Harry James Potter sapeva di essere in un mare di guai, e grazie tante. Era una calamita per i guai, non poteva fare a meno di cacciarsi in essi, anche quando non lo voleva! Non poteva farci niente.
Ma quella volta sapeva che non ne sarebbe uscito vivo, da quella situazione.
Ma poi come ci era finito?
Sarebbe morto, lo sapeva, e stavolta non per mano di Voldemort.
Adesso se ne stava lì, nel dormitorio di Slytherin, nella camera da Caposcuola di Malfoy ad attendere il suo destino o la sua morte, per mano di Severus Snape. Con lui, in quella camera lussuosa, c’erano i suoi compagni di dormitorio, Seamus Finnigan, Ronald Weasley, Neville Paciock e Dean Thomas, e gli Slytherin del quinto anno, Blaise Zabini, Theodore Nott, Gregory Goyle, Draco Malfoy e Pansy Parkinson.
Sarebbe successo il finimondo da lì a poco, Harry ne era sicuro.
Il Professor Snape non faceva che andare avanti indietro per la stanza consumando il pavimento, i Grifondoro erano tutti tesi, gli Slytherin erano confusi e scocciati (altri erano apparentemente indifferenti) e lui, Harry, era di un pallido che faceva concorrenza con la pelle diafana dei Malfoy. Sapeva che sarebbe morto, di lì a poco.
All’improvviso la porta della stanza venne aperta con foga e alla soglia si presentò un uomo dalla pelle lattea, i capelli neri scompigliati (come se si fosse appena alzato dal letto) e due occhi blu mare stupendi, affianco a lui c'era una donna non tanto alta dai capelli biondi lunghi e lisci che la arrivavano a metà schiena, la pelle appena più scura di quella dell’uomo al suo fianco e gli occhi di un castano dolce che ricorda un po’ il cioccolato.

“Severus si può sapere che sta succedendo? Perché ci hai chiamati?”

L’uomo si rivolse a Snape come se lo conoscesse da sempre e nella sua voce si poté scorgere una punta di irritazione.
Harry alla vista dell’uomo raggiunge dei livelli di pallore mai visti.

“E’ successo un casino!” la voce del professore era piena di urgenza, di ira e di...non era possibile...preoccupazione!

“Casino? Che casino?” ora anche la voce dell’uomo misterioso era piena di preoccupazione.

Gli occhi del professore, e così anche quelli della coppia, si posarono sul Bambino che è sopravvissuto che il quel momento seduto sul letto del suo nemico giurato giunse a un pallido mortale.

“Cosa hai fatto?” la voce dell’uomo che qualche minuto prima era carica di preoccupazione ora era intrisa da una furia omicida.

“Io...I-Io…” il ragazzo non riusciva a spiccicare parola, era terrorizzato da quegli occhi che lo guardavano.
La donna, che per tutta la conversazione tra i due uomini era stata zitta e calma, con passo sicuro e una grazia invidiabile, si diresse verso il letto e sedendosi accanto al ragazzo lo abbracciò.

“Caro basta, così lo spaventi, come pretendi che ti risponda conciato in questo stato.” la voce della donna era ferma e rassicurante.
L’uomo che non voleva far arrabbiare la moglie prese un profondo respiro e inginocchiandosi davanti al ragazzo parlò con voce dolce, ma non per questo meno autoritaria.

“Harry, in che guaio ti sei cacciato questa volta?”

Il ragazzo ci mise parecchi secondi a rispondere, ma parlò talmente piano che lo sentirono soltanto la coppia. L’uomo prima si irrigidì poi impallidì e subito dopo cominciò ad imprecare pesantemente, la donna invece strinse più forte il Prescelto a sé e impallidì anche lei.
I ragazzi erano molto confusi, non riuscivano a capire chi fossero quelle due persone e soprattutto perché quella donna stesse abbracciando Harry.
All’improvviso dalla porta apparvero tre uomini e una donna. Il primo uomo era alto coi capelli scompigliati e di colore castano, il secondo era poco più basso del primo i capelli neri e lisci raccolti in un codino sulla nuca e gli occhi verdi chiaro, il terzo uomo era poco più alto del primo molto simile nei tratti del viso a Severus aveva però i capelli biondi e gli occhi neri pece. La donna era di una bellezza mozzafiato, aveva i capelli neri e ricci che le arrivavano alla vita, il viso era dolce e a cuore, gli occhi erano di un blu notte.
Severus che si era accorto della confusione nei visi dei suoi studenti decise di fare le presentazioni.

