Note alla storia
L'ho scritta un po' di tempo fa, ma non avevo ancora trovato il coraggio di pubblicarla perchè è molto diversa dal mio solito genere.
Catching her love
Correva come non aveva mai fatto in tutta la sua vita, correva come se Lord Voldemort in persona la rincorresse. Stava risalendo lentamente il prato per raggiungere la Sala Grande, quando aveva sentito Oliver Baston dire a Katie Bell che uno dei Weasley era morto, allora aveva cominciato a correre.
Le sembrava di dover percorrere miglia mentre non erano che pochi passi e nel frattempo ricordò ogni singolo momento passato con lui: ricordò il loro primo bacio, e anche l'ultimo che si erano scambiati poche ore prima, mentre il gemello gli diceva che lo scopo della serata era distruggere il vecchio Lord Vold, non risucchiarsi vicendevolmente.
Entrò nella Sala Grande con il fiato mozzo, c'era un gruppo di persone con i capelli rossi tutte accostate l'una accanto all'altra.
Fa che non sia lui, ti prego, fa che non sia lui...
Cominciò ad avvicinarsi lentamente, mettendo pian piano a fuoco i visi delle persone che erano lì, vide Bill, con i capelli lunghi sciolti che coprivano parte delle cicatrici che Greyback gli aveva lasciato, stava stringendo convulsamente sua moglie che piangeva, fissando, con sguardo spento, un punto preciso sul pavimento.
Charlie era accanto a loro, e teneva un braccio sulle spalle di un giovane uomo con gli occhiali rotti, così anche Percy era tornato, cominciò a tremare, vedendo Ron girato di spalle che stringeva Ginny.
Di lui nessuna traccia, il signor Weasley era in piedi vicino ai figli più giovani e così non era in grado di vedere chi dei due fosse stato ucciso, perché ormai era chiaro che solo uno dei gemelli era sopravvissuto. Col cuore che batteva all'impazzata continuò a ripetersi nella mente: non lui, non lui, non lui...
Poi lo vide, il cuore perse un battito e a stento riuscì a trattenere un gemito: era inginocchiato e piangeva, non l'aveva mai visto piangere in tutta la sua vita, teneva sulle ginocchia la testa del gemello. Sua madre stava piangendo con la fronte appoggiata sul petto di quel figlio il cui cuore si era fermato per sempre.
Grazie sussurrò Angelina a sé stessa, accorgendosi del proprio egoismo, senza riuscire tuttavia a sentirsi colpevole.
Poi si avvicinò ancora di qualche passo, non poteva intromettersi così nel dolore di quella famiglia, non era giusto, ma vedendolo così disperato non riuscì ad allontanarsi.
Lui alzò lo sguardo e la vide, lei capì e si avvicinò, girò attorno al gruppo e gli mise una mano sulla spalla.
Quindi fece per allontanarsi nuovamente, ma lui le trattenne la mano e continuò a tenerla stretta.
Angelina capì in quel momento che non lo avrebbe lasciato mai più.