Note al capitolo

Lentamente riposterò i capitoli riveduti sotto la supervisione di DamaGilraen che ringrazio.
Entrarono alla Tana ridendo a più non posso e, com’era prevedibile, Tonks inciampò nel gradino all’ingresso; se non fosse stato per Charlie, sarebbe finita lunga e distesa a terra.
“Grazie”, riuscì a dire tra una risata e l’altra, prima di accasciarsi su una sedia intorno al tavolo, sfinita.
Quando entrambi si furono ripresi salutarono Molly che li stava guardando divertita.
Era dal loro primo anno ad Hogwarts che li vedeva così uniti; in cuor suo aveva sempre sperato che la loro amicizia sfociasse in qualcosa di più, ma questo non era mai successo.
“Freddo, fuori?”, chiese rivolta ai due.
Tonks annuì.
“Se poi cadi a faccia in giù nella neve, ancora di più”, la canzonò il ragazzo.
Una risposta sottoforma di linguaccia fece sorridere di nuovo Molly.
“Vi va una bella cioccolata calda?”
Domanda inutile, la risposta non poteva che essere affermativa.
“Guardate qua, siete tutti bagnati! Andate di là a sistemarvi davanti al fuoco. La cioccolata arriverà tra poco.”
“Sicura di non volere una mano, Molly?”
La signora Weasley scosse la testa e spinse Tonks nell’altra stanza.
Ninfadora era una cara ragazza, ma meglio non lasciarle fare nulla.
La donna portò le cioccolate ai due amici, poi li osservò di nascosto da dietro alla porta semichiusa.
Era un bellissimo quadretto romantico: loro due seduti davanti al fuoco che scoppiettava nel camino, con due tazze fumanti in mano, avvolti in una coperta, vicini-vicini…
Sospirò e tornò ai suoi lavori.

“Te lo posso assicurare”, le disse Charlie. “Frank mi ha chiesto di te, sono due giorni che mi tampina perché vuole conoscerti!”
Il viso di Tonks non assunse un’espressione molto convinta. “E che tipo è?”
“Non lo so, non ci ho mai parlato a lungo. Quelle poche volte, però, è stato simpatico.”
La ragazza soppesò le parole dell’amico per un secondo. “Ci devo pensare, non vorrei fosse come quell’altro…”
“Quell’altro… chi? No, aspetta, non starai parlando di…”
Tonks annuì.
“Mi dispiace che non sia andata bene. Ma quando…”
Lei sorrise. “Ieri sera, ma non dispiacerti: era solo un bastardo che voleva semplicemente una cosa.
Fortuna me ne sono accorta in tempo! Scusa se non te lo ho detto, ma mi era persino passato di mente.”
Charlie la fissò sorpreso. “Non mi sembri molto scossa.”
Ninfadora alzò le spalle. “Fosse stata una cosa importante mi sarebbe dispiaciuto, ma visto come è andata… e tu, invece, con Susan?”
Il secondogenito Weasley sospirò e si coricò sul tappeto. “Non saprei…”
“Che intendi? Ormai va avanti da più di un mese…”
“Sì, però ultimamente è molto assillante, pretende di controllare tutto quello che faccio… ieri sera mi ha persino detto come mi dovevo vestire!”
“Però!”
“Credo che troncherò.”
“Non essere frettoloso: parlaci prima, magari capisce…”
Charlie fissò la ragazza, come se avesse avuto un’idea fuori dal comune.
“Sai che forse hai ragione? Ci parlerò!”
Tonks non poté non ridere alle sue parole. “Non cambierai mai!”
“Uh? Perché?”
Lei scosse la testa e si coricò al suo fianco. “Niente.”

Dopo circa venti minuti di silenzio, durante i quali si erano assopiti leggermente, si misero di nuovo seduti, svegliati dai rintocchi della pendola.
“Sarà meglio che vada”, disse Tonks stirandosi.
“A domani?”
“Certo”, Tonks gli posò un bacio sulla guancia e, dopo aver riportato le due tazze vuote in cucina da Molly, uscì.

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