“Ragazzi vi presento Euphemia e Fleamont Potter i bisnonni di Harry, loro invece sono Richard Snape, Charlus Potter, Stephen Snape e Dorea Potter.”

I ragazzi rimasero pietrificati, la donna che adesso stava abbracciando Harry era la sua bisnonna?!?!?!?! Come era possibile!?!?!
In effetti i ragazzi avevano ragione, Euphemia nonostante la vecchia età dimostrava una giovinezza che ogni donna purosangue della sua età avrebbe voluto avere.
All’improvviso si udì una risata canina e dalla porta emersero altri due uomini, una donna con un pancione e quattro bambini piccoli che appena videro Harry gli si avventarono contro e lo abbracciarono, costringendolo a sciogliere l’abbraccio della bisnonna.
I bambini subito dopo si misero ad esplorare la stanza consci della tensione di Harry e dei loro nonni.
I due uomini appena entrati non erano altro che James Potter, il padre di Harry, e Sirius Black, il suo padrino.
La donna invece era molto bella i capelli neri e ricci indomabili e gli occhi grigi tipici dei Black confermarono subito la sua identità, Bellatrix Black.
Draco rimase shockato dalla comparsa della zia.

“Bene visto che ci siamo tutti possiamo concentrarci sul problema principale” disse il Capo Casa degli Slytherin.

“Che problema Severus?” chiese James con sempre il sorriso sulle labbra.

Tuo figlio si è cacciato in un grosso guaio!” il tono del Professore era molto seccato.

“Che guaio?” l’intonazione della voce era la stessa di prima.
A quel punto Severus scoppiò.

“Quale guaio mi chiedi? Secondo te quale guaio può aver combinato tuo figlio obbligandomi a richiamare tutta la famiglia” la voce era furiosa.

Harry che ascoltava lo scambio di battute al tono del professore si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo accusatorio del padre che aveva spostato lo sguardo fulmineo su di lui così come tutto gli adulti presenti.

“Cosa hai combinato Harry?” chiese il padre al figlio.

“Io… I-Io… n-non… faccio… c-che… c-che… s-stare… male… d-da… u-un… mese…” in quel momento Harry poteva far concorrenza a Raptor da quanto era spaventato.

“Che genere di malessere?” il tono di James non cambiò di una virgola, spaventando ancora di più Harry.

“V-v-v-vomito… mal d-di t-testa… c-capogiri…” il viso di James sbiancò, così come quello di Dorea e di Bellatrix.

“Non è questo il punto James!” la voce di Severus suonò spaventata.

“Come non è questo il punto?!?! Harry…” ma Severus non lo lasciò finire.

“No! Non è questo il punto. Il punto è che non si ricorda niente!”

“Come non si ricorda niente?!?!” anche James a quel punto era molto spaventata.

“Hai capito benissimo! Non si ricorda niente” James dallo shock si lasciò cadere all’indietro e se non fosse stato per Sirius che evocç una sedia per lui e sua moglie avrebbe preso una bella botta.
Harry spostava il suo sguardo spaventato da suo padre al professore.

“C-come… è potuto succedere?” James fatica a parlare.
Silenzio.

Nessuno aveva una risposta.

“Ehm… scusate, di cosa state parlando?”

Il ragazzo, Ron, che aveva appena parlato si ritrovò con dieci paia di occhi a guardarlo.

James prese un bel respiro prima di parlare.

“Ragazzi abbiamo bisogno di farvi delle domande.”

I Gryffindor annuirono all’istante, invece gli Slytherin erano un po’ titubanti.

“Bene, ragazzi ho bisogno di sapere se per caso Harry avesse avuto una relazione o un rapporto con un ragazzo.” James aveva posto la frase non come una domanda ma come un’affermazione, il suo tono era incolore.

Toccò agli Slytherin stavolta sbiancare invece i Gryffindor si fecero confusi, loro avevano sempre visto Harry in atteggiamenti intimi con ragazze, mai con dei ragazzi.

