Note alla storia
Storia senza pretese che si è trasformata in qualcos'altro rispetto all'idea di partenza, mentre scrivevo.Note al capitolo
Lo so che devo scrivere tante cose, lo so che vi ho promesso diverse ff, ma abbiate pietà, Astoria si è nuovamente impossessata della mia mano e non ho potuto fare a meno di scrivere...- NOOOOOOOOOOOOOOOO!
L'urlo lacerante che spezzò il silenzio notturno del Malfoy Manor avrebbe fatto raggelare il sangue (ovviamente puro) che scorreva nelle vene anche al più crudele dei Mangiamorte.
Ovviamente, Astoria Greengrass che malauguratamente condivideva il letto con l'artefice dell'atroce grido, fece un salto di mezzo metro sul letto svegliandosi di colpo, prima di voltarsi con uno sguardo omicida verso la sua dolce metà. Il baldo ex-Serpeverde al momento era ancora rannicchiato con le ginocchia fra le braccia ed il capo chino che continuava a muovere in modo catatonico come per negare un'evidenza lampante.
Astoria si rese conto che, in effetti, doveva esserci qualcosa che non andava se suo marito, la freddezza fatta persona, si era ridotto in quello stato allucinante: - Draco, stai bene?
Nessuna risposta.
- Draco?
L'uomo sollevò lo sguardo: aveva le pupille dilatate come piattini da the, il volto ancora più bianco del solito e tremava come una foglia.
- Draco stai bene?
Ora Astoria era veramente preoccupata.
L'uomo negò con forza.
- Vuoi raccontarmi?
Draco iniziò con voce tremante: - Era una riunione di M-mangiamorte...
Astoria tremò impercettibilmente, ma nascose il suo brivido dietro un sorriso stiracchiato.
- ...ero lì insieme agli altri, tutti guardavano una scena nel centro della stanza, c'erano...
La voce di Draco si spezzò.
- Forza, sono qui io, continua.
- C'erano il Signore Oscuro, Piton e mia zia Bellatrix.
Draco deglutì.
- Stavano... stavano...
Il giovane uomo nascose la testa fra le mani e bofonchiò qualcosa.
La moglie gli tolse le mani dal viso e con serietà chiese: - Cosa stavano facendo, dimmelo, è meglio che tu butti fuori la storia, condividerla con qualcuno non potrà che farti bene.
- Stavano giocando a Streep - Sparaschiocco.
Nella stanza calò un attimo di silenzio, Astoria aveva un'espressione indecifrabile, ma ormai Draco era più tranquillo e continuò a raccontare: - E' stato terribile, Piton era in ginocchio in mutande e il Signore Oscuro si stava leccando serpentinamente le labbra mentre zia Bellatrix, Oh Merlino aiutami, si stava togliendo il reggiseno...
Poi tacque nuovamente, la testa appoggiata alle ginocchia strette dalle braccia.
Astoria lo guardò con un'espressione indecifrabile, poi abbassò lo sguardo e disse seria: - Alla prossima festa di Halloween se provi ad avvicinarti ad una Cioccorana sai in cosa ti trasformo.
Dopo di che, ripensando a quanto la sua dolce metà le aveva appena raccontato scoppiò a ridere in maniera incontrollata.
Draco la fissò confuso e irritato: - Non c'è niente da ridere, è stato traumatico vedere mia zia in quella situazione scabrosa, per non parlare del povero professor Piton... C'è una cosa che però proprio non capisco, in un angolo c'erano quattro persone che sicuramente non erano Mangiamorte, uno decisamente affascinante, uno sembrava un Weasley a giudicare dalla zazzera, mentre gli altri due assomigliavano pericolosamente a Potter e a quel licantropo che si è sposato con la mia defunta cugina, sai quello che abbiamo avuto un anno come insegnante.
- Ovviamente ti riferisci al Professor Lupin, era un ottimo insegnante a quanto ricordo.
Disse Astoria con una punta di astio, ancora sulla condizione degli ibridi non era riuscita a fargli cambiare idea. Ah, ma ci sarebbe riuscita con la sua straordinaria abilità di persuasione.
- Ora che sei più tranquillo vuoi rimetterti a dormire?
Draco la guardò con aria seducente: - Ma visto che ormai siamo svegli potremmo trovare un modo alternativo per passare il resto della notte, no?
La giovane donna lo fulminò con lo sguardo: - Scordatelo. - Sibilò voltandosi dall'altra parte e trascinando via con sé la maggior parte delle coperte.
Draco la guardò sconsolato, poi si acquattò piano piano avvicinandosi a lei, la strinse in un abbraccio e crollò nel sonno.
Astoria sospirando pensò: "E' crollato come un pupo e millantava di voler pure fare altro, ma non cambierà mai?"
Poi, lasciandosi cullare dal respiro lento e regolare dell'uomo, si riaddormentò.
Note di fine capitolo
Messaggio per Erin: è possibile che i nostri amici abbiano deciso di giocare un tiro mancino al povero Draco dall'al di là?
Magari potrebbe essere solo il primo di una serie di incubi inviati dai nuovi Malandrini trapassati...
(Io ho buttato l'idea, ma non sono responsabile dei possibili sviluppi futuri.)