Note alla storia

Come si può evincere, non abbiamo una grande adorazione per il libro del signor Moccia e questa vuole essere una PARODIA, quindi vi chiediamo gentilmente di evitare commenti che ci dicano quanto poco sia credibile la trama: lo sappiamo, lo stiamo facendo di proposito, così come il comportamento psicotico dei vari personaggi è voluto.
Ci siamo conosciute perchè entrambe scriviamo una storia su Ted e Andromeda, coppia piuttosto snobbata dal fandom, e abbiamo concordato sul preferire che la ship rimanga nell'ombra piuttosto che vederci sommerse da storie sdolcinate, stucchevoli e IMPROBABILI con loro come protagonisti.
E per prevenire tragici eventi abbiamo deciso di immunizzarci parodiando il miele per eccellenza: Moccia!
Questa vuole essere una presa in giro verso il libro, ma abbiamo il totale rispetto nei confronti dei lettori dello stesso, quindi vi preghiamo di evitare recensioni fuori luogo.

Note al capitolo

Il primo incontro tra i nostri due protagonisti, Andromeda-Babi e Ted-Step, che come nell'originale 'Tre metri sopra il cielo' avranno modo d'interagire solo grazie a un padre snaturato...
Rodolphus e Belatrix si amano!
Questa scritta, con tanto di L mancante, faceva bella mostra di sé sul muro della stazione di King's Cross, in modo che tutta Hogwarts prendesse coscienza di quanto fosse sfigato il suo autore.
Bellatrix, invece, non aveva nessun bisogno di murales per capirlo: ne prendeva atto in ogni singolo istante della sua misera vita, con due sorelle che ne parlavano in continuazione.
"L'ha fatta Rodolphus quella scritta!" urlò Andromeda, indicandola.
Nel sentire la voce della ragazza l'animale domestico di Bellatrix, che di certo non si vantava di una sorte migliore di quella della propria padrona, si rifugiò sul fondo della borsa in cui era stato infilato.
Era un serpente spada, una specie di rettile conosciuta solo al mondo magico, molto rinomato per la sua...
"Mamma, voglio anch'io i pantaloni a vita bassa di pelle di serpente spada!" s'intromise Narcissa, traumatizzando ancora di più la povera bestia. Ma almeno aveva cambiato argomento.
"E voglio anche un fidanzato che mi dedichi un murales!"
Come non detto.
Scuotendo sconsolatamente la testa, Bellatrix si avviò verso l'Espresso. Se fosse riuscita a chiudersi in bagno, non avrebbe dovuto vedere il suo 'fidanzato'.
"Idiota è decisamente più appropriato." rifletté poi, mentre pensava a quando Rodolphus, per farle una sorpresa, le aveva regalato dei fiori... lei soffriva di una violentissima forma di allegria al polline!
Andromeda intanto stava salutando il padre, quando un rospo con una cresta violacea decise di salirle sulla scarpetta firmatissima e griffatissima.
"Papà, questo orribile rospo mi sta rovinando le scarpe." si lagnò, guardando l'animale con disgusto.
"Ehi, quello è il mio rospo, un po' di rispetto." la riprese un ragazzo bellissimo, fighissimo e con un giubbotto in vera pelle di drago.
Un piercing sul sopracciglio rifletteva la luce del sole persino di notte, oltre ad esaltare lo sguardo ammaliante. Sorrise strafottente, abbagliandola coi denti bianchissimi, proprio mentre la ragazza scopriva che anche la lingua del rospo molesto aveva un piercing. Le stava leccando le caviglie.
"Papà! Non vedi che sono in pericolo di vita?! Mi rovinerà la gonna della Magic, costa un sacco di soldi!" continuò a piagnucolare, senza ricevere la minima risposta.
"PJ ha buon gusto." commentò lui, senza mutare per nulla la sua faccia da schiaffi ma terribilmente affascinante "Se potessi, anch'io mi apposterei qui sotto." aggiunse, mentre i generosi raggi di sole decisero di illuminare anche il logo di Dolce&Gabbana sulla sua cintura, calata quel tanto che bastava per mostrare l'elastico nero dei boxer Calvin Klein.
Non solo la importunava, ma indossava anche luride marche babbane. E almeno si fosse tenuto aggiornato! Il nero non andava di moda da secoli, le ultime tendenze su Top Witch annunciavano il ritorno del color melanzana matura al punto giusto, da non confondere col color melanzana troppo matura, ormai antiquato e obsoleto.
