Note alla storia

Come si suol dire ogni promessa è un debito e così Sirius Black e Mirzam Korat sono tornati per condividere con voi altri splendidi momenti: dai Crucio mancati ai sottintesi non privi di doppisensi. Con la collaborazione e l'aiuto di Remus Lupin e svariati membri della famiglia Black che prima o poi, in un modo o nell'altro faranno capolino.

Note al capitolo

Un piccolo regalo di Natale...

Ritornando

Mira stava sistemando nell’armadio di Harry il maglioncino nuovo, non era mai stata un asso con non i ferri, ma stava nettamente migliorando: dopo una sciarpa ed un berretto, era infatti riuscita a produrre un maglione discreto. Le cuciture erano un pochino imprecise e sapeva che la sua ex datrice di lavoro le avrebbe fatto ricucire tutto, ma ringraziando il cielo Harry non era così pignolo. In quel momento il piccolo, che aveva scoperto di possedere una spiccata vena artistica, stava imbrattando di scarabocchi un album da disegno.

- Sei un artista mio caro, lo sai vero?

Disse la ragazza avvicinandosi al bambino che le sorrise allegro. Harry era un bambino tranquillo anche se in certi momenti si comportava da vero testone.

- Mia, tu. - Disse il piccolo porgendo i pastelli alla ragazza.

Così lei disegnò un grosso cane ed un gatto; sciogliendosi i capelli, che come di consueto teneva fermi con la bacchetta, lanciò un incantesimo sul foglio ed i due animali presero a rincorrersi per la gioia del bambino che rideva battendo le mani.

Quando sollevò lo sguardo verso la porta che si stava aprendo, fece per coprire il foglio in modo che nessuno dei Dursley vedesse il disegno animato, ma rimase paralizzata dallo stupore.

- Signorina Korat, come sta?

Senza parole.

Dietro le spalle del nuovo venuto apparve Petunia Dursley. Mira nascose immediatamente il disegno e salutò con un certo distacco l’uomo che si trovava di fronte: - Buonasera signor Black, qual buon vento la porta?

- Signor Black, come vede il bambino sta bene, ora potrei pregarla di lasciare la mia casa?

- Potrebbe pregarmi, ma io non lo farò, ho dovuto passare diversi mesi lontano da Harry e quindi gradirei trascorrere un po’ di tempo con lui.

Mira si intromise nella conversazione: - Sono certa che il bambino sarebbe felice di trascorrere il Natale con lei, in questo modo io riuscirei a passare qualche giorno con la mia famiglia, se siete entrambi d’accordo.

Sirius sollevò un sopracciglio poi rispose: - Per me non ci sono problemi, resterò a Londra fino a metà gennaio.

Un involontario sorriso si dipinse sul volto di Mira.

- Bene, allora è deciso, Signorina Korat, prepari il bagaglio del bambino, il Signor Black lo attenderà di sotto.

Petunia, da seccata che era fino a pochi momenti prima, era diventata assai affabile. Sirius, senza farsi notare strizzò l’occhio a Harry e scese le scale.

Mira lanciò un rapido incantesimo sulla porta e cominciò a far volare dentro un piccolo zaino raffigurante Winnie the Pooh tutti gli abiti che sarebbero potuti servire a Harry, un pacco di pannolini ed i suoi giocattoli preferiti. Vestì il bambino spiegandogli: - Oggi andiamo da Sirius, passiamo da lui un po’ di giorni, quindi dovrai fare il bravo.

Il viso del bambino si illuminò: gli piaceva un sacco quel tipo strano che ogni tanto si trasformava in cane, Mira gli faceva vedere spesso delle foto in cui c’erano lui e quell’altro suo amico con i capelli chiari e gli occhi tristi. Il piccolo annuì soddisfatto e si lasciò vestire docilmente. Meno di dieci minuti dopo che aveva fatto il suo ingresso in casa Dursley, Sirius Black si ritrovò in strada con il bambino in braccio e Mira che spariva velocemente verso casa di Arabella.

La ragazza recuperò rapidamente abiti ed oggetti personali, li stipò nel suo sacco da viaggio e poi scese per salutare Arabella che stava intrattenendo Sirius in una tranquilla conversazione.

