Note al capitolo

Questa storia si incentra particolarmente sullo scherzo che Fred e George organizzano ai Malandrini e della loro conseguente vendetta.

Sarà una storia con più capitoli che andranno ad analizzare le varie conseguenze di questo scherzo.

E' una RemusTonks e FredHermione accennata.

Capitolo uno

Come Fred e George scoprirono chi erano i Malandrini

 

Grimmuld place n.12 era conosciuta dall’aristocrazia e dalla semplice plebaglia del mondo magico come una casa dall’aria totalmente tranquilla.

La famiglia Black che da secoli viveva lì, aveva un particolare modo di vivere molto austero che proibiva assolutamente le urla e gli schiamazzi e ciò veniva esteso anche ai giovani pargoli Black, dopo tutto avevano un certo status sociale da difendere.

Walburga Black, la padrona di casa insieme al marito Orion, era appunto, molto ferrea su questa basilare regola, ai suoi due figli era proibito qualsiasi gioco che implicasse qualsiasi tipo di urla.

Solo una volta l’algida padrona di casa era stata vista perdere la calma e la compostezza che da sempre la caratterizzavano, ovvero quando la pecora nera della sua famiglia, noto ai più come Sirius Black, suo figlio, era scappato di casa.

 

Poi la famiglia Black era finita in disgrazia, i coniugi Black erano morti, il giovane Regulus, il nuovo erede, era scomparso senza lasciare tracce e Sirius era finito in prigione.

Così Grimmuld place n.12 ed i suoi abitanti erano finiti nel dimenticatoio.

 

Questo finche Silente non aveva stabilito che la casa sarebbe divenuta il nuovo quartiere generale dell’ordine della fenice, tutta la famiglia Weasley si trasferì lì, insieme a Remus Lupin ospiti del padrone di casa, Sirius, confinato nelle quattro mura della sua casa d’infanzia, per via del suo status di ricercato.

 

Non potendo uscire, nessuno poteva a dir la verità, i gemelli Weasley, malfattori per eccellenza, si annoiavano a morte e questo era un gravissimo problema per tutti, perché i due avevano deciso di sfogare la noia facendo scherzi ai vari abitanti sia fissi o che decidevano di rimanere solo una notte, della casa.

Oramai tutti dormivano con un occhio aperto per paura di essere le prossime vittime.

Il povero Ron, che era la loro vittima preferita, dormiva con la bacchetta sotto al cuscino e la porta ben sprangata, l’ultima volta si era ritrovato a dormire nella tana di Kreacher e non era stato un bel risveglio.

Oramai però, i gemelli erano a corto di vittime e di scherzi, gli unici che ancora non avevano colpito erano Sirius e Remus, perciò decisero che era arrivato anche per loro il momento di subire un bello scherzetto.

Il malefico duo si guardò ghignando promettendosi di andarci piano con loro, forse.

 

Sirius Black, da 20 anni animagus, aveva un magnifico istinto canino che lo avvertiva sempre quando c’era qualche problema, ma di solito appena sveglio lui non gli dava mai retta.

Per questo quella mattina quando si svegliò, andò tranquillamente in bagno, nonostante l’istinto gli dicesse di scappare a gambe levare, e aprì l’acqua della doccia.

Non l’avesse mai fatto.

Fuochi d’artificio con attivazione ad acqua era stati resi invisibili e infilati nella sua doccia, il povero mal capitato cerco di scappare ma quelli erano stati incantati per inseguire la loro vittima e colpirla, a Sirius non rimase da fare altro che urlare disperato e tentare la fuga.

 

Nello stesso frangente Remus, l’altra vittima designata, si trovava in cucina con Molly e i gemelli, il fatto che questi due erano svegli già di prima mattina, doveva mettere in allarme il lupo mannaro, ma questi era troppo occupato a contemplare la bella Tonks.

Per questo non  notò assolutamente i due identici ghigni malandrini che spuntarono sulle facce dei gemelli.

All’improvviso le urla disperate fecero bloccare tutti i presenti, che scoppiarono a ridere subito quando capirono cosa era successo, la matrona Weasley si limitò semplicemente a rimproverare i due con lo sguardo, non aveva proprio le forze per fare una predica con i fiocchi, era mattina anche per lei, e che cavolo.

 

“Altro tè Remus caro” esclamò Fred o era George, l’uomo proprio non sapeva dirlo, “si grazie mille” mormorò sorridendogli debolmente, i due aspettarono pazientemente che finisse la sua tazza per poi passare all’attacco.

“Dicci Remus caro, cosa provi per la nostra bella Tonks?” disse George o forse Fred, Lupin li guardò male ma c’era qualcosa dentro di lui che lo spingeva a rispondere a quella domanda, capì subito cosa gli avevano fatto, gli avevano somministrato il Veritaserum.

Provò a trattenere le parole ma queste premevano per uscire e alla fine si arrese, “la amo, ma sono troppo vecchio, pericolo e povero per lei, per questo non posso stare lei” disse infine vergognandosi come non mai.

Molly sorrise commossa, mentre Tonks non poteva crederci, l’uomo che amava ricambiava i suoi sentimenti, “oh Remus, anche io ti amo e non mi importa di nulla, neanche del fatto che sei blu!” esclamò correndo ad abbracciarlo, “come blu?” chiese stranito.

La ragazza appellò uno specchietto e per la casa si sentì un altro urlo disperato, l’uomo sembrava un puffo.

