11 Settembre  1989 Spinner’s End

 

La luce dell’alba penetrò nella stanza padronale di casa Snape illuminando il volto di una donna addormentata. I capelli biondi sparsi sul cuscino e le coperte fin poco sopra il seno. Il sole le colpì il viso facendole aprire gli occhi azzurro ghiaccio. Era bella Solaria Snape, una delle donne più belle di tutto il mondo magicho. Ed era sposata con l’uomo che amava ma che non ricambiava i suoi sentimenti. Lui amava un fantasma. Quelle deprimenti elucubrazioni di prima mattina furono cacciate via dal suono cristallino di una risata. Come il vento spazza via le nubi dopo un temporale, i cupi pensieri di Solaria furono allontanati dalla voce del figlio che la chiamava.

«Mamma! Mamma! Polaris ha detto che mi porterà un regalo da Hogwarts!» Solaria sorrise. Antares e Polaris, i suoi bambini, le sue ragioni di vita. Non sapeva che cosa avrebbe fatto senza di loro. I suoi bambini, gli unici che riuscissero a strappare un sorriso a Severus.  Carezzò i capelli neri di Antares e gli baciò la fronte.

«Buongiorno, tesoro mio. Tua sorella è già sveglia?» il bimbo annuì.

«Sta controllando il baule con papà e Twinky sta preparando la colazione.» la donna annuì e si alzò dal letto. La vestaglia celeste le si adatto al corpo snello e sorridendo prese per mano il figlio più piccolo. A piedi nudi attraversò il corridoio fino ad arrivare alla camera di sua figlia. La sua bambina che aveva compiuto undici anni. La sua piccola streghetta che presto avrebbe fatto il suo primo viaggio verso Hogwarts. La sua Polaris, che era diventata grande. Si fermò sulla porta della camera ed il cuore le si riempì di gioia. Severus era chino sul baule di Polaris ed accanto a lui sedeva una bambina dai lunghi capelli corvini, una piccola ciocca, l’unica chiara come il platino, le era ricaduta davanti agli occhi azzurro ghiaccio che erano intenti a controllare ogni centimetro del suo baule. Severus sorrise e scompigliò i capelli della bambina che sorrise e si voltò verso la porta vedendo la madre.

«Allora, tutto pronto per la partenza, bimba mia?» la piccola annuì e si avvicinò alla madre per farsi abbracciare.

«Tra quanto dovremo andare, mamma?» Solaria carezzò la testa della bambina e le sorrise.

«Il treno parte alle undici precise, abbiamo ancora il tempo per una buona colazione.» la bambina sorrise felice e corse giù per le scale subito seguita dal fratello. Solaria osservò Severus alzarsi dal pavimento e chiudere di scatto il baule di Polaris. Il silenzio tra loro era carico, pesante. Molte cose erano state omesse, molte cose di troppo dette. Solaria sapeva molte cose che una moglie devota non avrebbe voluto sapere. Severus sapeva che tutto quello faceva soffrire la donna che aveva accanto, la donna che lo amava, ma non poteva fare a meno di comparare gli occhi azzurri di Solaria a quelli verdi di Lily, i loro capelli. Non poteva fare a meno di comparare la moglie viva che aveva al fianco con un fantasma ed il ricordo di una donna morta. Solaria sospirò. Sapeva che nulla sarebbe cambiato. Aveva sperato, quando Polaris era ancora piccola, che la morte di Lily avrebbe aperto gli occhi a Severus. Sperava che Severus guardasse lei con gli occhi sognanti, pieni di amore, che aveva guardando le fotografie di Lily. Ma era tutta speranza vana. Lei era solo una vecchia amica, un’amante segreta diventata moglie per uno strano scherzo del destino.  Abbassò gli occhi quando Severus si voltò per guardarla.

«Tonerai a casa per Natale?» Severus annuì e le sorrise tristemente. Pronto ad iniziare la recita di ogni giorno.

 

L’orologio presto segnò le dieci e fu ora di partire. Presero il baule e la gabbia della civetta di Polaris, Notturnia, e caricarono tutto in macchina. Polaris era agitata, finalmente stava andando ad Hogwarts, finalmente avrebbe incontrato ragazzi e ragazze, si sarebbe fatta amici e nemici e sarebbe finalmente stata smistata nella casa che le apparteneva.

«Mamma, papà, secondo voi in che Casa verrò smistata?» Solaria sorrise.

«Non importa in che Casa verrai smistata, bimba mia, ogni Casa ha il suo onore, ogni Casa ha il suo scopo ad Hogwarts.» Severus grugnì.

