Note al capitolo

Questa è la prima volta che provo a scrivere su James e Lily ma, come già per Tonks e Lupin, la curiosità di sapere che cosa ha fatto sì che ci fosse la svolta nella loro storia, mi ha portato a scrivere questo racconto. Spero vi piaccia.
Giorno 1 - La ronda notturna. -

Tutto era silenzioso nei corridoi bui della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, solo raramente si avvertiva un lieve ticchettio di passi risuonare sul pavimento di pietra. Una ragazza percorreva i corridoi deserti, sbuffando leggermente per la noia, sperando che quell’interminabile turno di pattuglia finisse presto in modo da potersene tornare rapidamente nel suo bel letto invitante.
Ogni tanto qualche personaggio all’interno dei dipinti appesi alle parti sbuffava infastidito dalla debole luce proveniente dalla sua bacchetta ma Lily Evans, Capoclasse di Grifondoro, lo ignorava non avendo nessuna intenzione di rischiare di rompersi l’osso del collo per permettere a dei vecchi ritratti ammuffiti di poter passare una notte tranquilla.
La ragazza si bloccò con la bacchetta tesa davanti a sé, in ascolto, dopo aver sentito un rumore ovattato provenire da un punto imprecisato del corridoio davanti a lei.
- C’è qualcuno? – chiese, rendendosi conto che era una domanda sciocca, nessuno sano di mente avrebbe risposto con un sì ad una domanda simile.
Lily scosse la testa, riprendendo ad avanzare lentamente; di nuovo il suono si ripeté ma questa volta alla sua destra. La ragazza si fermò di scatto, allungando la mano rapidamente e andando a scontrarsi contro una massa solida, laddove i suoi occhi non riuscivano a scorgere nulla.
- Ok, avanti fatti vedere, - disse con tono severo, tentando di nascondere un lieve tremito nella voce. Per un momento non ci fu nessun movimento, poi vide comparire in un angolo del corridoio una testa, a lei ben nota, seguita in breve tempo dal resto del corpo.
- Potter! Dovevo immaginarlo, - sbuffò accigliata, tirando silenziosamente un sospiro di sollievo. – Si può sapere che cosa ci fai fuori dalla Torre a quest’ora di notte? Dovrei toglierti dei punti, - aggiunse in un tono di voce molto simile a quello della professoressa McGranitt.
- Evans, ciao. Anche io sono contento di vederti.
- Smettila di fare lo sbruffone con me, non te lo puoi permettere.
- Ma dai, Evans. Neanche tu toglieresti dei punti alla tua casa, lo so.
Lily sbuffò contrariata, sapendo che in fondo Potter aveva ragione, erano vicini a vincere la Coppa delle Case e non aveva nessuna voglia di farsela soffiare dai Corvonero, secondi in classifica.
- Sì, d’accordo, come vuoi tu. Allora?
- Allora cosa?
Lily alzò gli occhi verso l’alto soffitto. – Che cosa ci fai in giro a quest’ora? – chiese nuovamente, infastidita.
- Oh, - rispose lui arrossendo leggermente e rallegrandosi del fatto che Lily non lo potesse vedere alla sola luce della sua bacchetta. – Facevo un giretto notturno.
La ragazza lo fulminò con uno sguardo assassino.
- Non riuscivo a dormire, Evans. Non essere così asfissiante.
- Per tua norma e regola, io-non-sono-asfissiante! Sono Caposcuola, sto facendo la ronda notturna e tu sei fuori dal letto quando non dovresti, - prese fiato e finì la frase. – 5 punti in meno a Grifondoro, - disse decisa, dispiacendosi della decisione, ma consolandosi all’espressione del ragazzo.
- Sei una strega!
- Lo so, una delle migliori anche, - rispose secca. – Ora fila a letto, subito!
- E se mi perdo nel tragitto, o se incontro un altro Caposcuola che mi toglie altri punti, non sarebbe meglio che mi accompagnassi?
- Te lo puoi anche scordare.
- Uffa, - sbuffò il ragazzo, mal nascondendo un sorriso. – Va bene, va bene, concluse, rimettendosi il Mantello dell’Invisibilità addosso, lasciando solo la testa fuori. Rimase in attesa per qualche momento, concentrato. – Ascolta!
- Che cosa ti prende adesso? – sbotto Lily ad alta voce.
James le mise una mano sulla bocca impedendole di continuare a parlare e quindi notando, nonostante tutto, come fossero morbide le sue labbra.
- Ho sentito un rumore, - le mormorò all’orecchio.
Lily mise la mano sul quella del ragazzo, spostandosela dal volto. – Cosa?
- Vieni! – le disse James, trascinandola quasi di peso verso uno sgabuzzino a pochi metri da loro e chiudendo la porta. – Colloportus.
- Si può sapere cosa stai facendo? – mormorò lei.
- Ssshh, - James si mise un dito sulle labbra, intimando il silenzio. Pochi istanti dopo sentirono distintamente un rumore di passi avvicinarsi a loro.
Lily appoggiò istintivamente la mano sul braccio del ragazzo, stringendo leggermente per attirare la sua attenzione. - Chi può essere?
- Non so, Gazza? Un professore? Un Capoclasse?
