Note alla storia

Grazie a Jude, la mia beta-reader...
Perdonate ancora una volta i deliri di una notte insonne...
“AAAAAAAAAAHHH!”
Un urlo squarciò la quiete mattutina di Villa Conchiglia.
Bill abbandonò il suo rifugio tra le calde coperte del letto e corse verso sua moglie, in bagno.
Trovò Fleur seduta sul bordo della vasca, in pigiama e con i lunghi capelli dorati stravolti.
Le corse incontro e iniziò a carezzarle la testa.
“Tesoro, cos’è successo?” chiese ansiosamente.
Fleur sembrava troppo sconvolta per parlare.
Iniziò a scuotere tristemente la testa e poi si buttò tra le braccia di Bill, che, preso alla sprovvista, cadde all’indietro nella vasca.
Ripresosi dalla caduta, si risedette e strinse sua moglie dolcemente.
“Fleur, te la senti di parlarmene?”
Lei annuì, sconvolta, e cercò di parlare.
“E’ terrìble… sconvolgente… non… non è possìble… tu, tu non mi vorrai più…”
Farfugliava sconnessamente da un paio di minuti, quando Bill decise di prendere in mano la situazione.
“Adesso basta tesoro! Io ti amo e qualunque cosa tu abbia non mi farà cambiare idea!” disse in tono autoritario.
Fleur fece un sorrisino storto, e poi parlò.
“J’ai… Ho… HO LA PANCIA!” e scoppiò nuovamente a piangere.
Bill rimase un minuto sconcertato da questa rivelazione. Tutte queste scene, per un po’ di sanissima pancia?
Si alzò in piedi, con l’intenzione di far ragionare la moglie, ma notò che il volto di Fleur aveva assunto una tonalità tendente al pistacchio e si spostò appena in tempo per evitare che uno spruzzo di vomito centrasse in pieno le sue ciabatte.
Dopo altri sei o sette vomitini delicati della consorte, Bill venne assalito da un atroce dubbio.
Guardò stralunato la moglie che vomitava e la sua presunta pancia, e all’improvvisò si accese una lampadina nel suo cervello.
In punta di piedi andò in cucina, e cominciò a radunare tutto l’occorrente per preparare la pozione.
Due ore più tardi l’intruglio era pronto, e Bill si apprestò a tornare dalla sua signora, ancora scomodamente adagiata sul bordo del water, in attesa di altri conati.
“Fleur, tesoro… Ho un dubbio… Potresti bere questa pozione per chiarirmelo?” il suo tono era noncurante e Fleur lo fulminò con lo sguardo.
“Bill, je non son totalmente stupìd! Ho capito che potrei esserè incinte…”
Bill abbassò lo sguardo, sentendosi un idiota completo.
“Hai ragione, amore, quindi bevi la pozione…” disse, mortificato.
Fleur la bevette e subito fu presa da un nuovo conato.
“Allora, qui dice che, se il viso diventa rosso, niente bimbo, se diventa blu, sei incinta, e se diventa verde sono due gemelli!” concluse allegramente.
Fleur si voltò a guardarlo, con uno sguardo omicida negli occhi, mentre il volto stava lentamente virando verso una sfumatura verdastra.
“Allòr, Bill, di che colour sono?” chiese Fleur impazientemente.
Bill aveva lo sguardo perso sul verde pisello di Fleur e si limitò ad alzare due dita.
Lei, presa alla sprovvista, si alzò faticosamente e, barcollando, si diresse verso il marito, che pareva sul punto di svenire.
Ripresosi dallo shock iniziale, intanto, Bill stava lentamente riprendendo coscienza di sé, e prese la moglie al volo, baciandola con passione.
“Sai cosa significa questo, amore mio?”
Fleur era in stato catatonico.
“Avremo due bambini!” disse raggiante.
Lei non dava segni di ripresa.
“Ehm, tesoro, stai bene?” chiese Bill, vagamente perplesso.
“Oui, je suis molto contente…”
La sua faccia diceva il contrario.
Decisamente c’era qualcosa che non andava.
“Mais… ciò vuol dirè… che… avrò ancorà più pancia… E… e… Metterò su… CICCIA!”
E scoppiò ancora a piangere.
“Diventerò… UNE PALLA DE LARDE!”
Bill rimase spiazzato, osservando la moglie disperarsi, torturando un innocente tappetino del bagno.
“Ma amore, è normale, fa parte della gravidanza… E poi, puoi sempre tenerti in forma, in qualche modo…” la sua voce non era convinta, ma ebbe il potere di consolare Fleur, che si alzò in piedi, ravviandosi i capelli.
Bill notò che sul suo viso si stava formando una strana espressione, stile scienziato pazzo.
“Justo…”

***

“Fleur, amore, mi dici ancora una volta perché dobbiamo fare questa cosa?” Bill era ormai sull’orlo delle lacrime.
“Mon amour, non parler! Vai avantì!” ordinò imperiosa la moglie.
“Almeno mi puoi dire perché devo indossare… questa… questa roba?” osservò Bill, leggermente disgustato.
Fleur si avvicinò dolcemente al marito e gli prese la mano.
“Bill, tu dois indossarè questa tuta, perché è l’indumentò justo! En quanto al colòr… Si intòn perfectamonte ai miei capellì!”
L’uomo guardò di nuovo la sua tuta rosa shocking.
“E adessò, mon amour, ricominsciamo… E un-deux-trois, un-deux-trois… Plus su la gamba! Tesoro, l’aerobicà non si fa da solà!”
Bill gemette, alzando gli occhi al cielo.
“Ma quando mai…”

Note di fine capitolo

Che ci posso fare? Vedo Fleur come una ragazza superficiale... E la odio abbastanza...
Me lo fate un commentino?

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