Serie - D
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Sinossi: La Battaglia di Hogwarts è terminata, ma non ci sono feste, non c'è gioia nell'aria: sono troppi i morti, anche solo per contarli.
Harry si ritrova davanti a un bivio: cosa fare ora che tutti quelli che ama sono morti?
Una volta fatta la sua scelta, tutto si aspetta, tranne questo.

Note alla serie:
1. Disclaimer: il mondo di HP non è, ahimè, mio, altrimenti molte cose sarebbero andate diversamente.
2. Questa serie parte dallo stesso episodio, Prelude to the Dawn, ma racconta due storie completamente diverse, in cui la scelta di Harry ha conseguenze opposte.
3. Headcanon! Ciò significa che in questa storia seguirò alcune idee che mi sono fatta su alcune cose; essendo un AU, datele quindi per buone.
4. Questa serie si ispira alla storia "Dimensione Parallela" di Nikki Potter, pubblicata su EFP; non è identica, parte in modo simile ma avrà trama e sviluppo completamente diversi.
5. Cross-postata su EFP. ( parole, pubblicata )

Questa raccolta comprende tre One-Shot riguardanti la coppia Draco/Astoria.
Sono tre brevi storie che tentano di narrare alcuni momenti della vita di questi due personaggi, a me tanto cari, spiandoli da una finestra sotto una coltre di candida neve.
Nel freddo pungente dell'inverno e della nostalgia, nel caldo fuori luogo degli ultimi giorni di un Agosto nefasto, due anime affini che stanno per "incontrarsi".

Queste tre OS (di cui una scritta dal mio compagno) fanno in qualche modo parte di un proggetto più grande al quale sto lavorando e che spero di poter pubblicare "presto".
Buona lettura.

( parole, pubblicata )
Si tirarono le coperte fin sopra la testa, sdraiate tanto vicine che le loro gambe si intrecciavano. Il respiro di Meddie le solleticava la guancia. Era calda, sua sorella; un caldo piacevole, quel dolce tepore che nessun pupazzo le aveva mai donato. Era viva.
L'Elfa era lontana, e anche il cane. Quella cappa le proteggeva, lì niente avrebbe potuto raggiungerle.
Screeeek.
Tranne quello scricchiolio. Andromeda le prese la mano.
«Saremo sempre insieme, noi due.» le sussurrò Bellatrix, per tranquillizzarla «Un giorno andremo a vivere in una grande casa, con un giardino, e senza nessun rumore.»
La stretta si allentò; Bellatrix intrecciò le proprie dita con quelle di Meddie, impedendole di ritrarre la manina.
«Giuramelo.»
rn«Lo giuro.» mugugnò lei, con un sonoro sbadiglio.
Bellatrix chiuse gli occhi. Per quella notte non sarebbero giunti altri incubi. Non era più sola. ( parole, pubblicata )