Regali d'amore di honey

Una moltitudine di figure incappucciate circondò i membri dell’Ordine. Schiantesimi, Anatemi che Uccidono. Lampi di luce illuminarono di ogni colore i cappucci dei Mangiamorte, i volti concentrati dei vari Harry, Hagrid, Remus, Tonks. Urla improvvise. La moto si ribaltò. Lampi dorati. Eva, invisibile sul suo cacutala, affiancò Tonks potenziandone gli incantesimi rivolti contro Bellatrix  che le si accaniva contro. Sirius perse di vista la moglie mentre seguiva la moto guidata da Hagrid.


Categoria: Post-DH Personaggi: Nuovo personaggio, [+] Tutti
Era: Harry a Hogwarts (1991-1998)
Generi: Generale
Lunghezza: A Capitoli
Pairing: Altro, Ginny/Harry, Hermione/Ron, Remus/Tonks
Avvertimenti: OC (Personaggio Originale), OOC (Fuori Canon)
Sfide: Nessuno
Series: Nessuno
Capitoli: 29 Completa: No Parole: 42204 Read: 229874 Pubblicata: 22/05/08 Aggiornata: 07/05/09
Capitolo 1: Nell'aria di honey
Note dell'autore:
Eva e Sirius continuano a sorvegliare Harry...

 

“Vogliamo andare, Eva? Muoviamoci, altrimenti faremo tardi.” La voce ansiosa di Sirius strappò, come ogni sera, un sorriso alla moglie.

Da quando Harry era tornato a Privet Drive per le vacanze, dopo il funerale e le rivelazioni di Silente, la coppia aveva una routine ben precisa. Di prima mattina si Materializzavano nei  pressi del numero 4 di Privet Drive dove controllavano, come una sorta di augurio di buona giornata, il risveglio del figlioccio prima di Materializzarsi nel passaggio segreto che portava al Ministero. Grazie al passaggio entravano nella stanza indicata loro da Silente e da lì sorvegliavano il Ministro e tutti gli altri dipendenti fino alla fine della giornata lavorativa, quando Sirius iniziava a fremere per ritornare a Privet Drive e sorvegliare la cena di Harry ponendo ulteriori protezioni alla casa. Si Materializzavano quindi a Poggio delle Rose giusto in tempo per quella che Sirius chiamava la “cena cospiratoria”; ogni sera un gruppo di maghi provenienti da uno stesso paese cenava con loro al castello ragguagliandoli sulla situazione della resistenza a Voldemort.

“Andiamo, Eva. Ormai al Ministero sono rimasti pochi dipendenti.”

Eva sapeva che le loro visite quotidiane a Privet Drive servivano solo a placare il senso di colpa che provava Sirius nel fingersi morto da oltre un anno e nel lasciare il figlioccio, ancora una volta, senza un adulto che lo proteggesse e lo consigliasse, ma si affrettò a voltarsi porgendo la mano al marito. Mano nella mano uscirono dalla stanza e percorsero il passaggio segreto fino ad uno slargo del tunnel dove potevano Smaterializzarsi; girarono su loro stessi e, dopo il consueto senso di compressione, si trovarono in un cespuglio di un parco giochi vicino casa Dursley. Si incamminarono su un sentiero che nei giorni precedenti avevano segnato con i loro passi, fra le siepi magicamente cresciute, fino ad una piccola radura nascosta dalle fronde da cui si dominava la strada che incrociava Privet Drive. Sirius fece comparire con un gesto circolare della bacchetta un comodo divanetto a due posti su cui sedettero; appena furono seduti, Eva sfiorò con la bacchetta un bottone del bracciolo e subito si librarono davanti ai loro occhi due omniocoli. Eva e Sirius avvicinarono gli omniocoli al viso e puntarono lo sguardo sul numero 4 di Privet Drive.

“Bene, Harry è in casa, ci sono i suoi zii e quel maiale di suo cugino. Tutto come ogni giorno.” Sirius scostò l’omniocolo dagli occhi e si volse alla moglie: “Il tuo unguento è stupendo: da quando è stato Marcato, Harry brilla proprio come un faro.”