“Ehm… che io sappia, non è mai accaduto che Harry avesse… bè quello… con un ragazzo, sempre ragazze.” Naville che aveva parlato si fece subito piccolo piccolo.
James era molto pensoso, fino a che Bellatrix non espose una teoria.

“Potrebbe essere stato Obliviato” James e Severus si guardarono come a soppesare le sue parole e, Severus, dopo un cenno affermativo da parte di James uscì dalla porta e si incamminò verso il suo laboratorio.
Quando tornò Severus aveva in mano una boccetta con un liquido azzurro e dandola a James si sedette vicino al Gryffindor facendo spostare la bisnonna.
James si avvicinò con cautela al figlio e, dopo aver stappato la boccetta, la mise sotto il suo naso. Quest’ultimo notando l’occhiataccia del padre la prese con mano tremante e la bevve tutto d’un fiato.
Dopo pochi secondi gli occhi di Harry si illuminarono di consapevolezza e rabbia.
I suoi occhi come quelli dei presenti si sposarono verso gli Slytherin, più precisamente su un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri ghiaccio. I suoi occhi si posarono su Draco Malfoy.

“Tu...C-come hai osato!” la voce di Harry che un minuto prima era carica di terrore ora tremava dalla rabbia. Le sue mani si chiusero a pugni sul copriletto verde che solo un mese prima lo aveva ospitato. Il suo cervello non ragionava più, i suoi occhi mandavano lampi verdi troppo simili all’Avada Kedavra.
Draco, che adesso era veramente terrorizzato, si agitava incontrollato sulla sedia della scrivania in mogano della sua stanza preso dal terrore.
Snape, che già da prima era furiosa ora era incazzato nero, prese parola rivolgendosi al figlioccio.

“Draco...CHE CAZZO HAI COMBINATO!!!”

Draco che non aveva mai sentito il padrino urlare incontrollato si terrorizzò ancora di più.
Non rispose.
Questo fece aumentare la furia di Severus e se non fosse stato per James che lo bloccò si sarebbe buttato sul figlioccio per ucciderlo.

“Così non andiamo da nessuna parte che uno dei due parli, per la miseria!”

James era al limite della pazienza allora Harry iniziò a raccontare quello che successe quella notte.

Alla fine del racconto i Grifondoro erano furiosi… come si permettevano quei dannati Slytherin!! Più o meno era questo il pensiero di tutti.

“Cazzo! Solo al primo colpo!” Sirius con la sua solita delicatezza.

Lo ignorano.
Severus sapeva che adesso avrebbe dovuto raccontare il suo segreto, un segreto che andava avanti da più di vent'anni.

“È arrivato il momento Severus” anche James lo sapeva. Il LORO segreto. Segreto di cui erano a conoscenza solo famiglia e amici stretti (Sirius e Bella).
Ma la persona che temeva di più quel giorno era Harry.

Cosa ne avrebbero pensato i suoi amici? Lo avrebbero accettato lo stesso che avranno saputo??

E queste sono solo alcune delle domanda che preoccupano Harry.

“Harry sei pronto?” chiese James a suo figlio. Il ragazzo infatti era ritornato pallido ma non per la ragione di prima. Intanto i ragazzi guardavano i tre sempre più sconcertati e increduli che segreto avrebbe nascosto loro Harry?? questo erano più o meno i pensieri dei Grifondoro.
All’improvviso sotto gli occhi di tutti Harry cambiò aspetto: il suo corpo già di per sé minuto divenne ancora più sottile, sembrava una ragazza, i tratti invece si fecero anche quelli più femminili ma quello che sconvolse di più i ragazzi furono gli occhi neri pece così uguali a quelli del professor Snape, la cui espressione diviene più dolce, solo per un secondo.
Lo guardavano tutti con tanto d’occhi.
Non riuscivano a capire, allora James iniziò a raccontare…