- Allora Black, pronto per andare?

- Dove, scusa, non vai dai tuoi?

Mira sogghignò: - Credi davvero che ti permetterei di tenere Harry per tre settimane? Tu sogni sottospecie di bracco mal riuscito.

Arabella alzò gli occhi al cielo. Possibile che per quei due la convivenza civile fosse così impossibile da raggiungere?

Sirius non si scompose: - Vorrà dire che preparerò la stanza degli ospiti. – Poi, rivolgendosi alla donna di mezza età che lo stava guardando con tanto d’occhi riprese: - Arabella, non ti crea problemi trascorrere il Natale da sola?

La donna scosse il capo: - No, figurati, è un sacco di tempo che non vado a trovare mia cugina Berenice, ne sarà felice.

Si Smaterializzarono direttamente dal giardino sul retro di casa Figg per ricomparire nell’appartamento di Sirius.

La ragazza sgomberò la borsa di Harry sistemando ogni cosa nella stanza degli ospiti, Sirius Trasfigurò il vecchio letto in un lettino adatto al bimbo che li osservava lavorare alacremente. Dopo alcuni minuti Harry  si diresse tranquillo verso Sirius e gli tirò i pantaloni: - Ciu? Bau bau.

Mira scoppiò a ridere e Sirius, o meglio Felpato, si sollevò sulle zampe posteriori e la fece rovinare a terra per poi leccarle la faccia: - Piantala Black, fa schifo.

Il cane allora si avvicinò a Harry e gli diede una piccola leccata sulla guancia, il bambino, che non se lo aspettava, cominciò a tremare ed il labbro si piegò pericolosamente verso il basso. Mira si alzò immediatamente, diede un calcio ben assestato al cane che uggiolò una protesta e prese il bambino in braccio.

Nel frattempo Sirius aveva riacquistato le sue sembianze e borbottava massaggiandosi là dove non batte il sole.

- Black sei sempre il solito imbecille, se fai cose del genere Harry si spaventa, non ci vuole un genio per capire che un bambino di due anni, davanti ad una cane più alto di lui, si preoccupa se si sente assaggiare.

- Non lo stavo assaggiando.

- Non conta quello che avevi in mente tu, ma quello che ha pensato lui.

- Ehilà! C’è nessuno?

La voce di Remus proveniente dal camino interruppe ciò che avrebbe potuto degenerare in una brutta lite.

Mira scattò rapida fuori dalla stanza degli ospiti ancora con Harry in braccio correndo a salutare il vecchio amico.

- Rem, mi sei mancato un sacco.

- Anche tu. – disse il licantropo stringendola in un delicato abbraccio.

Sirius appoggiato allo stipite della porta osservava il quadretto con uno sguardo leggermente disgustato per tanta smielata cortesia: - Allora, come sta il tuo figlioccio?

Remus sorrise in direzione dell’amico: - Bene! Vedessi com’è cresciuto, sembra un torello. Nora dice che se continua così dovrà metterlo a dieta.

I ragazzi scoppiarono a ridere tutti insieme. Mira preparò la cena mentre gli altri due giocavano a costruire un castello di carte magiche con Harry.

La serata trascorse in tranquillità finché il bambino, che ciondolava con la testa nel piatto, non si addormentò di botto. Quando Remus se ne accorse disse: - E’ ora di andare, altrimenti anche io tra un po’ crollo come Harry. Buonanotte.

Sirius e Mira sparecchiarono in silenzio, il mago si diresse poi in salotto e fu raggiunto dalla ragazza poco dopo. La strega si lasciò cadere tra i cuscini. Si sciolse i capelli ed appoggiò la bacchetta sul tavolino di fronte al divano; quindi si arrampicò in braccio a Sirius e nascose il viso contro il suo collo inspirando forte, non glielo avrebbe mai detto ma le era mancato da morire.

- Anche tu. – Le sussurrò all’orecchio. Aveva capito e non ci fu bisogno di aggiungere altro. 

Note di fine capitolo

Lo so che come conclusione di capitolo è un po' sdolcinata, non sopprimetemi su, mi rifarò con i prossimi promesso

Posta una recensione

Devi fare il login (registrati) per recensire.