Harry Potter vs X-Men di uffa uffa uffa

Erano passati sei mesi dalla fine del conflitto e di Hermione e Neville non si sapeva più nulla. La cosa strana è che anche i genitori della ragazza sembravano svaniti. Tutti quelli che li conoscevano erano preoccupati. Molti credevano che i Mangiamorte sopravissuti fossero coinvolti nella sparizione dei due Grifondoro, ma dopo vari interrogatori fatti al Ministero con metodi più o meno legali, non si arrivò a nessuna conclusione.


Categoria: Post-DH Personaggi: [+] Tutti
Era: [+] Più Ere
Generi: Crossover
Lunghezza: A Capitoli
Pairing: Draco/Hermione
Avvertimenti: Contaminazione Film
Sfide: Nessuno
Series: Nessuno
Capitoli: 13 Completa:Parole: 41920 Read: 85017 Pubblicata: 26/10/15 Aggiornata: 12/02/17
Capitolo 1: i maghi non sono gli unici esseri speciali di uffa uffa uffa

HARRY POTTER vs X-MEN

Capitolo 1: i maghi non sono gli unici esseri speciali



 

“Harry Potter”, disse una vocina alle spalle del ragazzo. “Harry Potter”, ripeté.

Il giovane si voltò, sgranò gli occhi e abbracciò la piccola figura: “Dobby o mio Dio sei proprio tu... sei vivo!!”

“Harry Potter”, continuò a ripetere l'elfo domestico come in trans. Quest'ultimo indossava ancora gli abiti con il quale era stato seppellito nel giardino di Villa Conchiglia. Era giunto nell'abitazione della famiglia Weasley un'ora prima di Potter.

Ron era rimasto a bocca aperta per tutto quel tempo. Non riusciva a proferire parola ancora scioccato dal fatto che la sera prima alla Tana, o quello che rimaneva, era ricomparso, sporco di terra, Fred il gemello di George. Il ragazzo era deceduto durante il conflitto contro i maghi oscuri.

“Harry no”, sussurrò la signora Weasley spaventata, “Non stare così vicino all'elfo, nessuno ritorna dall'aldilà”.

In quel momento il signor Weasley fece capolino in cucina con George: “È lui”, disse concitato il ragazzo, “Ne sono sicuro, è mio fratello. Sa cose che solo... che solo noi conosciamo”. Le ultime parole il giovane Weasley le soppesò attentamente, ma sua madre lo guardò accigliata. La donna sapeva che nascondeva qualcosa, forse uno scherzo non ancora venuto a galla, o qualcosa di più serio.

Harry stette per un po' in silenzio senza smettere di guardare Dobby. Anche Potter, come Ron, era rimasto scioccato. Alla fine chiese: “Dobby come ci siamo conosciuti?”

“Dobby ha conosciuto Harry Potter a casa degli zii di Harry Potter, nella piccola camera da letto di Harry Potter”. Rispose impettito l'elfo domestico.

“Perché eri venuto?”

“Dobby doveva impedire ad Harry Potter di tornare a Hogwarts”.

“E cosa hai fatto per impedirmelo?”

“Dobby ha fatto molti dispetti ad Harry Potter. Dobby chiede scusa ad Harry Potter”.

“Credo sia il vero Dobby signora Weasley, se solo Silente fosse ancora vivo potrebbe dirci che cosa sta succedendo...”

“E dirci anche che fine hanno fatto Hermione e Neville”, aggiunse Ron sottovoce. Il giovane mago aveva ripreso l'uso della parola.

Erano passati sei mesi dalla fine del conflitto e di Hermione e Neville non si sapeva più niente. La cosa strana è che anche i genitori della ragazza sembravano svaniti nel nulla. Ron ed Harry sapevano che la loro amica aveva fatto un incantesimo sui genitori per cancellare il suo ricordo e ogni traccia della sua esistenza solo per proteggerli.

Tutti quelli che conoscevano Granger e Paciock erano preoccupati. Molti credevano che i Mangiamorte sopravvissuti fossero coinvolti nella sparizione dei due Grifondoro, ma dopo vari interrogatori fatti al Ministero con metodi più o meno legali non si arrivò a nessuna conclusione.

“Harry Potter, Dobby ha un messaggio, dovete recarvi tutti a Hogwarts”.

“Ti ha mandato qualcuno? Chi?”, disse con tono preoccupato la signora Weasley.

