Note alla storia

Piccola fanfiction scribacchiata in un pomeriggio di noia senza internet. Non è un granché, i personaggi non mi sembrano resi bene (anche perché sappiamo troppo poco di Calì e Lavanda, almeno secondo me), ma spero che il messaggio sia abbastanza chiaro.
"Spleen" è il nome di quattro poesie di Charles Baudelaire e significa - letteralmente - 'milza', organo dal quale i medici credevano nascesse la malinconia e la depressione (il piccolo Dissennatore che c'è in ognuno di noi, insomma XD). Qua e là, soprattutto all'inizio, c'è qualche citazione da uno degli Spleen di Baudelaire, ma a parte questo, niente che colleghi Baudelaire a questa fanfiction.

Note al capitolo

- L'originale Spleen (I fiori del male e tutte le poesie) dice, nella prima strofa: "Quando il cielo basso e cupo pesa come un coperchio / sullo spirito che geme in preda a lunga noia / e abbracciando il cerchio di tutto l'orizzonte / ci versa una luce nera più triste delle notti".
Il cielo di Hogwarts era plumbeo e carico di pioggia e tristezza. Sembrava protendersi opprimente, come un coperchio, verso le torri più alte, pronte per avvolgere nelle tenebre notturne la popolazione scolastica del castello, anche se prima del tempo. Tuonò, e la pioggia riprese più violenta di prima quando il portone della Sala Grande si aprì per far entrare i nuovi studenti di Hogwarts. I loro sguardi, timidi e quasi impauriti, andavano di qua e di là, illuminati dalle candele libranti, per poi dileguarsi oltre le finestre.
Nella sala gravava un silenzio funebre. Non è il modo migliore per iniziare un nuovo anno, si disse qualcuno.
Lo Smistamento fu breve, anzi, così veloce da far desiderare a qualcuno dei presenti che fosse durato di più solo per non sentir dire le solite parole di inizio anno da parte della McGranitt.
«Benvenuti, nuovi arrivati; bentornati, vecchi studenti» disse, continuando con parole inutili sul nuovo anno che ai più non interessavano: «Sarà difficile accettarlo, ma andremo avanti… » o anche «Hogwarts porterà avanti il suo buon nome comunque, ad ogni costo…»
Perché tutti, in un modo o nell’altro, erano stati colpiti dalla sua morte. In un certo le conversazioni furono più vuote, prive del brillio che le caratterizzava. Non ci sarebbe stato più il «pigna, pizzicotto, manicotto, tigre!», tra l’altro.
«Ron non c’è» disse Lavanda, al tavolo di Grifondoro. «Non che mi importi» si affrettò a dire.
«Oh, sì» Calì le diede retta. «E non c’è nemmeno Hermione».
«E il Prescelto» aggiunse Lavanda, con una punta di malizia che scomparve subito dopo. «Credi che lo sappia? Cioè, che lo sappiano?»
«Per quanto ne sappiamo non stanno insieme» fece notare Calì. «Tutti e tre, intendo, come amici fuori da Hogwarts».
«Sì, sì» assentì Lavanda, apparentemente indifferente.
«Però è improbabile che stiano da soli, sono molti uniti. E in un momento simile, poi…» borbottò Calì, mordicchiandosi il labbro in un atto molto Hermionesco. «Secondo me lo sanno. Devono saperlo».
«Chi può averli informati?»
«Non ne ho idea» mormorò Calì. «Però… pensaci, se non lo sapessero!»
«Non spetta a noi dirlo» scandì Lavanda. «Lo scopriranno».
Calì rise amaramente.
«Prova ad immaginarti la faccia di Harry lì, alla porta, che entra, e si aspetta di ritrovarsi Hagrid al tavolo degli insegnanti» ridacchiò. Improvvisamente si sentì male con se stessa.
«C’è di positivo che i nuovi avranno la Caporal a vita» commentò Lavanda.
«Se fossimo state così fortunate noi» mormorò Calì. «Però… senza Hagrid sarà tutto diverso».
«Oh sì, senza dubbio».
Ci fu una breve pausa.
«Ma com’è che è morto?» domandò Lavanda.
«Non ricordo. Non credo di averlo mai saputo, a pensarci bene» rispose Calì. «Comunque non importa. Dopotutto… praticamente era solo il Guardiacaccia».

Note di fine capitolo

- "«Se fossimo state così fortunate noi» mormorò Calì." Qui Calì si riferisce al fatto che loro hanno dovuto seguire gli insegnamenti di Hagrid, benché la Caporal fosse decisamente migliore.
- "Non ci sarebbe stato più il «pigna, pizzicotto, manicotto, tigre!», tra l’altro." Dico "tra l'altro" perché quella frase è di Silente e sì, molti - compresa la McGranitt - sono più tristi per quello (e si riferiscono a quello) che per la morte insignificante di Hagrid, alla quale - invece - Calì e Lavanda si riferiscono (e si riferiscono a questo piuttosto che a Silente perché sanno che Harry&Co erano più affezionati a lui che al professore; questo sempre secondo quello che presumo sappiano le due Grifondoro). È ovvio, di conseguenza, che c'è un cambio di pensiero nella frase, ecco.

Il succo di tutto ciò è che tutti danno Hagrid per scontato (sia come personaggio in sé che come personaggio nelle fanfiction, in cui non c'è mai), mentre è molto più importante di quanto non sempri :P Piccolo omaggio ad un personaggio che dovrebbe stare a cuore a tutti :)

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