Note alla storia
Storia scritta per il terzo turno del concorso “Lotta all’ultimo inchiostro” link-http://magiesinister.forumcommunity.net/?t=40810614&st=15#entry287869744 del Magie Sinister Forum (http://magiesinister.forumcommunity.net/) sul tema “Piton in volo”Le regole prevedevano un massimo di 500 parole e non più di tre personaggi.
I Grifondoro e i Serpeverde del primo anno, guidati da Madama Bump, prendono posto di fianco alle scope, immobili sull’erba.
“Non è giusto che agli studenti del primo anno non sia permesso avere una scopa.” si lamenta Sirius Black, a bassa voce.
“A casa, mio padre ha una Nimbus 90 più veloce del vento. Quando l’ho provata…” le parole di James Potter si perdono, sovrastate dal fischio di Madama Bump, che richiama l’attenzione dei suoi allievi. Severus è emozionato e nervoso: non ha mai volato su una scopa prima, perchè suo padre non avrebbe mai permesso certe stregonerie in casa. Severus ascolta attento le parole dell’insegnante, poi stende la mano sulla scopa e questa si alza; stringe forte il manico di legno per paura che la scopa possa volare via senza di lui, come è appena successo a Peter Minus. Trattiene il fiato, mentre si mette a cavalcioni sulla scopa: ora non gli resta che darsi una piccola spinta e si librerà leggero nel cielo. Alza gli occhi: Potter e Black sono già a diversi metri da terra. Severus prende coraggio, piega le ginocchia e, con le punte dei piedi, spinge verso l’alto: la scopa si alza, ondeggia e vibra pericolosamente tra le sue mani serrate; cerca di stabilizzarla, spostando leggermente il peso del corpo, tuttavia la scopa acquista un’improvvisa velocità e rischia di disarcionare il suo cavaliere. Severus si regge forte e tenta di frenare: la scopa, allora, punta verso l’alto e si alza di alcune decine di metri. Severus ha soltanto un momento per godersi la sensazione esaltante di volare, perché la scopa blocca di colpo la sua ascesa e sembra precipitare. In un attimo, Severus passa dall’estasi, al terrore: vede il terreno avvicinarsi troppo velocemente. Con un ultimo disperato tentativo, cerca di puntare di nuovo il manico della scopa verso il cielo. Riesce a frenare la caduta e a riprendere quota, mentre la soddisfazione gli gonfia il petto: ora la scopa è stabile ad una decina di metri sopra il prato. Volare gli provoca un miscuglio di sensazioni che non aveva mai provato prima: eccitazione, libertà, ma anche un pizzico di paura.
“Ehi, Mocciosus, come hai fatto a staccarti da terra? ”
Qualche metro più in alto, Potter e Black si prendono gioco di lui, come sempre. Stavolta, Severus gli darà una lezione: stringe ancor più forte il manico della scopa e lo indirizza verso l’alto per raggiungerli. Potter e Black schizzano veloci ancor più in alto. L’inseguimento dura meno di un minuto perché, come prima, arrivata ad una certa altezza, la scopa si blocca e inizia una rovinosa discesa: lo schianto stavolta è inevitabile.
Severus si tiene un braccio: dev’essere rotto. Sente le risate dei Grifondoro e pensa che, forse, anche Lily sta ridendo di lui. Mentre si dirige verso l’infermeria, con le lacrime che gli bruciano gli occhi, stringe i denti e decide di fare una promessa a se stesso: un giorno, diventerà un mago così potente che saprà volare anche senza scopa.
“Non è giusto che agli studenti del primo anno non sia permesso avere una scopa.” si lamenta Sirius Black, a bassa voce.
“A casa, mio padre ha una Nimbus 90 più veloce del vento. Quando l’ho provata…” le parole di James Potter si perdono, sovrastate dal fischio di Madama Bump, che richiama l’attenzione dei suoi allievi. Severus è emozionato e nervoso: non ha mai volato su una scopa prima, perchè suo padre non avrebbe mai permesso certe stregonerie in casa. Severus ascolta attento le parole dell’insegnante, poi stende la mano sulla scopa e questa si alza; stringe forte il manico di legno per paura che la scopa possa volare via senza di lui, come è appena successo a Peter Minus. Trattiene il fiato, mentre si mette a cavalcioni sulla scopa: ora non gli resta che darsi una piccola spinta e si librerà leggero nel cielo. Alza gli occhi: Potter e Black sono già a diversi metri da terra. Severus prende coraggio, piega le ginocchia e, con le punte dei piedi, spinge verso l’alto: la scopa si alza, ondeggia e vibra pericolosamente tra le sue mani serrate; cerca di stabilizzarla, spostando leggermente il peso del corpo, tuttavia la scopa acquista un’improvvisa velocità e rischia di disarcionare il suo cavaliere. Severus si regge forte e tenta di frenare: la scopa, allora, punta verso l’alto e si alza di alcune decine di metri. Severus ha soltanto un momento per godersi la sensazione esaltante di volare, perché la scopa blocca di colpo la sua ascesa e sembra precipitare. In un attimo, Severus passa dall’estasi, al terrore: vede il terreno avvicinarsi troppo velocemente. Con un ultimo disperato tentativo, cerca di puntare di nuovo il manico della scopa verso il cielo. Riesce a frenare la caduta e a riprendere quota, mentre la soddisfazione gli gonfia il petto: ora la scopa è stabile ad una decina di metri sopra il prato. Volare gli provoca un miscuglio di sensazioni che non aveva mai provato prima: eccitazione, libertà, ma anche un pizzico di paura.
“Ehi, Mocciosus, come hai fatto a staccarti da terra? ”
Qualche metro più in alto, Potter e Black si prendono gioco di lui, come sempre. Stavolta, Severus gli darà una lezione: stringe ancor più forte il manico della scopa e lo indirizza verso l’alto per raggiungerli. Potter e Black schizzano veloci ancor più in alto. L’inseguimento dura meno di un minuto perché, come prima, arrivata ad una certa altezza, la scopa si blocca e inizia una rovinosa discesa: lo schianto stavolta è inevitabile.
Severus si tiene un braccio: dev’essere rotto. Sente le risate dei Grifondoro e pensa che, forse, anche Lily sta ridendo di lui. Mentre si dirige verso l’infermeria, con le lacrime che gli bruciano gli occhi, stringe i denti e decide di fare una promessa a se stesso: un giorno, diventerà un mago così potente che saprà volare anche senza scopa.
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