«Tranne Grifondoro, lo scopo di quella casa è solo fare danni.» Solaria alzò gli occhi al cielo mentre Polaris si zittì guardando fuori dal finestrino. Il viaggio fu breve, dopo circa mezz'ora erano finalmente arrivati alla stazione e Polaris era fuori di sé dall’eccitazione. Spingeva il suo carrello prestando poca attenzione alla direzione. Si sarebbe di certo persa, non fosse stato per la madre che teneva il carrello indicandole la strada.

«Babbani. Le autorità non possono fare qualcosa per tenerli lontani dal binario?» Severus scosse il capo.

«Purtroppo non è possibile. Non possiamo chiudere la stazione ogni primo settembre.» Polaris si fermò davanti al muro e sospirò. Severus si mise alle sue spalle e le baciò la testa.

«Attenta stella mia, devi camminare dritta in direzione della barriera. Non ti fermare, non avere paura: è molto importante. Se sei nervosa meglio correre.» Polaris deglutì ed annuì. Severus sorrise sulla sua testa.

«Andiamo insieme?» La bambina annuì di nuovo e l’uomo strinse la mani sue quelle della figlia. Polaris sospirò e cominciò a correre.  La barriera era sempre più vicina e Polaris chiuse gli occhi, temendo l’impatto. Impatto che non venne. Riaprì gli occhi e spalancò la bocca sorpresa. Davanti a lei c’era un’enorme locomotiva rossa che sbuffava fumo in tutta la stazione. L’Espresso per Hogwarts. Solaria li raggiunse tendendo per mano un Antares sognante e accarezzò la guancia della figlia.

«Sei ancora in tempo per prendere uno scompartimento vuoto, bimba mia» l’abbracciò stretta e le baciò la fronte.

«Sarò sempre fiera di te.  Mandami tanti gufi mi raccomando e scrivimi subito in che Casa sei stata smistata.» la bambina annuì e abbracciò il fratellino che aveva già le lacrime agli occhi.

«Voglio andare anche io mamma.» Polaris gli scompigliò i capelli.

«Tra tre anni salirai anche tu sull’Espresso.» il treno fischiò e Polaris salutò un’ultima volta la madre ed il fratellino prima di salire sul treno e occupare il suo scompartimento. Appena in tempo. Il treno cominciò a muoversi  portando la giovane Snape verso la sua nuova avventura.

 

Diversi minuti dopo che il treno aveva cominciato la sua corsa la porta dello scompartimento si aprì rivelando due bambini identici. Avevano i capelli rossi e il viso coperto da lentiggini. Gli occhi della stessa sfumatura di azzurro si posarono sulla figura di Polaris, delusi.

«Oh, scusaci. Non ci sono altri scompartimenti liberi. Possiamo unirci a te?» la bambina annuì e fece cenno ai due ragazzini di sedersi. Ci furono molto istanti di silenzio. Polaris guardava fuori dal finestrino ed i due gemelli fissavano la bambina che avevano davanti.

«Che sbadati non ci siamo nemmeno presentati! Io sono Fred» disse il ragazzo che sedeva verso la porta dello scompartimento. «Ed io sono George. Piacere di conoscerti.» Polaris li guardò interdetta. Quei due ragazzi erano strani ma sembravano simpatici.

«Io sono Polaris.» tese la mano ai due gemelli sorridenti e Fred fu il primo a stringergliela. Il silenzio calò di nuovo ed i gemelli confabularono tra loro.

«Secondo te in che Casa finiremo?» Fred alzò le spalle.

«Tutta la famiglia è finita in Grifondoro, ci andremo di sicuro anche noi» rispose sorridendo poi si voltò verso Polaris e le sorrise.

«E tu? Sai già in che casa finirai?» Polaris scosse il capo. Nonostante quei due volessero finire a Grifondoro lei li trovava ancora simpatici.

«Non lo so. Mamma era Corvonero, papà Serpeverde. Dicono che potrei andare in qualsiasi casa.» i due gemelli ora la guardavano schifati.

«Tuo padre era un Serpeverde? Era la casa di Tu-Sai-Chi, e tutti i Mangiamorte sono stati smistati a Serpeverde. Quella casa è piena di gente cattiva.» la bambina scosse il capo.

«Mio padre non è cattivo. È la persona più buona al mondo. » i due la guardarono ancora per un poco per poi alzare le spalle e cominciare a parlare con la ragazzina.  Dopotutto, loro una Casa ancora non ce l’avevano. Perché odiarsi ancora prima di arrivare a scuola?

 

 

Note di fine capitolo

Ecco qui il sencodo capitolo e Polaris. Spero sia piaciuto anche soltanto un poco. 

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate. 

Al prossimo capitolo

Polaris

Posta una recensione

Devi fare il login (registrati) per recensire.