Note alla storia
Autore/data: Ida59 – 12/15 dicembre 2017
Beta-reader:nessuno
Tipologia: one-shot
Rating:per tutti
Genere:introspettivo, sentimentale, commedia
Personaggi: Severus, Ida59, Minerva
Pairing: nessuno
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti:AU
Riassunto:Capitolo della storia "Invito a sorpresa" scritta per l'omonima iniziativa del Calderone di Severus.
Parole/pagine: 1409 parole / 4 pagine.
Ida era di nuovo lì, la mano sollevata e pronta a bussare alla porta di quercia dalle pesanti borchie in metallo brunito.
Era passato oltre un anno, ma si sentiva addosso lo stesso profondo timore della prima volta. Paura era un termine più appropriato. Terrore, no, terrore era troppo. Forse.
Del resto, era lì per fargli gli auguri di buon compleanno e portargli un regalo; e qualcosa, nel sorriso perplesso che Minerva le aveva rivolto alcuni giorni prima, quando le aveva chiesto consiglio, le aveva fatto arguire che non si trattasse di un compito facile. In ogni caso, nulla poteva essere più difficile della missione impossibile che si era prefissa la prima volta che aveva visitato Severus nel suo sotterraneo. Convincerlo che tra i Babbani c'erano centinaia di migliaia di persone che lo amavano.
Ida sospirò, la piccola e fragile passaporta che l'aveva condotta lì ancora in mano, insieme al voluminoso pacco regalo, rigorosamente incartato con carta verde e fiocco argento. Serpedoro… no, non glielo avrebbe confessato neppure questa volta. Almeno, non se voleva tornare ancora da lui. Incolume.
La sua mano, però, si rifiutava di battere contro il legno, mentre il cuore pulsava forte seccando la gola e togliendole l'aria.
Raccolse tutto il suo coraggio e… la porta si aprì prima che potesse sfiorarla.
Severus Piton era lì, stagliato nel suo severo abito dai mille sensuali bottoncini, nero e tenebroso nell'alone dorato delle fiamme del camino.
Una visione da sogno.
Ida deglutì. Adesso erano le gambe che si rifiutavano di muoversi: che fosse qualche strano incantesimo di difesa operato dal preside per non essere disturbato il giorno del suo 58° compleanno? Provò con la voce, magari quella non l'avrebbe abbandonata sul più bello.
- Come facevi a sapere…
Anche la voce, già uscita stridula, l'abbandonò a metà strada. Ma possibile mai che ogni volta tutto il suo coraggio si volatilizzasse davanti alla realizzazione del suo sogno?
- Forse perché sono un mago e la passaporta che stai strizzando tra le dita l'ho stregata io, stabilendo con millimetrica precisione luogo e orario? - chiese sollevando discretamente il sopracciglio.
Ida socchiuse un attimo gli occhi.
Era una cretina.
Ok, va bene, tanto ormai lui già la conosceva. E aveva accettato nuovamente di riceverla. Prese un lungo respiro e riaprì gli occhi.
Com'era affascinante il suo sogno! Le fiamme del camino lo illuminavano da dietro e… Ehi, ma il camino era acceso e nella stanza vi era un gradevole tepore!
- Preferisci restare lì fuori al freddo? - chiese il mago con tono tra il beffardo e l'incredulo.
Se le gambe solo si fossero decise a ubbidirle: erano di piombo.
- Pensare che avevo acceso un bel fuoco scoppiettante proprio per te…
Cretina due, la vendetta.
Severus l'aveva acceso per lei. Non poteva crederci.
All'improvviso si sentì trascinare via da una violenta corrente d'aria: strinse il pacco regalo tra le braccia soffocando un grido, mentre la boccetta di cristallo le sfuggiva dalle dita andando in mille pezzi sul pavimento; e si ritrovò seduta nell'ampia poltrona di damasco verde davanti al camino.
- Grazie per il benvenuto, Severus. - esalò.
Il mago sorrise appena, divertito, e facendo fluttuare con eleganza il mantello si accomodò sulla poltrona di fronte a lei: le fiamme ardevano nel camino, danzavano nell'aria e si riverberavano nei suoi occhi neri.
- Eri venuta per qualche motivo particolare? - chiese con noncurante distacco, lo sguardo che si posava con studiata indifferenza sul pacco regalo il cui bel fiocco d'argento era irrimediabilmente rovinato dalla sua stretta forsennata.
Cretina tre. Irrecuperabile.
- Io, ecco, oggi è il 9 gennaio.
Severus annuì in silenzio.
- Ė il tuo compleanno.
Il mago annuì ancora, con un lento movimento silenzioso del capo. Sembrava del tutto disinteressato all'argomento.
- Ci tenevo tanto a farti i miei auguri di buon compleanno, Severus.
- Sì, lo supponevo. - rispose secco.
