Note alla storia
Sì, sono tornata! La fanfiction di oggi è ispirata dalla "Vera storia di Minerva McGranitt" tratta da pottermore, consultabile sul forum di accio: la ff può essere comunque letta anche senza conoscere la storia ( http://www.acciofanfiction.com/forum/index.php?topic=2416.150 )
"Prego signorina Weasley, si accomodi."
Ormai l'ultimo anno era a metà ed era giunto il momento dei colloqui per l'orientamento post-Hogwarts con i direttori della propria Casa.
Ginny si era quindi recata nell'ufficio della preside provvisoria di Hogwarts, la professoressa McGranitt, per discutere della sua professione futura.
"Allora, signorina Weasley, che strada desidererebbe intraprendere? Immagino che dopo lo scontro con Colui - ehm - con Voldemort le si siano aperte molte interessanti possibilità."
"Sì, infatti, io vorrei diventare... un Auror." disse Ginny con un po' d'incertezza nella voce, guardando sconsolata il pavimento.
"È proprio sicura di quanto ha appena detto?" inquisì la McGranitt inarcando un sopracciglio e sfoggiando uno dei suoi migliori sguardi scrutatori - secondi soltanto a quelli di Silente e alle cui vette il defunto Piton non era riuscito ad arrivare solo per la sua prematura dipartita - "Perché lei non mi sembra affatto convinta. Anzi, credo di avere una prova consistente che mi fa propendere per un'altra idea!"
L'insegnante rimase impassibile mentre estraeva da una cartella, su cui era vergato in verde smeraldo il nome della giovane Weasley, un foglio verde scuro con scritte dorate e disegni magici di cacciatori che si lanciavano la Pluffa svolazzando per tutta la pagina o che venivano colpiti e disarcionati da bolidi e che pareva terribilmente fuori luogo rispetto al quieto studio circostante.
"Ecco, se non mi inganno questa è la convocazione per la squadra delle Holyhead Harpies, per la quale lei aveva partecipato ad un provino, giusto?"
"Sì, ma è stato prima della guerra contro Voldemort..."
"Per le mutande di Merlino, signorina Weasley!" sbottò la McGranitt "Quando sarebbe potuta morire il giorno dopo lei va tranquilla al provino per le Harpies, mentre ora che tutto pare finalmente sistemato vuole tornare ad una vita piatta e grigia? Mi meraviglio di lei! Dove ha lasciato il suo orgoglio Grifondoro? O non è forse per una certa temerarietà che il Cappello l'ha smistata qui?"
"Sì, insomma, non è che io abbia cambiato idea , ma..."
"Ma cosa? Non c'entrerà Molly, spero?" La McGranitt fulminò Ginny con uno sguardo che la impossibilitava a mentire e, dato il mutismo della giovane, la professoressa continuò "Lo sapevo io! Sempre con le solite baggianate del posto fisso e dell'impiego al Ministero, della sua bambina che non si può fare male... ma dico io, avete sconfitto Voldemort: se non ti sei fatta male lì, mia cara, dubito che anche una caduta da un centinaio di metri ti possa fare qualcosa! In fondo ci sono passata anch'io, sai! Ho fatto un brutto incidente e ho dovuto rinunciare alla carriera, ma sono tutta intera! E al mio tempo le protezioni non erano così sofisticate, non ci si andava molto per il sottile: era ancora uno sport - se mi permetti - per gente con i bolidi!"
Alla fine di questa tirata la McGranitt si accorse di essersi scoperta troppo e - pur riuscendo a non diventare paonazza - cercò di sviare l'argomento con grande savoir-faire, ma ormai Ginny, incuriosita, non aveva intenzione di perdere una tale, ghiotta, occasione.
"Come? Lei giocava a Quidditch?"
"Beh, insomma, giocare... ecco, ero una grande fan e..."
"Guardi che mi basta andare nella sala dei trofei e lo scopro subito!"
A questo punto il ritratto di Silente appeso alla parete, che aveva fatto finta di dormire tutto quel tempo, si esibì in un teatrale sobbalzo e con voce garrula disse "Ma certo che giocava a Quidditch! E anche molto bene! Era cacciatrice nella squadra dei Grifondoro ed era stata anche selezionata per le Harpies! Purtroppo una brutta caduta le procurò parecchi problemi cervicali quindi dovette abbandonare la carriera: nessuno dei presenti attutì la caduta con un incantesimo, perché erano tutti intenti ad osservare la Pluffa che aveva appena mandato in rete a conclusione di una perfetta manovra di Porskoff - che spettacolo! Credo, comunque, che sarebbe stata abbastanza audace provare a giocare da professionista, in fondo è una Grifondoro! Su, Minerva, coraggio! Mostrale le foto!"
Con le guance imporporate per la vergogna, ma pensando che, ormai, la pozione era versata e il disastro era fatto, la McGranitt appellò quella che aveva l'aria di una scatola contenente biscotti ma che si rivelò, invece, colma di fotografie: alcune la ritraevano con la divisa di Grifondoro mentre, raggiante, reggeva una Comet 180 (che potrebbe sembrare da pleistocene, ma all'epoca era tra i modelli più quotati) e poche altre mentre sfrecciava veloce su un campo da Quidditch con lo stemma delle Harpies dipinto sugli spalti.
La McGranitt, superato l'imbarazzo iniziale, si lanciò estasiata nella descrizione delle partite più memorabili delle sue stagioni di Quidditch e, al termine della conversazione, Ginny sapeva, in cuor suo, la decisione giusta da prendere per il suo futuro.
Quando la ragazza se ne andò ringraziando, la McGranitt si voltò verso il quadro e lo guardò con un misto di risentimento e burla "Ma era proprio necessario?"
"Figurati! Dici così, ma in fondo ti ha fatto piacere rispolverare le vecchie glorie del passato! Inoltre, ritengo proprio che sia servito allo scopo."
***
Un anno dopo.
Ginny sprizzava di gioia, ma al contempo era tesissima mentre muoveva il primo passo sul campo da Quidditch il giorno del suo debutto come giocatrice delle Harpies.
Un rapido controllo attorno per verificare che tutto fosse a posto la rassicurò: in particolare la vista di una certa famosa cicatrice seguita da un paio di occhi verdi e parecchi ciuffi corvini ribelli la rasserenarono definitivamente. Ma vicino a quella figura familiare scorse un'altra sagoma nota: capelli neri anch'essi, fissati ben stretti in una crocchia, un paio di occhiali squadrati... un vestito a tartan verde scuro e oro (ma non erano forse i colori delle Harpies?!) che si stava sbracciando urlando qualcosa che, dal labiale, risultava piuttosto simile a "Signorina Weasley, li faccia tutti neri! Per le mutande di Merlino e la vestaglia di Morgana!"
Le labbra di Ginny si sciolsero in un sorriso: quel giorno andò tutto per il meglio, manovra di Porskoff compresa!
Note di fine capitolo
Grazie per la lettura, fatemi sapere! Alla prossima! (Mi scalda il cuore essere riuscita a scrivere di nuovo! =D )
Ciao, Sofy ^^