Eva gli fece cenno di girarsi verso casa Dursley con un’espressione di meraviglia dipinta sul viso, tale da spaventare Sirius che girò di scatto la testa. Lo spettacolo che si mostrò ai suoi occhi era un misto di comico e tragico: Vernon Dursley saliva al posto di guida dell’auto con aria rassegnata, avendo al suo fianco Hestia Jones. Sul sedile posteriore si stringevano Petunia e Dudley divisi dalla tuba di Dedalus Lux; il tettuccio dell’auto era ricoperto di pacchi e valigie come se gli occupanti  fossero in partenza per un lungo viaggio. Sotto gli occhi attoniti dei coniugi Black, Vernon Dursley mise in moto l’auto che, lentamente uscì dal vialetto, percorse la strada e scomparve dopo una curva.

“Cosa Merlino sta succedendo?” Sbottò Sirius “Harry è rimasto solo in casa. Forse vorranno trasferirlo in un luogo segreto. Maledizione, non abbiamo neanche una scopa!”

Eva gli posò una mano sul braccio, bloccando le sue recriminazioni; appena stabilito il contatto fisico, la mente di Sirius fu invasa dalle parole della moglie: “Calmati. Sono certa che Gabriel potrà aiutarci: si è dimostrato un ottimo maggiordomo, finora.”

“Gabriel” Il mago pronunciò appena il nome che con un sonoro crac  l’elfo domestico si Materializzò ai suoi piedi.

“Cosa desiderano, padrona e padrone?” S’informò l’elfo sprofondato fino a terra in un inchino.

“Abbiamo bisogno di due manici di scopa; puoi procurarceli, per favore?” Chiese Sirius.

“Posso procurarvi un mezzo di trasporto ancora più sicuro e veloce. Torno al castello e ve lo mando con Orion.” Promise Gabriel prima di scomparire.

“Da quando indossi il medaglione con la rosa, gli elfi sono ancora più servizievoli del solito; solo Petronie continua ad essere burbera, pur non perdendo occasione di inchinarsi come un suddito fedele. Già, ma tu sei la regina degli elfi; quindi anche la loro. Tendo a dimenticarlo, scusa Maestà.” Sirius terminò il discorso accennando un inchino, interrotto da un sonoro crac tra i cespugli che gli fece brandire la bacchetta.

“Padrona, padrone, vi ho portato i cacutala.” Il volto di Orion fece capolino fra le foglie.

“I… Cosa?” Si meravigliò Sirius.

“I cacutala. Li ho già sellati per voi, dovete solo fare amicizia.” Spiegò Orion tirando delle briglie.

Con un fremito i cespugli si aprirono mostrando due strane creature blu notte. Grandi come purosangue arabi, il corpo di un cavallo, la coda di drago, ali membranose come i pipistrelli e la testa di un orice con un piccolo corno dorato che spuntava sulla fronte. Eva e Sirius fissarono sbalorditi quelle strane creature notandone i liquidi occhi ambrati, le zampe possenti , la notevole apertura alare. Istintivamente Eva protese la mano per sfiorare il muso della creatura a lei più vicina ed il movimento fece apparire il bagliore dorato del medaglione fra le pieghe del mantello. I due animali si avvicinarono lentamente ad Eva e presero a strusciare il muso contro le sue spalle, mentre la strega li abbracciava.

“Questi cacutala ti saranno fedeli fino alla morte, padrona. Difficilmente si avvicinano per primi: di solito ubbidiscono a chi li cura e li cavalca, ma queste manifestazioni sono solo per colui o colei al quale saranno leali. Sono animali dotati di resistenza e velocità notevoli, diventano invisibili quando sono cavalcati, creano una bolla protettiva intorno a loro e sono capaci di sputare fuoco per ore a distanze superiori ai draghi. Padrone, prova ad avvicinarti per fare amicizia.” Spronò Orion.

Sirius si avvicinò titubante al gruppo formato dalla moglie e dalle due strane creature imbrigliate e sellate come normali cavalli e tese la mano fino a sfiorare il collo di un cacutala. Il pelame era folto e morbido come quello di un coniglio e comunicava calore; mentre la mano di Sirius continuava ad accarezzarlo l’animale iniziò a fare le fusa come un gatto.

“Siamo diventati tutti amici, vero?” Mormorò Sirius “Orion, secondo te si faranno cavalcare facilmente?”