A quelle parole gli occhi verdi di Lily si socchiusero e le sopracciglia si aggrottarono in una pericolosa espressione seccata. – Un momento, IO, - disse indicandosi con l’indice della mano destra. - Posso andare in giro di notte, sono di guardia. Sei TU, - e qui puntò il dito contro il torace di James. - Quello fuori dal dormitorio senza permesso.
- Ops, eh già, che sbadato! - rispose James innocentemente, fissandola con sguardo angelico ed un sorriso sulle labbra.
Lily lo fissò, indecisa se arrabbiarsi o mettersi a ridere, poi decise che era più salutare per lei la seconda scelta; scosse la testa andando a sedersi su uno scatolone di smacchiatore di Nonna Acetonella. James le si avvicinò, togliendosi il Mantello dell’Invisibilità e sedendosi di fianco a lei.
- Allora me lo dici che cosa ci facevi in giro? Hai combinato qualche altro disastro con Black?
- Evans, guardami, sono cresciuto ormai, - rispose lui sorridendole. – Non facciamo più cose simili.
- Non penserai che ci creda, vero?
- Ammettilo, è vero.
La ragazza lo guardò visibilmente perplessa.
- Insomma diciamo che non ne facciamo più così tante come una volta, - capitolò infine.
La ragazza rifletté un attimo: nell’ultimo anno gli scherzi dei Malandrini si erano decisamente ridotti sia come numero, sia come gravità, anche se comunque da lì a dire che non ce n’erano più ci voleva la faccia tosta di James Potter.
- Ammettilo.
- Va bene, lo ammetto, basta che tu la smetta.
Potter si zittì quasi all’istante, attirando ancora di più l’attenzione della ragazza che non era abituata a vederlo fare quello che gli veniva detto.
- Vuoi veramente sapere perché ero in giro di notte?
- Certo, è mezz’ora che te lo sto chiedendo.
James sospirò. – E va bene. Per te.
- Scusa? – chiese sbigottita.
- Per te.
- Mi stavi spiando?
- Sì.
- Cosa?
- No, cioè ti seguivo, ma non per spiarti.
- Ah. E, se posso chiedere, - chiese ironica lei. – Perché?
- Per proteggerti.
La ragazza rimase completamente spiazzata da quella risposta inattesa e dal modo naturale in cui era stata posta. Fissò James come se fosse la prima volta che lo vedesse: era fermo davanti a lei, con il suo solito sorriso, o forse non era proprio il suo solito sorriso, non c’era quella nota di arroganza e strafottenza che l’aveva sempre fatta uscire dai gangheri, stava semplicemente sorridendo allegramente.
- Da…da chi?
- Da tutti.
Lily lo fissò dubbiosa.
- Sono tempi infidi, Lily Evans, una ragazza non dovrebbe andare in giro per il castello di notte da sola, - James buttò la risposta sul ridere, anche se in fondo aveva appena espresso esattamente le emozioni che provava, non voleva che capitasse qualcosa di male a Lily, così la seguiva praticamente sempre da qualche mese a quella parte, da quando Voldemort era diventato più forte.
- Tu…, - disse lei puntandogli di nuovo l’indice contro, la fronte aggrottata. – Da quanto tempo mi segui?
- Da un po’, qualche mesetto, forse.
- Mesi? – chiese non sapendo se esserne sconvolta, arrabbiata, sorpresa o semplicemente contenta.
- Ehm, se così fosse non mi parleresti più? – le chiese con sguardo da cucciolo pentito.
Lily lo guardò per un minuto seriamente, poi non poté più resistere e scoppiò a ridere. – No, no. In fondo il tempo è il tuo, non posso certo dirti come impiegarlo, anche se potrei suggerirti qualche attività più divertente che passare le tue giornate dietro di me.
- Come ad esempio passarle di fianco a te? – chiese James con un sorrisone.
- Potter!
- Su, Evans. In fondo una passeggiata con te a Hogsmeade me la sono guadagnata, no?
Lily non rispose, spostando lo sguardo dal ragazzo al pavimento polveroso dello stanzino, osservando con attenzione un ragnetto che stava laboriosamente intessendo la sua piccola ragnatela in un angolo.
- Ti prometto che sarò bravo, non farò il deficiente, sarò un modello di virtù…
- Basta, basta, ho capito, anche se dubito che tu possa riuscirci…
- Come no?
- Lasciami finire, Potter. Dicevo che non credo che tu possa diventare un modello di virtù ma non vorrei neanche che lo diventassi, quando non ti comporti in modo strafottente e non attacchi senza motivo gli altri, sei anche quasi simpatico.
- Cosa? Evans, mi ha fatto un complimento? Sono commosso. Quindi verrai con me tra due sabati a Hogsmeade?
- E va bene, - mormorò Lily.
- Cosa?
- Va bene, ho detto, - rispose con voce più alta.
- Sul serio? – chiese il ragazzo piuttosto sorpreso dalla risposta.
- Sì. Adesso che dici, possiamo tornarcene a letto?
- Evans, vai subito al sodo!
- Ma quando sei scemo, Potter, - rispose lei, sorridendogli. Aprì lentamente la porta dello sgabuzzino, mettendo fuori da testa ed osservando il corridoio di nuovo deserto. – Possiamo andare.
Tornarono rapidamente alla Torre di Grifondoro e senza una parola si diressero ognuno al proprio dormitorio.

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