Note alla storia

Questa storia è un esperimento, perchè non ho letto storie sul Teddy adolescente che non implicassero la storia d' amore con Victoire o i defunti genitori e ho voluto cimentarmici io.
La Rowling ha affermato che nonostante la grave perdita ha vissuto un' infanzia tranquilla e serena e così l' ho voluto immaginare.
- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. – la voce chiara e ferma, seppur sussurrata, nel buio della notte, fece apparire sulla vecchia e logora pergamena, alla sola luce della bacchetta l’ intera mappa della scuola.
La ragazzina che la reggeva, la stava studiando accuratamente per poter dare il via libera ai suoi soci.
- Prefetto Serpeverde in arrivo da babordo. – scandì fredda, con una lieve erre pronunciata, una volta individuato il corridoio adiacente.
- Non siamo su una barca, Vicky. – l’ ammonì il ragazzo dai capelli turchesi alle sue spalle.
- Ma perché sei sempre così pignolo, Wolfie? – ribattè irritata, scrollando la sua folta chioma quasi argentea.
- Ma perché non la finite? – ringhiò l’altro ragazzo che guidava il trio. – Di chi si tratta, Thunder o Gallagher?
- Scusa, Royal. – mormorarono colpevoli, abbassando i loro sguardi.
Era sempre la solita storia; ormai erano due settimane che tentavano di arrivare ai sotterranei per raggiungere l’ ufficio dell’ ormai centenario Lumacorno (che ogni anno annunciava il pensionamento, per poi ritrattare, allettato di avere tra i suoi studenti qualche celebrità), ma non erano mai neanche arrivati fuori dal raggio della loro Casa per i continui battibecchi tra loro.
- Vogliamo prendere, sì o no, quel dannato corno di Bicorno? – abbaiò ancora il ragazzo di colore.
Gli altri si guardarono di sottecchi prima di annuire sommessamente.
- Perfetto, allora io mi apposto, lo distraggo e tu, - ordinò al compagno – Lo pietrifichi. Semplice, no?
- Come bere un bicchiere di Whisky Incendiario. – affermò la biondina, con un sorriso complice.
- Si dice acqua. “Come bere un bicchiere d’ acqua”. – la corresse ancora il Metamorfomagus.
- Lo vedi? – domandò stizzita al capospedizione.
- Teddy, ti prego, smettila di stuzzicarla o finiremo di nuovo dalla preside per nulla. Almeno se devo beccare una ramanzina, che sia per qualcosa! Mia madre mi ha minacciato: alla prossima malandrinata, sarà lei a scegliere la punizione e pulire i bagni della scuola senza magia non è una mia priorità! – implorò il ragazzino, con un orecchio vigile ai passi del prefetto.
- D’ accordo, d’ accordo. – sbuffò l’ interessato – Ma ricorda Al, dobbiamo usare i nostri nomi in codice.
- A proposito, perché io non ho un nome in codice? – chiese la ragazzina con disappunto.
- Non lo so. Perché non te lo crei, intanto che noi schiantiamo il Serpeverde? – ghignò Teddy.
- Per le mutande di Morgana! – esclamò Royal – Non lo devi schiantare! Pietrificare! Pietrificare!
- E va bene! Non scaldarti tanto! – sogghignò ancora Teddy, divertito dalla reazione dell’ amico.
Avvertendo imminente l’ arrivo di Thunder i due ragazzi si posizionarono in due nicchie, l’ uno di fronte all’ altro, pronti a colpire il malcapitato.
- Uno… - cominciò a contare in un sussurro Royal - Due… TRE!
I due ragazzi scattarono in avanti a bacchette sguainate, mentre Vicky rimase al centro del corridoio.
- CLEOPATRA! – urlò la ragazzina come folgorata da un’ improvvisa ispirazione.
- Cosa?! – chiese sbalordito Royal, dimenticando il suo compito.
- Cosa ci fate fuori dai vostri dormitori? – ruggì il Prefetto, con un ghigno malefico, soddisfatto di poter punire due ragazzini di un’ altra Casa – Sono esattamente 50 punti in meno per…
- Petrificus totalus! – Teddy riprese il controllo della situazione, mettendo k.o. l’ alto Serpeverde che crollò al suolo con un tonfo assordante, tanto che i tre fuggitivi trovarono riparo rapidamente in un’ aula lì vicino, mentre la perfida Mrs Purr si avvicinava e dietro di lei il feroce Argus Gazza.
- Si può sapere che ti salta in mente? – inveì Teddy, all’ indirizzo di Vicky.
- Me l’ avete detto voi di cercarmi un nome in codice! – strillò lei, prima che Royal s’ affrettasse a tapparle la bocca.
- Ma cosa c’ entra “Cleopatra”? – le domandò poi, assicurandosi che non avrebbe alzato nuovamente la voce.
- Papà lavorava in Egitto… - spiegò, come se fosse il nome più normale del mondo.
- Per nulla pretenzioso. – commentò Teddy, sbirciando fuori dalla porta, dando poi il via libera, prima di sgusciare fuori e inciampare nello stipite, finendo lungo disteso.
- Allora, o la pianta o lo schianto. – disse Vicky all’ amico, ignorando le smorfie di Teddy.
- Ehm, Cleopatra, non sei ancora in grado di schiantare. – le rispose Al paziente, aiutando il Metamorfomagus ad alzarsi.
- Imparo e poi lo schianto!
Lentamente e silenziosamente i tre si avviarono verso i sotterranei, in prossimità dell’ ufficio di Lumacorno. Studiarono per un attimo la porta, come se potesse affatturarli, quindi si scambiarono un cenno d’ intesa.
Al si fece avanti e con un semplice Alohomora spalancò la porta; Vicky si intrufolò dentro in un baleno, trovando con l’ incantesimo di Appello, di cui si era impadronita nonostante fosse solo al terzo anno, l’ agognato ingrediente.
- Perfetto Cleo! – si complimentò Teddy, dandole una pacca sulla spalla che la fece dondolare qualche istante.
- Cleo? – chiesero all’ unisono Vicky e Al.
Teddy li squadrò un secondo prima di rispondere con l’ espressione più malandrina che riuscisse a fare.
- Non penserai davvero che ti chiami “Cleopatra” per intero, vero?
- “Cleo” è un nome da pesce! – protestò la ragazza, nascondendo l’ ingrediente sotto la veste, mentre Royal si premurava di richiudere l’ uscio alle loro spalle.
Teddy ridacchiò, facendole il verso, divertendosi un mondo a irritarla, mentre la giovane Cleopatra tentava inutilmente di colpirlo in testa.
- Dai, rientriamo, abbiamo ancora del lavoro da fare! – ricordò Al, strizzando un occhio complice.
I tre si diressero senza troppa fretta, verso la loro Sala Comune, con una certa baldanza per essere riusciti nel loro intento senza essere scoperti.
Almeno fino a quel momento…
- Ehm, ehm. – una voce rauca, ma comunque severa, decisamente familiare al trio, si udì dietro di loro, proprio mentre poggiavano il piede sul primo gradino della scalinata.
- Non… - sussurrò Al, bloccandosi rigido.
- Può… - gemette Vicky, rabbrividendo.
- Essere! – completò Teddy, sbattendosi una mano in pieno volto.
- Bene, bene, bene. Signor Ted Remus Lupin, ho idea che domani mattina un bel gufo arriverà a chi di dovere. – tuonò la preside Mc Granitt, da sopra i suoi occhiali, con le braccia incrociate.
- Sono sicura che Harry non ti farà storie… - mormorò Vicky per consolare l’ amico.
- Mi spiace contraddirla signorina Weasley, - proseguì la preside, che evidentemente non aveva faticato ad udire - Ma la signora Tonks è rientrata questa sera, me lo ha appena comunicato. La lettera arriverà a lei dunque, non al signor Potter.
- Oh, oh. – Teddy sembrava terrorizzato all’ idea, un po’ come quando aveva fatto indigestione di Cioccorane al primo anno. O quando era stato ritrovato nella Foresta Proibita a studiare i Centauri al secondo. O quando… no, forse era meglio non pensare cosa aveva fatto al terzo… né al quarto…
- Quanto a lei signorina Victoire Weasley, temo che un simpatico gufo planerà alla Tana. – sentenziò verso la ragazzina che ora splancava i suoi occhioni azzurri per la sorpresa.
- Ma… ma… io non…
- I signori Weasley sono in Francia al momento, non rammenta? – le ricordò la donna.
- Oh, oh, oh. Nonna Molly…. Oh, oh! Miseriaccia! – balbettò inquieta.
- Quanto a lei, signor Alastor Kingsley Shacklebolt… proprio lei! Il figlio del Ministro della Magia! Credo che sua padre troverà il tempo per leggere delle mirabolanti avventure di suo figlio!
- Mi sembra giusto, professoressa. Ho sbagliato, papà dev’ essere avvertito. Ma direi che non è il caso che lo sappia anche la mamma, no? – provò a convincerla Alastor, pensando ai numerosi gabinetti di Hogwarts.
- Filate a letto! Immediatamente! – urlò la Mc Granitt.
I ragazzi, spaventati dal grido, si dileguarono immeditamente verso i loro dormitori.
Una volta sicura di non essere vista, la donna piegò le labbra in un sorriso, prima di tornare seria e scrollare la testa sconfortata.
- Tre generazioni… non ce la posso fare… prima i Malandrini… poi i gemelli Weasley e il terribile Trio… e adesso… loro! – sospirando, tornò verso il suo ufficio - Ne parlerò col ritratto di Silente. Devo andare in pensione. Non ce la posso fare… devo andare in pensione…

