Lily non avrebbe mai pensato che organizzare un matrimonio fosse così difficile. Effettivamente, da quando aveva detto sì alla proposta di matrimonio offerta da James, non aveva fatto altro che scrivere cose da fare nella sua agenda. C’erano le prove vestito, la cerimonia da organizzare, scegliere i fiori per le decorazioni; ovviamente, c’erano anche degli affari da sbrigare per l’Ordine della Fenice, una società segreta, creata da Silente per combattere Voldemort. Lily e James avevano accettato subito l’offerta d Silente, entrando dell’Ordine, specialmente dopo che il padre di James era stato ucciso dai Mangiamorte.
A causa di queste speciali missioni, James era spesso via, e la maggior parte dell’organizzazione del loro matrimonio gravava sulla famiglia Evans, che si era data disponibile per celebrare le nozze nel loro piccolo giardino di Cokeworth. Lily, quel pomeriggio, stava finendo di scrivere gli inviti, da spedire entro breve, sia via Gufo ad amici e parenti di James, e tramite posta Babbana per i parenti di Lily. Non sentiva ormai più la mano, teneva la piuma in mano da ormai due ore. La stava posando nel calamaio, quando la madre di Lily entrò nello studiolo.
“E’ tutt’oggi che scrivi. Non pensi che sia il momento di fare basta?”, le chiese.
“No. E’ essenziale che termini entro stasera. Così domani potremo spedirle”, rispose Lily, cercando di sciogliere il viso dubbioso di sua madre.
“Io sono convinta che avremmo dovuto rivolgerci alla tipografia, giù in centro. Sono certa che avremmo fatto molto prima”, disse la signora Evans. Infatti, si era stupita del fatto che la figlia volesse scrivere gli inviti a mano. Malgrado gli ospiti fossero molto meno rispetto a quelli del matrimonio della sua figlia maggiore, Petunia, per Lily non era stato un lavoro da poco scrivere tutto a mano.
“Posso aiutarti?”
“Sì, mamma. Ora dovrei solo imbustare le lettere e scrivere gli indirizzi…”
“E alle sette e mezza viene Miss Timberley per il vestito. E lei è puntuale, lo sai!” , concluse la signore Evans.
Dopo parecchio tempo, e due incidenti con la cera lacca che avrebbe sigillato gli inviti, non restava altro che spedire il tutto.
“E cinquanta! Ci sono tutti!”, disse soddisfatta Lily, ponendo l’ultimo invito, destinato a sua cugina, nel plico di posta Babbana.
Sua madre si tolse gli occhiali da vista ( costantemente in bilico sul naso) e si stropicciò gli occhi. Sorrise alla figlia. “Davvero, Lily, non pensavo che un matrimonio magico fosse lo stesso così stancante! Strano, allora perché esistono le bacchette?”. Prima di uscire dalla stanzetta scompigliò i capelli alla figlia. “ Ti voglio bene.”
“Anch’io.”
Però, tra i mucchietti di buste, ce n’era una incompleta. Rimasta bianca, nella parte del destinatario. Lily la guardò sospirando. Non le erano mai piaciute le cose incomplete. Mai. Così, scarabocchiò il nome del destinatario sul davanti della busta, e corse fuori casa.
Si diresse verso quella strada, che dava sulla ciminiera, poco distante dal parco giochi, che ormai conosceva bene. Non c’era mai andata, malgrado il suo vecchio amico abitasse là. Le aveva sempre messo paura, Spinner’s End. E Petunia, come del resto la mamma, le aveva detto che la brava gente non si andava a addentrare per quel vicolo. Imboccò la via, e arrivò all’ultima casa, sempre scura e tetra. Sospirò, fissando la targhetta affissa di lato. Era vecchia, logora. Vi era ancora inciso il nome del proprietario: Tobias Piton. Scarabocchiato al lato, con dell’inchiostro nero, c’era il nome dell’attuale proprietario della casa: Severus Piton. Alzò la mano, pronta a bussare alla porta. Deglutì, con la mano a mezz’aria. Poi la ritrasse. Guardò la busta color panna che aveva tra le mani. Quello era l’invito per il matrimonio tra Lily e James. E allora, perché doveva darlo a Severus? Certo, era stato il suo migliore amico, ma l’eco di Sporca Mezzosangue risuonava ancora nella mente di Lily. Non era più il suo migliore amico: era un Mangiamorte. Uno dalla parte di Voldemort. Invece, lei era contro Voldemort, e contro i Mangiamorte. E allora, perché doveva invitarlo? L’uomo che lei amava era James Potter, colui che Severus aveva sempre biasimato, criticato, odiato . Ma Lily lo amava, James. James, che aveva sempre odiato Piton; lo aveva sempre preso in giro, lo aveva più volte offeso. E allora, perché doveva invitare Severus al suo matrimonio? Il matrimonio tra Lily e James?
Lily, allora, scosse la testa, e tornò indietro, cercando il primo cestino in cui buttare l’invito. Lo trovò, e lo gettò dentro, sperando che nessuno l’avesse vista; anche se era più che certa che due occhi neri la stessero osservando…
***
L’uomo uscì, avvolto in un vecchio cappotto logoro, appena dopo aver visto sparire la chioma rossa dietro l’angolo. Silenziosamente ricalcò i passi della ragazza. Arrivò al cestino della spazzatura e ripescò la busta rettangolare dai rifiuti. Accarezzò la carta, riconoscendo la sottile grafia di Lily Evans. Aveva scritto il suo nome. Severus. Passò il pollice su quella parola e aprì la busta.
Siete calorosamente invitati
Al matrimonio tra
James Potter e Lily Evans
Sabato 31 agosto 1978
L’uomo non lesse oltre. Come poteva Lily, la sua Lily, sposare un essere così arrogante, presuntuoso, disgustoso? Lily stava rovinando il suo cuore per Potter, l’uomo che lui aveva sempre odiato.
In lacrime, stracciò il cartoncino, che riportava la grafia di Lily, la sua Lily e tornò a casa. L’aveva persa. Per sempre.
Note di fine capitolo
Pubblico una fan fiction dopo parecchio tempo, spero di non deludere per primi voi, e neanche me stessa... Un grande bacio a tutti, Sleeping B.