Io e Severus si innamorammo al 3° anno, eravamo felici, i nostri amici non avevano nulla in contrario alla nostra relazione; poi a 15 anni Severus rimase incinta, Sev è un Portatore Purosangue, decidemmo di tenere il bambino, grazie all’influenza di mio Padre Silente ci diede una camera lontano dei dormitori. Da quella prima gravidanza nacque Michael Severus Potter - Snape, il nostro primogenito. 2 anni dopo all’età di 17 anni, ci fu una seconda gravidanza dalla quale nacque Miriam Euphemia Dorea Lilian (in onore di Lily, la nostra migliore amica) Potter - Snape. A 19 anni ci sposammo in segreto, c’erano solo i familiari e gli amici più intimi. Un anno dopo nacque Federica Miranda Potter - Snape. A 21 anni ci fu la nascita di Harrison “Harry” James Charlus Fleamont Sirius Remus Potter - Snape alias Harry Potter. Circa 5 anni fa nacquero i tre gemelli Marcus “Mark” Richard Potter - Snape, Stephen Dorian Potter - Snape e Stephany Caviglia Potter - Snape e poi l’ultima arrivata in famiglia Hazel Sissi Potter - Snape.

“Padre! La fate sembrare una storia per bambini!”

Severus era d’accordo con suo figlio.

“James stai parlando della nostra famiglia! Non stai raccontando una di quelle favole babbane!”

“Scusa amore mio!” James sembrava veramente dispiaciuto.

All’improvviso si udì un sonoro “Bleah!” proveniente dalla porta che era spalancata.
Sulla porta c’erano: un ragazzo sui 20 anni dai capelli neri spettinati e gli occhi nocciola, una ragazza sui 18 anni dai capelli biondi lisci e gli occhi azzurri e accanto una ragazza di 16 anni dai capelli neri carbone e gli occhi blu elettrico. Le due ragazze avevano la divisa di Beauxbatons e il ragazzo, invece, aveva la divisa di Durmstrang.

A Harry, quando li vide, gli si illuminarono gli occhi.

“Macheal! Miriam! Federica! Siete tornati!”

Harry era eccitato, tutti poterono vederlo. Il ragazzo corse e si gettò, come un bambino, tra le braccia del fratello maggiore che di rimando lo prese in braccio senza sforzo, come se fosse una piuma.

“Ahahaha” la risata del maggiore era roca e profonda, piena di gioia nel rivedere il fratellino.  

Le ragazze avevano un sorriso felice sul volto dai lineamenti dolci ed eleganti. Erano tornati dopo tanti anni.
I ragazzi, Slytherin e Gryffindor, era scioccati. Quelli erano Michael, Miriam e Federica di cui avevano appena parlato?!

Michael mise giù la sua principessa e si rivolse a Severus.

“Allora Mamma, perché ci hai chiamati?”

Oh sì, Severus avrebbe ucciso il suo primogenito e tutti i suoi altri figli se non avrebbero smesso di ridacchiare.

“Tu Figlio ingrato! Smettila di chiamarmi Mamma! E voi smettetela di ridacchiare!”

Ma i ragazzi sembravano sordi alle sue parole e continuarono, allora Severus si girò verso il marito, pronto a fargli una ramanzina o a urlargli contro, ma venne interrotto.

“Nonostante ci diverta vedervi litigare, dovremmo affrontare il problema prima”

La voce del padre fece arrestare Severus.

“Va bene.”

Il fastidio era percepibile nella sua voce e questo fece sorridere divertito Stephen.
Michael prese parola, intervenendo e sedando un’altra discussione padre-figlio.

“Allora fratellino, in che guaio ti sei cacciato stavolta?”

Harry, improvvisamente di nuovo furioso, raccontò tutto al fratello e anche questo furioso stava per lanciarsi contro lo Slytherin e picchiarlo a morte, se non fosse per la sorella minore, Miriam, che lo bloccò e si lanciò in una tirata stratosferica al fratello maggiore, al fratello minore e a Draco. Quando si calmò vide l’ora tarda.

“E’ tardi, che ne dite di andare a dormire e poi fare dei piani domani”.

Tutti annuirono e i ragazzi si avviarono alle loro camere o ai loro dormitori, gli adulti agli alloggi del professore di Pozioni. I bambini, invece, vollero stare con il loro fratellone e dormire nel dormitorio di Gryffindor e così i ragazzi di Durmstrang e Beauxbaton.
Domani, Harry era sicuro, sarebbe stata una giornata molto lunga.

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