Note alla storia

E' una sciocchezza nata per caso durante una serata davanti al computer.

Note al capitolo

Grazie a FreackledMiks che mi ha convinta a pubblicarla appena nata (per cui prendetevela pure con lei...)

La donna posò il libro che stava leggendo quando udì il picchiettio del becco del gufo alla finestra; aprì e slacciò la pergamena legata alla zampa, quindi diede qualche biscotto gufico alla piccola poiana spossata per il lungo viaggio.

 

Cara nonna,

                come stai? Qui va tutto abbastanza bene, le mie compagne di stanza sono gentili e simpatiche: c’è Terry (diminutivo di Artemide) McKinnon che è molto vivace e non sta mai un momento zitta, Eloise Albright che mi sembra molto tranquilla e riflessiva ed infine la più piccolina è nata il 31 agosto, appena in tempo per essere nel nostro anno, si chiama Beatrix Benedict, ma noi la chiamiamo Bibi.

Le lezioni sono tante ed interessanti e le cose da imparare sono un mucchio, è solo che sono molto preoccupata perché ho paura che il nonno sia arrabbiato con me per via dello Smistamento. Non ho detto nulla all’altra nonna perché avevo paura che lo sgridasse, però sembra tanto freddo e distante.

Ora devo andare che ho un tema di Trasfigurazione da finire.

Con tanto affetto la tua Tory.

 

Scorrendo le righe l’espressione della donna aveva cominciato a cambiare: prima serena, poi ansiosa, infine abbastanza furiosa da decidere di dire un paio di paroline al “nonno”. Fu un attimo ed il camino dello studio del professore di Pozioni si illuminò e ne uscì l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedersi comparire davanti.

- Qual buon vento ti porta in questa bella serata? – domandò con quel fare seducente che usava ormai da troppi anni per destare ancora un qualche effetto.

La donna senza aprire bocca sporse all’uomo la lettera che le era giunta pochi minuti prima; quando ebbe finito di leggerla l’uomo aveva cominciato a sudare freddo.

- Vento di tempesta, come vedi, hai notato quella sbavatura vicino alla parola nonno? Bene, quello evidentemente è il segno di una lacrima. Ora, prima che chiami la Preside, hai due minuti per darmi una spiegazione decente per quella lacrima.

- Ecco, vedi con Roddy non ci sono mai stati problemi: così tranquillo, studioso, imperturbabile, un vero Malfoy, non fosse per il nome assurdo che porta.

La donna sollevò un sopracciglio poco convinta: - Quindi, Draco, mi stai dicendo che la tua nipotina preferita, quella che stravede per te e che tu hai sempre portato in palma di mano, è passata al secondo posto perché è una Tassorosso?

- No, ma questo che cosa c’entra?

La donna si era intanto diretta verso il camino: - Preside, potrebbe raggiungermi un momento nello studio del professore di Pozioni?

La Preside non si fece attendere: - Astoria è bello vederti, a cosa dobbiamo il piacere?

La Signora Malfoy sporse la lettera alla Preside e la gastrite di Draco ebbe un’impennata spaventosa, con lo stomaco che cominciava a ballare la samba.

- Io posso spiegarvi – pigolò il Direttore della Casa Serpeverde.

- Non attendo altro – risposero le due in coro incenerendolo sulla sua poltrona.

- Ehm, ecco, il primo giorno di lezione, dopo aver fatto la solita spiegazione ho proposto agli studenti la Pozione più semplice.

- Continua – lo incitò Astoria.

- Bene, mentre sfilavo tra i banchi Tory mi ha afferrato la mano e mi ha chiesto: "Nonnino, è come quella che mi hai insegnato quest'estate, l'ho fatta giusta?" Cosa potevo fare? Le ho tolto cinque punti per il suo comportamento inadeguato.

Le due donne, che avevano ascoltato attentamente il racconto, lo guardarono come se si trovassero di fronte ad un Vermicolo: - Tu essere ripugnante! Mi vergogno di averti sposato, tua nipote svolge un compito alla perfezione e tu le togli dei punti?

- Malfoy, mi meraviglio di te, non pensavo che per far progredire la tua Casa ti azzardassi a togliere punti anche al Sangue del tuo Sangue.

- Granger, non accetto lezioni da te.

- Primo, dato che ritieni le gerarchie tanto importanti per te, da ora in avanti e per tutto l'anno, io  sarò la Preside Granger, secondo, mi sembra che Hermann il guardiacaccia abbia detto che l’ultima delle Acrumantule scampate alla distruzione di qualche decennio fa sta per esalare il suo ultimo respiro, quindi sei pregato di andare a prelevare un po’ di quel veleno che potrebbe risultare così utile per la farmacia della scuola.

Draco Lucius Malfoy incassò in silenzio.

- … E terzo,  - aggiunse la sua dolce consorte. – Sabato inviterai Tory per il the, le chiederai scusa per essere stato così scostante e le spiegherai dolcemente, come sai, che in aula tu sei il professor Malfoy e che può chiamarti nonnino solo se siete esclusivamente voi due: è una bimba intelligente, capirà.

L’uomo non proferì verbo.

- Astoria, cara, posso offrirti una tazza di the? Così mi racconti le novità, Rose mi ha detto che lei e Scorpius sono passati a trovarti l’altro giorno con i piccoli.

- Ah, Hermione, la piccola Lucy è il ritratto di Rose mentre Arthur, quando lo guardo mi sembra di vedere lo specchio di Scorpius.

- Per fortuna nessuno dei quattro ha preso dai nonni.

Astoria ci pensò mentre si dirigeva nello studio della Preside: in effetti Ronald Draco, che per sua fortuna avevano sempre chiamato tutti Roddy, era il primogenito, aveva preso le caratteristiche della nonna materna nonché attuale Preside. Era un ragazzo tranquillo, pacato e molto studioso. La piccola Astoria Hermione, nota al mondo come Tory aveva la sua stessa esuberanza e la straordinaria capacità di parlare sempre a sproposito. I piccoli non avevano ancora un carattere ben definito, ma promettevano bene.

- Grazie del the, Hermione. Spero che ci incontreremo presto.

- Sicuramente per Natale. Dai un bacio ai nostri nipotini quando li vedi ed io mi occuperò dei grandi.

Le due si salutarono con affetto ed Hermione sorrise ripensando ai loro trascorsi non troppo sereni, i nipoti, però avevano appianato le divergenze (quasi tutte per lo meno).

Note di fine capitolo

Sperando di avervi fatto sorridere

ciao

bic

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