“Dobby non può dire niente, ma Dobby sa che sarà una bella e gradita sorpresa”.

“LI HANNO TROVATI”, gridò Ron, “HERMIONE E NEVILLE, E' COSI' DOBBY?”

“Dobby non può dire niente”, ripeté l'elfo domestico.

“Bene” disse incuriosito il signor Weasley. “Se dobbiamo andare a Hogwarts allora sarà meglio muoversi, George vai a prendere tuo fratello”.
 

*****
 

La sala grande della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era gremita di persone, tutte molto concitate per via di quello che stava accadendo. Fred e Dobby non erano i soli a essere risorti.

Harry e Ron arrivarono con tutta la famiglia Weasley al completo: “Miseriaccia Harry guarda quante persone ci sono, mai viste così tante in vita mia”.

“Fratellino non sei neanche.... a metà della tua vita”, dissero i gemelli. I due ragazzi avevano l'abitudine di terminare l'uno le frasi dell'altro. “Oh Siii!! Sei proprio mio fratello...” “L'unico e il solo caro il mio George”.

“AAAAAAAAAAAHHHHHH!!!”

“Ron ma sei matto, per poco non mi sfondavi i timpani”. Ginevra Weasley detta Ginny la più piccola della famiglia non amava molto il comportamento teatrale del fratello, e nemmeno il suo modo di mangiare.

“La...La...La...Lavanda... Lavanda Brown è v...v...viva. Era morta e adesso è viva. E quella ragazza vicino è Calì Patil, viva e vegeta e c'è anche Colin Canon.... Oh no!! Siamo morti, siamo tutti morti, per questo li vediamo”. Stava per gridare ancora quando la voce famigliare della professoressa Minerva McGrannit, lo ammonì: “Via, via signor Weasley, non sia così melodrammatico. Tutto questo ha una spiegazione, ma purtroppo neanche a me ha voluto dire niente. A proposito signor Potter delle persone vorrebbero incontrarla”. L'espressione dell'attuale preside di Hogwarts era difficile da decifrare. Era un miscuglio di incredulità, ansia e paura. Questo preoccupò ulteriormente la signora Weasley.

L'ex professoressa di Trasfigurazione fece cenno a delle persone di avvicinarsi, si scostò appena e quattro figure si stagliarono dinnanzi al ragazzo. Harry rimase di sasso, e per un attimo si sentì mancare la terra da sotto i piedi tanta era la gioia, la paura e lo stupore. Solo le lacrime esprimevano quello che il ragazzo teneva dentro. Persino Molly e Arthur rimasero a bocca aperta, tranne Ron che vedendo quella scena svenne.

“E' un miracolo Harry, un miracolo”, Remus aveva la voce tremante per l'emozione. Il ragazzo non riusciva a distogliere lo sguardo. Non poteva credere a quello che vedeva. Oltre a Tonks e Lupin erano tornati in vita anche i suoi genitori. Lily e James si avvicinarono e abbracciarono e baciarono il figlio.

“Sono così orgogliosa di te figlio mio, dell'uomo che sei diventato. Remus ci ha informati su quanto è accaduto in questi anni, tesoro mio”, disse la madre del ragazzo tremando dall'emozione.

“Minerva dimmi, sono proprio loro?”, chiese ansiosa la signora la Weasley.

“Si Molly, o almeno è quello che ha mi ha riferito Silente”.

“SILENTE”, grido Ron, appena ridestatosi, “ANCHE LUI E' VIVO”.

“Signor Weasley per favore si controlli”, lo rimbrottò la McGrannit. Poco dopo si allontanò dal gruppetto per posizionarsi in un punto della sala grande dove poteva essere ben visibile: “Sonorus... Signori, signori vi prego un po' di attenzione per favore. Bene, come avrete notato in questi giorni è accaduto qualcosa al di fuori del comune. Quasi tutti quelli periti nell'ultimo conflitto contro i maghi oscuri sono ritornati in vita e alcuni deceduti addirittura prima dell'ultima battaglia contro Voldemort... No, no per favore state calmi, lui non è tornato in vita, così come altri Mangiamorte, poiché il loro corpo è stato distrutto per sempre, e quelli resuscitati sono stati prontamente arrestati e portati nelle prigioni di Azkaban”.

