Note alla storia

Titolo: Sorriso tra le lacrime
Autore/data: Ida59 – 18 - 21 gennaio 2013
Beta-reader:nessuno
Tipologia:one-shot
Rating:per tutti
Genere:introspettivo, drammatico, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto:Lacrime come perle d’amore, a baciare il dolce sorriso che si specchiava fulgido nel nero cristallo scintillante degli occhi di Severus.È il seguito di “Maschera infranta”.
Parole/pagine:  738/2.
Nota: Storia scritta per la sfida “Sette giorni per un sorriso”lanciata da “Il Calderone di Severus”

 

Sorriso tra le lacrime

 
La nuova pozione, magistralmente distillata dalla Guaritrice del San Mungo seguendo i suggerimenti del mago, aveva presto elargito i suoi benefici effetti.
Severus si sentiva progressivamente meno debole e il sorriso che Elyn gli rivolgeva ogni mattino era sempre più radioso, ricolmo di una felicità che la Guaritrice non sapeva, e non voleva, più nascondere.
Ora distingueva finalmente la notte da giorno: Elyn scostava subito le tende, appena arrivava al mattino, apriva le finestre e lasciava entrare i caldi raggi del sole di inizio luglio.
Due mesi, erano già passati più di due interi mesi.
Ricordava ben poco.
Settimane di totale incoscienza, amorevolmente accudito da Elyn, poi, progressivamente, il risveglio che aveva acceso il sorriso sulle morbide labbra della Guaritrice.
Quel sorriso meraviglioso che non si era mai spento e lo aveva infine riportato alla vita.
Giorni e notti di incoscienza, ancora… e di sorrisi perduti.
Aveva sempre perso tante cose in vita sua, troppe. Aveva perso… tutto.
E solo sua era la colpa.
Ma alla fine aveva trovato il sorriso meraviglioso di Elyn.
Quello splendido sorriso, dolce e bello,  che era tutto e solo per lui.
Era bella, Elyn, bella e giovane. Doveva avere trent’anni o poco più.
Era anche molto in gamba: un’affermata ricercatrice, un’abile pozionista e, soprattutto, una Legilimante dalla rara sensibilità.
Non avrebbe mai avuto la forza di superare le sue barriere occlumantiche, se le avesse elevate – neppure Voldemort, d’altronde, c’era mai riuscito – ma una volta dentro la sua mente sapeva muoversi con la leggiadria di una farfalla e comprendere ogni sfumatura dei suoi pensieri con l’intuito e la passione che solo una donna innamorata poteva avere. Del resto, quella capacità era essenziale per comunicare con il mago, visto che la grave ferita infertagli da Nagini ancora gli impediva di parlare. Era stata quella stessa capacità che le aveva permesso di comprendere fino in fondo le emozioni e i sentimenti del mago quando si era affacciata, senza nemmeno volerlo, sulla sua mente sconvolta dal delirio febbrile indotto dal veleno di Nagini: non aveva trovato alcuna barriera e le sue capacità di Legilimante erano entrate in profondità nei ricordi, riuscendo ad interpretare con esattezza ogni evento, con le sue ombre e le sue luci. E, soprattutto, aveva colto la tremenda sofferenza del mago ed era stata travolta dalla forza dei suoi rimorsi, dal suo agognare ad un perdono che non riteneva di meritare.
Quel mattino Elyn era ancora più bella di sempre mentre gli sorrideva, gli occhi nocciola illuminati dal sole e sfolgoranti di felicità:
- Il Guaritore Responsabile ha ceduto, finalmente: potrai ricevere la mia… - s’interruppe solo un attimo, giusto per allargare ancor di più il sorriso, - la nostra pozione, finché non sarai del tutto guarito.
La voce le tremò un attimo e gli occhi, ancora sorridenti, in un istante si riempirono di lacrime di commozione:
- Perché guarirai, Severus, guarirai completamente! – esclamò felice.
Gli occhi neri del mago scintillarono, inondati dalla gioia di Elyn, mentre le sue labbra sottili si atteggiavano al dolce sorriso che aveva imparato a modulare solo per lei.
No, non sarebbe più morto, come per tutta l’esistenza aveva invece sempre agognato per raggiungere l’oblio del nulla e sfuggire infine la straziante sofferenza che in ogni istante lo stringeva tra le sue potenti spire crudeli.
Sì, sarebbe guarito e avrebbe continuato a vivere. Perché ora, per la prima volta dopo tanti anni, voleva di nuovo vivere.
Voleva ricominciare a vivere dopo tutti gli anni trascorsi nella gelida e silenziosa tomba che era il suo sotterraneo.
Voleva vivere, per bearsi del sorriso colmo d’amore e di perdono di Elyn.
Voleva vivere, per sorriderle, proprio come stava facendo in quel momento, come faceva ormai da giorni, mente il suo cuore si liberava dalle pesanti catene della solitudine abbracciata per punire le sue colpe.
Calde lacrime rigavano il bel volto incorniciato dai capelli castani, lunghi e morbidi riccioli dai riflessi dorati che brillavano nel sole che inondava la stanza.
Lacrime di sollievo, dopo una paura durata troppo a lungo; lacrime di felicità per un futuro che doveva ancora nascere; lacrime d’amore per un uomo che credeva di non meritarlo.
E il sorriso rifulgeva sulle belle labbra che, di nuovo, scandirono il suo nome in un intenso sussurro d’amore:
- Vivrai, Severus… Severus!
Sì, vivrò, per te, solo per te, Elyn!
Lacrime come perle d’amore, a baciare il dolce sorriso che si specchiava fulgido nel nero cristallo scintillante degli occhi di Severus.
 
 

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