 

I gemelli sorrisero soddisfatti, avevano colpito ancora e si smaterializzarono in fretta per evitare sfuriate dal mannaro.

 

Quello stesso pomeriggio i due malandrini buggerati si ritrovarono nella stanza di Fierobecco per complottare la loro vendetta.

“Non ci credo, sono i Malandrini a fare scherzi non a subirli!” urlava un Sirius piuttosto arrabbiato e ancora bruciacchiato, “dobbiamo vendicarci” esclamò all’indirizzo di Remus, l’uomo era diventato di color pervinca, segno che l’incantesimo stava svanendo.

“Ma come?” mormorò proprio quest’ultimo, essere stato giocato così da due pivelli bruciava ardentemente sul suo orgoglio, era anche lui un malandrino dopotutto.

 

Black cominciò a camminare avanti e indietro segno che stava facendo funzionare l’ingegno, James, ricordò Remus, lo prendeva sempre in giro per questo suo vizio.

“Amortensia” esclamò fermandosi, “come prego?” mormorò l’altro non capendo, “beh sai, ho notato due cose in questi giorni, uno che i gemelli stanno lavorando ad un nuovo filtro d’amore e due che il nostro caro Fred si è preso una bella sbandata per la prefetto perfetto Hermione Granger!” mormorò adombrandosi.

Ad entrambi venne in mente un altro malandrino che si era innamorato di una prefetto perfetto.

 

“Okay, Fred è sistemato, per George che ci inventiamo?” disse Remus per distrarre l’amico, sapeva quali pensieri in quel momento lo affliggevano.

Il suo diversivo funzionò e Sirius tornò a concentrarsi sul piano ma per quanto ci pensasse non gli veniva in mente niente di abbastanza subdolo.

“Pozione dell’obbligo!” esclamò il mannaro colta dall’illuminazione, “spiegati meglio”

“potremmo aggiungere a quelle pasticche di loro invenzione un po’ di pozione dell’obbligo, così George sarebbe costretto ad obbedire agli ordini di una persona scelta da noi, e credo proprio che Ron faccia al caso nostro!” esclamò sogghignando divertito.

 

“Ottimo piano soldato luna storta!” si complimentò Sirius, “c’è solo un problema!” disse interrompendolo, con un gesto della mano l’altro lo invitò a parlare, “io e te facciamo schifo in pozioni, e di certo non voglio andare a trovare Ramoso prima del tempo perché abbiamo accidentalmente avvelenato i figli di Molly!” disse rabbrividendo.

 

“Cosa suggerisci allora?”

“C’è solo una persona in grado di aiutarci, ma l’idea non ti piacerà!” mormorò Remus, non piaceva neanche a lui, “oh no, oh no! Io da Mocciusus non ci vado!” urlò Felpato intuendo i piani del compare.

Alla fine venne convinto a suon di buone ragioni dall’amico ma l’idea proprio non gli piaceva; per chissà quale ragione poi riuscirono a convincere subito Piton, era bastato dirgli che stavano preparando uno scherzo ai danni dei pestiferi gemelli che subito l’uomo gli procurò le pozioni necessarie.

 

Decisero di agire quella sera stessa a cena, con una scusa glissarono la cena e andarono di corsa alla camera dei gemelli.

“Entro io mentre tu soldato Lunastorta controlli il perimetro!”, Remus lo guardò divertito, “meglio che entro io, tu ti sei già scordato cosa fare!” mormorò ghignando, “forse è meglio” gli rispose sghignazzando.

 

Remus entrò nella stanza e storse il naso vedendo che era totalmente disordinata, appellò le invenzioni dei gemelli e quelle gli volarono gentilmente contro, poggiò tutto sulla scrivania e si mise all’opera.

Aggiunse i capelli di Hermione all’amortentia e intinse le pasticche nella pozione dell’obbligo già modificata con il capello di Ron, fece per riporre tutto quando gli venne in mente un'altra piccolissima modifica da fare, agitò la bacchetta, borbottò qualche formula e rimise tutto a posto.

 

Uscì di fretta dalla stanza e con Sirius si andò a nascondere, fecero appena in tempo che i gemelli arrivarono subito, “e adesso tocca solo aspettare” pensarono entrambi, si diedero la buona notte e ognuno andò nella propria stanza.

 

A svegliarsi la mattina successiva fu un urlo femminile molto arrabbiato, “Fred ti ho detto di lasciarmi in pace, maledetto maniaco!”, due porte si aprirono in contemporanea e le teste ghignanti di Remus e Sirius fecero capolino.

“Dolce musica per le mie orecchie!” mormorò Remus, “vendetta” esclamò Sirius, come se fossero coordinati chiusero la porta e si preparano in tutta fretta per andare a colazione.

 

Arrivati in cucina trovarono il caos, Fred stava importunando Hermione che reagiva maledicendolo, Ron aveva scoperto l’ascendente che possedeva su George il quale era totalmente ricoperto da bubboni, mentre Ginny ed Harry accovacciati in un angolo stavano morendo dalle risate.

Molly e gli altri adulti presenti non sapevano cosa fare e non avevano proprio idea di cosa fosse successo, semplicemente osservavano la scena esterrefatti.

 

Remus coperto da Sirius, agitò la bacchetta attivando l’incantesimo pronunciato in precedenza e sulle fronti dei due comparve la scritta “ai Malandrini non la si fa”.

Quel giorno i due Weasley impararono che fare scherzi ai malandrini non portava mai nulla di buono.

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