"Papà, questo ragazzo sta importunando la tua secondogenita!" urlò istericamente, mentre l'uomo teneva lo sguardo fisso sul quadrante dell'orologio "E indossa anche sporche marche fuori moda!"
L'unica reazione che ebbe l'uomo fu di scrollarsi la forfora dalle spalle della giacca, ignorando completamente la figlia, che per la disperazione aveva iniziato a dimenarsi gridando, riuscendo finalmente nello scopo di scrollarsi il rospo di dosso.
Il ragazzo si chinò per raccogliere la bestiola. Rialzandosi, si stiracchiò. Il movimento fece alzare la maglia grigia della Craxy Duck ed Andromeda poté intravedere gli addominali lucidi e abbronzati, perfettamente scolpiti.
"Ci vediamo!" la salutò lui, montando su una gigantesca moto nera. Accese il motore, col rospo in perfetto equilibrio sui suoi capelli nerissimi e ingellati, che riflettevano la luce insieme al piercing e al logo della cintura, facendo assomigliare per un attimo il ragazzo a un cartellone neon. Non portava il casco, avrebbe rovinato la stupenda pettinatura che con tanta cura aveva ideato proprio quella stessa mattina, dopo essersi avvolto in un'inebriante nube di dopobarba.
Poco dopo la moto si alzò in volo, usando come trampolino di lancio la macchina dei Black, riducendola ad un rottame.
"Ha rotto pure la macchina! Padre snaturato, ma vuoi reagire una buona volta?"
"Sono un personaggio-automa." rispose lui, uscendo da una profonda fantasticheria "Sono inserito qui solo per far numero, e non sono assolutamente autorizzato a intervenire. Se mi fossi comportato come un normale padre avrei dovuto ucciderlo, rovinando una trama già schifosa di per sé."
"E se tu sei inutile non avremmo potuto andare a piedi in stazione? … dietro casa!"
"Meddie, stai parlando di azioni intelligenti e sensate. Non siamo autorizzati a compierle qui dentro." sospirò rassegnato guardando la figlia allontanarsi verso il treno, mentre la componente maschile della scolaresca di fermava ad ammirare le sue gambe dritte e perfette, il suo portamento aggraziato e la lunga chioma ondeggiare a ritmo dei suoi passi.
Narcissa, profondamente irritata per essere stata ignorata così platealmente, iniziò a commentare l'accaduto: "Meddie, ma chi è quello?"
"Non lo so, mai visto prima." cercò di svicolare lei, ripensando allo splendido sorriso dell'arrogante ragazzo.
"Ma lui lo sa chi sei?" domandò Narcissa, fra il malizioso e il preoccupato.
"Che sono una spocchiosa Purosangue, e che quando papà si risveglierà dallo stato comatoso in cui è caduto, lo ucciderà fra indicibili sofferenze? E che mamma è una pazza furiosa, particolarmente fissata col fatto che io debba sposare Rabastan, e che quindi cercherà di allontanarmi da lui in tutti i modi possibili? No! Non credo proprio che lo sappia." rispose Anrdomeda rapidamente.
"Beh..." Narcissa si lasciò scappare il sorriso che aveva trattenuto a fatica durante la spiegazione della sorella "Ti conviene pregare affinché impari presto il tuo nome, perché quello è... Ted Tonks! Andiamo, è impossibile che tu non lo conosca! Dieci e lode!"
"Dieci che?"
"Dieci e lode, noi lo chiamiamo così!" rispose sognante, leggermente invidiosa, per poi canticchiare "Mia sorella ha parlato con Ted Tonks..."
"Smettila! Lui non significa nulla per me, nulla!" troncò amareggiata, per poi aggiungere a voce perfettamente udibile, nonostante il padre fosse ancora a portata d'orecchio "Dici che dobbiamo portarlo al San Mungo? Sembra più grave del solito..."
"Naaa... Anch'io, che sarei dovuta sbucare fuori dal nulla per chiedere l'autografo a Ted, sono stata colpita dalla sindrome del personaggio-automa e non mi sono mossa dal punto in cui ero... Ci bloccheremo nei momenti chiave della trama, per esempio mamma è sparita nel nulla... Poi passa..." disse noncurante, per poi riprendere la cantilena "Mia sorella ha parlato con Ted Tonks..."

Note di fine capitolo

Speriamo con tutto il cuore che il primo capitolo sia di vostro gradimento, shippate sempre Ted/Andromeda!
-Jokerina88 e Minerva Long-

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