Passatempi di honey
Casa Granger: pomeriggio di una qualsiasi domenica piovosa.
I due coniugi erano tranquillamente seduti a sorbire il tè pomeridiano, godendosi il giusto riposo.
Un improvviso trillo scosse il silenzio.
Con aria rassegnata Henry Granger posò la tazza, si alzò e raggiunse il telefono.
“Pronto?... Ciao, tesoro… Tutto bene, sì… Cosa?... Ma certo… Ma che fastidio vuoi che sia… Allora tra cinque minuti… Ti aspettiamo.”
“Chi era?” s’informò Jane Granger nata Wallace.
“Era Hermione; è morta Muriel, la prozia di Ron. E quindi lei, Ron, Harry e Ginny dovrebbero recarsi a renderle omaggio, ma non sanno dove lasciare i bambini. Mi ha chiesto se li potevamo tenere noi per qualche ora.”
“Certo, che problema vuoi che diano. Anche i piccoli Potter ci chiamano nonni; sarà piacevole giocare con loro per qualche ora. Ah, potremmo far vedere loro un film in DVD: non credo che lo abbiano mai visto.”
“Abbiamo qualcosa di adatto alla loro età?”
“Sì. In previsione delle vacanze natalizie ho preso diversi film per bambini: ne vediamo uno oggi, come esperimento.”
“Allora siamo a posto; i bambini non si annoieranno.”
Jane Granger sbarazzò la stanza da tazze e teiera ed andò in cucina a controllare la scorta di merendine e biscotti senza zucchero.
Il marito, memore delle ultime visite dei nipoti, mise sui ripiani più alti della libreria tutti i ninnoli più fragili.
Cinque minuti dopo sentirono bussare alla porta.
Le famiglie Weasley e Potter, al gran completo, invasero il soggiorno di casa Granger.
Rose ed Hugo fecero a gara con i piccoli Potter per correre ad abbracciare i nonni.
In una cacofonia di voci più o meno squillanti a volume tale da rasentare i decibel di una bomba atomica, i cinque pargoli, tutti insieme, raccontarono ai nonni Granger le ultime novità.
Hugo e Lily farfugliarono con la loro pronuncia blesa, Albus e Rosa li sovrastarono con la loro parlantina più fluente, mentre James, dall’alto dei suoi sei anni li guardò con aria di sufficienza, prima di raccontare a sua volta le novità.
Il tremito dei vetri alla finestra e dei ninnoli sui vari ripiani iniziò in sordina per continuare in crescendo.
I signori Granger si guardarono intorno stupiti.
“Ragazzi, state urlando troppo, fra poco romperete i vetri. Basta. FATE SILENZIO.” la voce di Ron salì poco alla volta di tono, cercando di sovrastare il frastuono causato da figli e nipoti.
Harry tirò fuori la bacchetta con aria rassegnata e la puntò sui bambini. “Silencio!”
“Può sembrare una cattiveria, ma quando sono insieme questo è l’unico metodo per avere un poco di silenzio. Purtroppo sono capaci di infrangerlo nel giro di pochi minuti. La settimana scorsa, a furia di urlare, hanno infranto le vetrine del negozio Tiri Vispi Weasley.” spiegò Hermione.
Approfittando dell’effetto dell’incantesimo tacitante, gli adulti salutarono i genitori di Hermione e fecero le ultime raccomandazioni ai figli prima di andare via.
Le previsioni di Hermione si avverarono ed i bambini ripresero a parlare prima a volume sopportabile, poi via via sempre più alto.
“Jane, non avevi un film da far vedere ai nipoti?” chiese Henry alla moglie con aria disperata.
“Certo. Bambini. BAMBINI!” l’urlo ebbe il potere di zittire i bambini. “Adesso vediamo un bel film insieme.”
“Nonnina, che cosa è un film?” la vocina di Hugo si alzò, tremula.
“Ora vedrete. Su sedetevi sul divano, io metto il DVD nel lettore. Henry, per favore spegni le luci, teniamo acceso solo il lume sul tavolino d’angolo.”
Lo schermo si illuminò ed iniziarono a scorrere le immagini di una Londra di fine ottocento.
I bambini rimasero in religioso silenzio per le prime scene.
Poi apparve Mary Poppins, seduta su una nuvola, intenta a chiacchiere con il manico dell’ombrello.
“Ma le nuvole non le reggono mica le persone.” esclamò James.
“E non può utilizzare un tappeto volante perché sono stati vietati da tempo.” rincarò Rose con aria saputa.
“E se Trasfiguri una persona in un ombrello non può mica parlare più.” continuò Albus.
La fila delle candidate al posto di tutrice fu spazzata via da un forte vento.
“Wow! Secondo te che incantesimo ha usato?”
“Potrebbe essere il Wingardium Leviosa oppure un Ventusortia. Lo chiederò a mamma. Lei sa sempre tutto.”
Mary Poppins salì nella stanza a lei destinata ed iniziò a tirar fuori dalla borsa lo specchio grande e poi l’attaccapanni.
“Ah ma questo è facile! Un incantesimo dilatante.” l’aria di sufficienza di James era un poema.
La ridda di ipotesi sull’incantesimo utilizzato da Mary per incantare il metro a nastro durò tanto da far sudare 14 camicie al nonno Granger.
A questo punto il DVD fu fermato, riavvolto e rimesso dall’inizio perché Rose voleva controllare una sua ipotesi sull’arrivo di Mary Poppins.
I commenti sarcastici di James provocarono una crisi isterica in Jane Granger.
Alla canzone “Basta un poco di zucchero e le pillola va giù” i cinque bambini iniziarono a saltare in piedi sul divano reclamando il replay della scena.
Henry fu costretto ad ascoltare per talmente tante volte la canzone dello zucchero da cadere a terra in preda a coma glicemico.
Mentre ormai Jane Granger temeva la rottura delle molle del divano per sfondamento e l’usura del tratto di DVD contenente la canzone, si sentì bussare il campanello della porta.
Ci fu un’aspra lotta fra Jane ed Henry Granger per chi dovesse andare ad aprire.
Vincitore e sorridente, Henry spalancò la porta di casa e fece entrare Hermione, il marito ed i cognati.
“Papà, mamma. Abbiamo fatto più presto del previsto. I bambini vi hanno dato fastidio?” si preoccupò Hermione.
“No, Hermione. Sono stati a vedere un DVD.” rispose la madre.
“Cosa è un DVD?” la domanda uscì all’unisono dalla bocca dei fratelli Weasley.
“Solo allucinazioni viste in una specie di Pensatoio multiplo.” rispose James con aria saccente.