Note al capitolo
Questa storia è stata pubblicata anche sul sito EFP.
E’ sepolto col passato, l’anello.
Sono le nove di sera e c’è già gente ubriaca. Vorresti andare a dormire, chiudere gli occhi solo per qualche minuto, ma il vociare della gente non te lo permetterebbe, quindi rimani lì.
Oggi è venerdì. Tanti anni fa, tanti morti prima, tanti bicchieri di firewhisky ormai bevuti, quello era il tuo giorno preferito. Ora non più.
Il venerdì uscivi insieme a lei, la tua sorellina, la tua Ariana. La portavi fuori per farle prendere un po’ d’aria dopo giorni rinchiusa in casa. Ad Albus, naturalmente, non l’avevi mai detto, ma forse lui lo immaginava.
Avresti dovuto chiederglielo, ma oramai è tardi: ha raggiunto Ariana.
Qualcuno ti distoglie dai tuoi pensieri.
<<Ehi, dammi qualcosa di forte!>> ti grida un uomo già del tutto sbronzo.
Gli riempi il bicchiere con la prima bottiglia che ti capita per mano e glielo porgi.
L’uomo prende il bicchiere e lo guarda.
Dopo un po’ si decide a bere, ma non sembra intenzionato ad andarsene: si guarda attorno, forse cerca qualcuno. Poi si toglie l’anello che ha al dito e lo lancia, urlando come un pazzo.
<<Maledetta! Mi ha tradito! Era mia moglie, per Morgana!>>
Sta iniziando a dare calci e pugni al bancone, ma tu già non lo ascolti più: hai raccolto l’anello e lo guardi.
Assomiglia all’anello di Ariana.
Siete appena usciti. Questo venerdì andate a fare un giro in un paesino babbano molto tranquillo. Lei sorride, felice. Ogni tanto si allontana da te per intraprendere una strana danza che ti fa ridere, poi torna indietro e si stringe al tuo braccio, come un koala alla sua mamma, e ride, senza che tu sappia il perché: forse l’essere fuori da quella casa, o forse non c’è neanche un motivo, però ride.
Poi, di colpo, la sua faccia si fa triste. Aspetti in silenzio che dica qualcosa, ma lei non sembra aver intenzione di parlare e tu sai che in questi casi è meglio star zitto, non chiederle niente.
<<Scusa Aber…>> dice all’improvviso, sorprendendoti.
<<Scusa? E per cosa?>> ti affretti a rispondere.
<<Per prima… mi dispiace. Non volevo… la mamma piangeva ed io ero arrabbiata… non volevo…>>
<<Non è colpa tua, Ariana! Hai capito? Sono cose che succedono, tu non hai nessuna colpa.>>
<<Se tu non fossi arrivato… non voglio neanche immaginarlo…>>
<<Ehi ascoltami.>> le dici prendendole il mento fra le dita e costringendola a guardarti negli occhi.
<<Non è colpa tua.>> continui.
Lei ti guarda per un minuto buono e poi ti abbraccia, forte. Tu la culli. E’ così fragile la tua sorellina.
Dopo un po’ riiniziate a camminare.
Le luci dei negozi e il paesino fanno da sfondo alla vostra passeggiata.
Ariana sembra di nuovo felice e si sposta velocemente da una vetrina all’altra.
Tu la segui da dietro e la controlli.
Dai solo degli sguardi veloci alle vetrine che superi, ma questo ti è bastato per vederlo. Un anello. E’ semplice ma bello proprio per questo. Guardi per un attimo Ariana ed entri.
Dopo pochi minuti esci con l’anello in tasca.
<<Dove sei stato?>> ti chiede lei, ma tu sorridi e non le rispondi.
Continuate a camminare per un po’, poi vi sedete su una panchina del parco in cui siete appena entrati.
<<Ariana…>>inizi a dire.
<<Sì, Aber.>>
<<Ecco… poco fa ho comprato questo.>> dici prendendo l’anello dalla tasca.
Apri il cofanetto blu e le mostri l’interno.
<<E’ bellissimo, Aber!>> esclama.
<<Mi ha fatto pensare a te. E’ un qualcosa di semplice e tu sei una persona semplice…quindi…>>
Ariana stava per interromperti ma tu continui a parlare.
<<… te lo regalo, così, quando ti arrabbi e non so lì con te, basterà guardare l’anello per pensarmi e calmarti, no?>>
Lei ti guarda in silenzio e ti sorride mentre una lacrima solitaria le solca il viso. Poi ti abbraccia e non c’è bisogno di nessuna parola.
E’ felice. E’ felice grazie a te.
<<Vecchio, potrebbe tornarmi l’anello, per favore?>> dice l’uomo di prima, ormai calmo.
Ti tende la mano e tu glielo restituisci.
“Basta pensare al passato, devo lavorare.” ti dici, ma, nel frattempo, già pensi al suo anello.
Non lo potrai né rivedere né ammirare: è sepolto con lei, la tua Ariana.
Note di fine capitolo
Spero vi sia piaciuta!