“Certo, padrone. Potete già salire in sella così vi abituerete gli uni agli altri. Dopo qualche minuto si crea una comunione d’intenti fra cavalcatura e cavaliere e quindi non ci sono problemi per guidare. Padrona, se vuoi montare, ti regolo la sella.”

Il giovane elfo s’inchinò offrendo le mani intrecciate per aiutare Eva a montare, ma fu preceduto da Sirius che, afferrata la moglie alla vita, la sollevò come un fuscello posandola in sella. Rapido Orion si avvicinò alla padrona ed iniziò a spostare dei lacci che pendevano dalla sella; comparve uno schienale a cui Eva si appoggiò prima di sistemarsi montando all’amazzone. Appena vide la moglie sistemata in sella, una mano sulle redini e l’altra sul collo della cavalcatura, Sirius montò a sua volta sistemando, con l’aiuto di Orion, la lunghezza delle staffe ed il piccolo schienale della sella. 

“Padrona, padrone, io torno al castello. Qualunque cosa vi serva, chiamate ed io accorrerò.” L’elfo li salutò inchinandosi prima di Smaterializzarsi.

Dall’alto del cacutala Sirius continuò a sorvegliare il numero 4 di Privet Drive, impensierito da un rombo che diventava di minuto in minuto più vicino: vide apparire Hagrid cavalcioni sulla sua vecchia moto volante. Dopo Hagrid, Eva e Sirius videro apparire Arthur Weasley accompagnato da quattro dei suoi figli: Bill, Ron Fred e George, Hermione e Fleur, Remus e Tonks i cui anulari sinistri erano ornati da anelli scintillanti; Kingsley e Moody che controllavano a vista Mundungus Fletcher. I nuovi arrivati furono accolti festosamente da Harry ed entrarono tutti in casa. Dalla loro postazione Eva e Sirius tirarono fuori le bacchette e legarono le redini alla vita per avere le mani libere. Dopo diverso tempo dalla casa uscirono  sette Harry, ognuno accompagnato da un adulto, che salirono chi su manici di scopa, chi su Thestral ed uno su un sidecar agganciato  alla moto guidata da Hagrid. Sirius rimase perplesso per un attimo, prima di notare il bagliore che circondava l’Harry nel sidecar; mentre guardava le varie coppie pronte sui loro mezzi di trasporto, gli occhi di tutti fissi su Moody, i cacutala decollarono avvicinandosi a casa Dursley. Il rombo della moto si alzò nel cielo scuro: i manici di scopa, i Thestral e la moto erano in aria, liberi di muoversi per portare Harry ad un nascondiglio sicuro e Sirius tirò un sospiro di sollievo. Troppo presto. Una moltitudine di figure incappucciate circondò i vari Harry ed i membri dell’Ordine. Schiantesimi, Anatemi che Uccidono. Lampi di luce illuminarono di ogni colore i cappucci dei Mangiamorte, i volti concentrati dei vari Harry, Hagrid, Remus, Tonks. Urla improvvise. La moto si ribaltò. Il cacutala di Sirius volò avanti, invisibile e veloce, afferrando la Firebolt coi denti prima di dare un colpetto con il corno alla moto, rigirandola. Lampi dorati. Eva, invisibile sul suo cacutala, affiancò Tonks potenziandone gli incantesimi rivolti contro Bellatrix  che le si accaniva contro. Sirius perse di vista la moglie mentre seguiva la moto guidata da Hagrid. Vide il sidecar staccarsi dalla moto, Hagrid recuperare a stento Harry; il sidecar esplose, Hagrid si gettò su un Mangiamorte lasciando Harry solo sulla moto. Voldemort urlò di gioia. Sirius spronò il cacutala per avvicinarsi al figlioccio e, d’improvviso, fiamme dorate esplosero dalla bacchetta di Harry e Voldemort urlò di rabbia. La moto schizzò avanti, verso terra, Voldemort si avvicinò di più ad Harry, pronto a scagliare una maledizione, ma una fune dorata lo tirò indietro.
Note finali:
Che ve ne pare?
Questa storia è stata archiviata alle http://www.acciofanfiction.com/viewstory.php?sid=2783