Con la confusione per quanto stava accadendo nessuno si accorse della presenza della famiglia Malfoy, anche loro espressamente invitati. Il più giovane pensò con rammarico ha uno dei suoi amici morto nel tentativo di uccidere il trio. Il corpo del ragazzo finì tra le fiamme a causa dell'Ardemionio, un incantesimo troppo pericoloso da evocare, soprattutto da un mago inesperto. Draco si concesse di far scorrere una sola lacrima in onore di Goyle.

“Allora signori...”, continuò la preside, “... passo la parola professor Albus Silente”.

Quando l'uomo fece la sua comparsa fu accolto da applausi e fischi di approvazione. I gemelli Weasley erano quelli più concitati tanto che la madre fu costretta a sgridarli: “Vergognatevi non siete a una partita di Quidditch”. Molly non si limitò solo a rimproverarli, ma cominciò a colpirli con la sua borsetta dato che non smettevano di ridere. “Hai!! che cosa hai messo dentro la tua borsa un mattone”, si lamentò Fred. “No”, fu la risposta della signora Weasley, “Ma non è una cattiva idea”. I gemelli capirono che non era aria e smisero di irritare la madre.

Silente nel vedere quella scenetta rise sotto i baffi, poi quando le voci dei presenti cessarono cominciò a parlare: “Sono molto, molto felice di rivedervi tutti, immagino che molti si chiedano com'è possibile ritornare dall'aldilà. Ebbene tutto questo è stato possibile grazie a una persona, una donna per l'esattezza dotata di un potere forse superiore a quello magico”.

Un mormorio di sorpresa e preoccupazione si udì in tutta la sala grande.

“Prima di continuare vorrei che i Potter, i Malfoy, la signora Paciock, Ronald Weasley e Severus si avvicinassero per favore, alcune cose vi riguardano molto da vicino”.

Le persone chiamate stavano per raggiungere Silente, quando Remus tirò fuori la bacchetta: “STUPEFICIUM”, gridò l'uomo. L'incantesimo colpì in pieno petto Piton. “A quanto pare non tutti i Mangiamorte sono ad Azkaban” disse con rabbia Lupin.

Piton era a terra privo di sensi ed Harry corse da lui: “Remus no, Piton non ha mai tradito Silente, è sempre stato dalla nostra parte”. Nonostante le parole del giovane Potter, Lupin aveva ancora la bacchetta in mano e la brandiva con fare minaccioso.

“Harry ha detto la verità Remus”, intervenne Silente, “Piton ha solo ubbidito ai miei ordini, alla fine ha sacrificato anche la sua stessa vita. È un eroe e voglio sia trattato di conseguenza”.

“Io non né avevo idea, mi dispiace”. Disse l'ex professore di difesa contro le arti oscure ancora incredulo anche dopo le parole dell'ex preside. Il mago nonostante la sua perplessità si chinò sul corpo di Severus e mormoro l'incantesimo per destarlo.

“Tu stupida parodia di un licantropo”, disse rabbioso Piton.

“Via, via Severus, è tutto sistemato. Ora riprendiamo il discorso da dove l'abbiamo lasciato”, continuò l'ex preside, “Come vi ho già detto è stata una donna dotata di un potere straordinario... no, non dovete preoccuparvi, lei e la squadra in cui milita hanno sempre combattuto per la luce e non per le tenebre come hanno sempre fatto i maghi oscuri”.

A quelle parole alcuni dei presenti guardarono con sospetto e risentimento i Malfoy e si chiedevano perché non erano nelle prigioni di Azkaban. Draco non aveva il coraggio di guardare nessuno, la madre aveva lo sguardo perso nel vuoto come se la cosa non la toccasse e Lucius da bravo purosangue, cercava di darsi un contegno in mezzo a tutta quell'ostilità.

“CHI E' LA DONNA? CHI SONO I MEMBRI DELLA SUA SQUADRA?”. gridò uno dei presenti. Molte voci si unirono a quella richiesta.

“Calma, calma, ho già detto che non dovete preoccuparvi, non sono nostri nemici, anzi si sarebbero schierati dalla nostra parte contro Voldemort se...”, Silente non riuscì a terminare la frase perché alcuni maghi levarono un coro di proteste.

“E ALLORA PERCHE' NON SONO INTERVENUTI, O MAGARI NON SONO COSI' POTENTI”. Gridò uno stregone piuttosto paffuto.

“SILENZIOOO!!!”, grido Albus. Di Albus Silente ancora avevano timore e rispetto, “Non sono intervenuti, perché dovevano combattere contro un nemico potente e crudele almeno quanto il mago oscuro”.