Non doveva lasciarsi influenzare dal tono freddo e impassibile. Severus indossava una maschera. Nessuno lo sapeva meglio di lei.
- So che ti riesce difficile crederlo, - aggiunse, la voce che finalmente si faceva più sicura, - ma tra i Babbani che ti amano, il giorno del tuo compleanno è molto importante.
Il volto pallido del mago rimase impassibile, mentre le fiamme danzavano ancora nei suoi occhi traendone neri riflessi di cristallo.
- Anche sul mio forum, sul Calderone di Severus…
Dannata voce che spariva per l'emozione. Al diavolo, il compleanno di Severus per lei era più importante del suo stesso compleanno!
- Lo so.
Era stato solo un sussurro, ma Ida lo sentì vibrare in profondità nel cuore.
Negli occhi del mago apparve un lampo di dolore, subito sommerso da un'onda nera di amarezza e, infine, una scintilla di soddisfazione li illuminò, nata dalle fiamme del camino che Severus aveva acceso per quella Babbana che, come le sue amiche, riusciva ogni volta a sorprenderlo. Piacevolmente.
Ida rimase in silenzio a fissarlo, godendosi la vista di quegli occhi meravigliosi che, a modo loro, le sorridevano.
- Ho letto la discussione sul forum.
Il cuore della donna perse un battito.
- Tutte le ventidue pagine, con le immagini dai… discutibili colori. Per non parlare del contenuto. - spiegò con misurata lentezza, il sopracciglio che cercava di sollevarsi contro il volere stesso del mago.
- E ho letto le vostre parole… - aggiunse in un sussurro commosso che lasciò appena socchiuse le sue labbra sottili, togliendo d'un sol colpo alla Babbana tutta l'aria dai polmoni.
Severus rimase a fissarla in silenzio per un lungo istante; infine inclinò appena il capo e si decise a parlare di nuovo:
- E quello per chi è? - chiese indicando il pacco regalo, la voce serissima.
Ida continuò a fissarlo negli occhi, imbambolata e sempre convinta che nelle profondità di velluto nero brillasse un sorriso per lei. Infine si riscosse e gli tese il pacco dalla strana forma triangolare allungata:
- Ovviamente è per te. - rispose abbozzando un sorriso, sempre vittima della malia degli occhi neri che la stavano fissando.
Sicuramente a quel punto il mago già conosceva il contenuto. Il sorriso, adesso, dagli occhi era arrivato a lambire anche le labbra. Era un buon segno.
- Buon compleanno, Severus! - disse Ida, con tutto il suo ardente amore.
Il mago prese il pacco e, con estenuante lentezza, sciolse il fiocco: il nastro d'argento scivolò a terra con un volo aggraziato, mentre le mani dalle lunghe dita sottili svolgevano la carta con gesti misurati.
Una custodia nera apparve nei riverberi verdi della carta, e Severus la sfiorò in una delicata carezza. I due ganci laterali si sollevarono e il rigido astuccio si aprì: adagiato nel velluto nero, un violino bianco brillava nel riflesso delle fiamme.
La donna trattenne il fiato mentre la mano del mago si posava piano sulla laccatura scintillante, lambendo appena le due effe che brillavano nere ai lati delle corde e che lei si ostinava a vedere invece come esse, le iniziali del dolce nome di Severus.
Infine il mago rialzò lo sguardo su di lei e Ida si sentì morire.
Non accadde nulla, rimase in silenzio a fissarla, il volto pallido e serio, i lunghi capelli neri a incorniciarlo, senza che niente rivelasse se il regalo era stato gradito.
Era un silenzio tremendamente imbarazzante e la donna non sapeva come romperlo:
- L'ho scritto in una mia fiction…
- Ho letto le tue storie. - annuì piano il mago.
Ida arrossì.
- Tutte.
Ida senti le guance in fiamme e la gola secca. In "Trasparenza e purezza del Cristallo", la fic in cui Crystal regalava a Severus un violino bianco, aveva scritto di tutto e di più sulla loro appassionata storia d'amore. VM18. Pure spinta.
No, no, assolutamente no. Non doveva fissarlo negli occhi proprio mentre pensava a quelle scene!
Severus sorrise, anche le sue gote lievemente rosate.
- Bella fanfiction. Meglio della realtà. In effetti, mi sarei divertito parecchio ad aiutare di nascosto Potter tramite la Granger, disseminandogli di edera urticante la via all'ultimo Horcrux. - disse sollevando appena il sopracciglio, ammiccante. - In ogni caso, già un bagno nudo in una pozza d'acqua ghiacciata non era male…
Ida lo fissò allibita e il sorriso di Severus si allargò:
- Solo, mi chiedo come tu potessi sapere che amo suonare il violino alla luce della luna…
*
Severus aveva suonato il violino.
Per lei.
Gli occhi neri illuminati dalla luna e il sorriso sulle labbra sottili.
Oltre ogni sogno.