Note di fine capitolo

Teddy l' ho immaginato a metà tra il Remus adolescente e Tonks, quindi alterna brillanti trovate (affronta il Prefetto con freddezza,come il papà) a momenti di imbranataggine (inciampa nello stipite, come la mamma).
Mi spiaceva lasciare Teddy senza nessun amico coetaneo, tranne Victoire, così mi sono immaginata che anche Kingsley non avesse perso tempo e avesse sfornato un bell' erede per le generazioni future! Ovviamente il nome è un omaggio a Moody :D.
Vicky ho cercato di caratterizzarla con un barlume dello sharme della mamma, la voglia di partecipare e di fare di Ginny e le capacità di Hermione. Ok, ci ho messo anche un po' di goffaggine di Ron, altrimenti sarebbe stata perfetta!

Non ho inserito di proposito la casa di appartenenza, dato che sono stata in dubbio fino all' ultimo se farli tutti Grifondoro, se fare Teddy Tassorosso, Alastor Grifondoro e Vicky Corvonero o altro; alla fine ho optato di restare sul vago (anche se ho dato l' indizio che nessuno è Serpeverde, ma mi sembrava ovvio!) così ognuno li può immaginare dove ritiene più opportuno!
Spero di avervi divertito! Commentate!

Posta una recensione

Devi fare il login (registrati) per recensire.