Un altro mormorio si levò nella sala grande. “Per favore signori, lasciatelo parlare”.

“Grazie Minerva, ebbene la ragazza in questione si chiama Rachel Xavier”. Silente roteò la sua nuova bacchetta fatta appositamente da Olivander in tempi record per l'ex preside. Era in legno di quercia del Libano e all'interno conteneva un mix di ingredienti, i soli rimasti nella sua bottega: un quarto di crine d'unicorno per dare purezza agli incantesimi, una piccola piuma di pulcino di Uccellino Azzurro per renderli leggeri e silenziosi, mezzo dente di bestia delle nevi per dare loro forza e potenza...

Albus mormorò qualcosa e nella sala comparve l'immagine di una donna bionda con le iridi di un intenso azzurro. Era bella e stranamente ricordava James Potter. Piton si avvicinò come ipnotizzato dal quel volto.


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“Sono felice Severus, vedo che cominci a ricordare”. Piton guardò l'uomo, non riusciva a dire niente, ma le guance erano rigate dalle lacrime. “Si Severus, sapevo cosa provavi per lei e cosa provi ancora. Come sapevo anche che prendevi regolarmente una pozione di tua invenzione per cancellarla dalla tua mente. Una mistura molto valida almeno finché qualcuno non ti mostra qualcosa che te la ricordi. Se non sbaglio hai ancora delle foto che ti ritraggono con lei e che tu hai chiuso dentro una piccola scatola di legno intagliata ed il divieto assoluto di aprirla”.

Albus sorrise gentile nel vedere la reazione dell'ex professore di pozioni. L'anziano professore conosceva tutta la storia. Sapeva come si erano innamorati, da bambini, e di come lui le aveva spezzato il cuore quando erano adolescenti. La paura quando lui capì di non trovarsi di fronte a una strega fu così grande che preferì troncare, seppur a malincuore, la loro “relazione”. L'amava molto e solo con una pozione molto potente poteva in qualche modo cancellarla dalla sua mente. Preferiva così piuttosto che essere deriso per la millesima volta. Nessuno l'avrebbe accettata e di rimando nessuno avrebbe accettato lui. Neppure i suoi amici Serpeverde. Si era sentito un vigliacco all'epoca e quella sensazione era ritornata prepotentemente.

Harry guardò Piton, non riusciva a capire, credeva che fosse sua madre il grande amore di Severus, ma non osò chiedere nulla soprattutto perché vedeva quanto l'uomo fosse sconvolto.

“Quello che non sai Severus”, continuò Silente, “È che la ragazza, è per metà una strega e per l'altra metà una mutante. La magia l'ha ereditata dal padre, tuo padre James, Rachel è la tua sorellastra. La parte mutante l'ha ereditata dalla madre”.

Nella sala grande era calato un silenzio tombale, nessuno parlava o mormorava, tutti guardavano Albus e chi lo conosceva, James.

“Vedi caro James, la ragazza è nata un anno dopo di te e neppure tuo padre sapeva della sua esistenza. Sua madre era una prostituta e quando è stata concepita tuo padre era sotto l'influsso del suo potere mutante. Così abbordava i suoi clienti. Rachel è stata abbandonata subito dopo la sua nascita ed è vissuta per un po' in un istituto in Inghilterra finché non è stata adottata dal professor Charles Xavier, un altro mutante, e si è trasferita negli Stati Uniti con lui”.

“Negli Stati Uniti, non è possibile la vedevo praticamente tutti i giorni come possibile?”, chiese Piton. “Severus, grazie al suo potere mutante”, rispose paziente Silente.

“Cosa sono i mutanti”, chiese di botto Ron.

“Ronald, vedo con piacere che hai ripreso a parlare con più calma. Vedi mio caro ragazzo i mutanti sono babbani, però dotati di particolari qualità, alcuni possono manipolare la realtà come Rachel, ma in questo caso il potere magico si è fuso con quello mutante creando qualcosa di completamente diverso e nuovo. E a dirla tutta, ancora sconosciuto. Il professor Xavier ha fatto diversi esperimenti per capire quali erano i suoi limiti”.

“Gli ha trovati?” chiese incuriosito James, per nulla arrabbiato nel aver appreso di avere una sorella minore.

“Non ancora”, rispose Silente che ricominciò a parlare dei mutanti: “Altri invece possono controllare gli agenti atmosferici come Ororo Munroe...”

