Hogwarts: troppo dolore nelle sue linee rigide colme di rinunce; troppi rimpianti e rimorsi nel lutto dell'assenza di ogni colore. L'avevi scelta per lei, per ricordarti ogni giorno la sua morte; l'avevi scelta per te, per importi di rinunciare alla vita.
Ma la morte non ti ha voluto e la vita, finalmente, ti ha accolto tra le sue braccia morbide e profumate.
Cammini piano sull'erba folta, e i tuoi occhi neri guardano lontano, oltre la scogliera e la spiaggia candida puntellata di rocce scure, lo sguardo fisso sul mare che scintilla dorato sotto i raggi del sole della primavera avanzata.
Il profumo salmastro giunge a tratti, ma intorno a te l'aria è pervasa da mille altri profumi.
Le aspiri con voluttà, le fragranze intense del tuo guardino, le essenze preziose dai mille vividi colori che distilli con Octavia.
Le tue labbra sottili si distendono appena in un sorriso: è sempre così quando pensi a lei, alla tua donna, alla tua vita finalmente da vivere.
No, non sei morto, quella notte; nonostante il feroce attacco di Nagini. Eri preparato, lo avevi capito dalle parole di Albus che il serpente sarebbe stato un problema grave.[1] Solo che eri convinto che la questione riguardasse il ragazzo: per questo portavi sempre con te l'antidoto che avevi distillato da mesi contro il suo veleno dalle magiche particolarità. Per poterlo aiutare. Per proteggerlo. Come avevi sempre fatto in silenzio per anni, anche se Harry pensava che tu lo odiassi.
Ma quella notte il ragazzo ha capito. Ci ha messo un po' a comprendere le cose fino in fondo, ma alla fine ci è arrivato. No, non era odio, il tuo. Era dolore, e rimorso, e rimpianto. Era una straziante sofferenza ogni volta che lo guardavi negli occhi verdi di Lily, inestimabili gioielli prigionieri nel volto sfacciato e arrogante di James.
Così, l'antidoto che avevi distillato per il figlio di Lily, quella notte ha salvato la tua vita.
Insieme alle lacrime fatate di Fanny.
AHogwarts chi chiede aiuto lo trova sempre.[2]
Non hai chiesto aiuto, quella notte, ma ne avevi bisogno: non avevi ancora compiuto il tuo dovere fino in fondo, dovevi ancora proteggere il ragazzo.
Silente non si smentisce mai. Neppure da morto. E sei stato tu a ucciderlo. Altro rimorso, altro dolore: un'agonia durata quasi per un anno mentre disperatamente cercavi un mezzo, qualsiasi dannata possibilità per salvargli la vita.
Invece, l'hai rubata con due orribili parole e un raggio verde di morte, la vita del tuo unico amico.
Sospiri, stringi i denti e guardi fisso avanti a te: mare, mare, e mare oltre ai verdi prati che sormontano le erte scogliere.
Ti ricordi di respirare, e il profumo dei fiori del tuo giardino annulla il salmastro che galoppa nel vento; e ti riporta al presente. A Octavia.
Il piccolo sorriso dolce torna sul tuo volto non più pallido, e nemmeno più tanto spigoloso. Il sole ha colorato il tuo pallore mentre lavoravi tra le aiuole, e la cucina di Octavia ha ammorbidito le linee del tuo viso. E non solo quelle: finalmente non sei più pelle e ossa! Ti sfugge una piccola risata leggera: per diventare grasso, però, dovrai vivere come minimo altri 100 anni, come Albus…
Sbatti gli occhi neri nel sole e smetti all'improvviso di ridere da solo come un idiota.
Poi ispiri ancora la fragranza dei fiori: ne hai bisogno per rimanere nel presente, per allontanare il passato che oggi continua a fare capolino nei tuoi pensieri.
Sai bene qual è il motivo: Octavia ha dovuto assentarsi. Doveva restare via solo per un giorno, ma sono già trascorse due notti e ti manca, ti manca come non avresti mai immaginato potesse mancarti.
Ma prima di sera tornerà tra le tue braccia: te lo ha promesso.
E questa notte sarà di nuovo tutta solo per voi, sotto la luna e tra i mille profumi del vostro giardino.
Note di fine capitolo
[1] Se Lord Voldemort cesserà di mandare Nagini a eseguire i suoi ordini, ma la terrà al sicuro accanto a sé, sotto protezione magica… Frase pronunciata da silente in "Harry Potter e i doni della Morte", capitolo 33 - La storia del Principe. [2] Frase pronunciata da Silente in "Harry Potter e la camera dei segreti", capitolo 14.