Albus Silente continuò a parlare e a descrivere i mutanti, e per ognuno di loro l'immagine sprigionata dalla bacchetta cambiava, finché non arrivò agli ultimi quattro: il primo era un ragazzo bello con i capelli talmente chiari da sembrare bianchi e due iridi che ad alcuni presenti sembravano famigliari. Alle spalle del ragazzo si intravvedevano due ali bianche, maestose e bellissime.


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Narcissa Malfoy come Piton si avvicinò ulteriormente e come l'uomo non riuscì a distogliere lo sguardo dall'immagine proiettata in aria.

“Sono felice Narcissa nel constatare che nemmeno tu hai dimenticato”. Silente guardava la donna con dolcezza.

Draco osservò suo padre, anche lui aveva un'espressione strana sul viso, poi si avvicinò alla donna: “Madre, cosa vi succede? Conoscete quell'essere?”

“È tuo fratello Draco, tuo fratello maggiore” rispose tra le lacrime Narcissa, “Siamo stati costretti ad abbandonarlo, perché era un maganò, ma non lo abbiamo mai, mai dimenticato”.
Draco rimase basito. Non era figlio unico, aveva un fratello maggiore.

“Miseriaccia Harry hai sentito un altro Malfoy”. Draco lanciò uno sguardo di ghiaccio a Ron che fece rabbrividire il ragazzo.

“Come avrete capito dalle ali Warren può volare, ma il suo corpo è anche in grado di secernere sia un veleno molto tossico, che una sostanza capace di curare qualsiasi malattia e cosa più importante da piccolo ha salvato un'appena nata Hermione Granger. Warren la considera una sorella e come ogni bravo fratello maggiore è molto protettivo”.

“Cosa c'entra Hermione con quella cosa?”.

“Ronald Weasley, questo ragazzo non è una cosa, non azzardarti mai più a chiamarlo così. Nessuno deve chiamare i mutanti in questa maniera. Sono persone e ricordate che molti di voi sono di nuovo tra noi grazie a una di loro”, lo rimbrottò l'ex preside.

Era la prima volta che Ron veniva sgridato da Silente. Questa novità fece rimanere di stucco Fred e George, tanto che non avevano nemmeno una battuta da dire. Il penultimo della famiglia Weasley abbasso la testa per la vergogna.

“Ritornando alla domanda che hai posto Ron, devi sapere, dovete sapere tutti che Hermione è per metà una strega e per l'altra metà una mutante molto potente. La parte mutante l'ha ereditata dalla madre una pirocinetica, l'altra metà dal padre un mago altrettanto potente. La famiglia con cui ha vissuto negli ultimi anni erano maganò e si sono presi cura della ragazza su mia richiesta. Prima viveva negli Stati Uniti, più precisamente nella scuola per mutanti del professor Charles Xavier. Naturalmente per le vacanze ritornava sempre là”.

Un leggero mormorio si levò nella sala grande. Chi si chiedeva cos'era un pirocinetico e chi si chiedeva chi era il potente mago, e altri si domandavano cosa veniva insegnato in quella scuola.

“Ascoltatemi bene, soprattutto voi due ragazzi. Hermione non vi ha mai detto niente per proteggere sia i mutanti che i maghi. I mutanti sono da sempre perseguitati, torturati e uccisi nel migliore dei casi. A volte fanno esperimenti terribili su di loro, proprio come è successo a Logan e a Neville. Paciock è un mutante per questo a tardato a sviluppare i poteri magici, perché stava già sviluppando gli altri”.

I compagni di scuola di Neville faticavano a credere a quello che aveva appena detto Silente. La signora Paciock spezzò quel silenzio imbarazzante.

“Com'è possibile, i suoi genitori erano maghi. Non è nato da una relazione extraconiugale.” Il tono della donna era carico d'ansia.

“Vede mia cara signora”, rispose Silente, “A quanto pare anche nei maghi si può sviluppare un potere mutante, grazie al cromosoma X, ma questa mutazione è più rara per noi. Finora so solo dell'esistenza di Neville e Warren”.

“Ma perché, perché non mi ha detto niente”. La signora Paciock era sconvolta. “Signora Paciock per lo stesso motivo di Hermione”, rispose dolcemente l'ex preside. “Ma io avrei capito, non sarei stata una minaccia”. Alla nonna di Neville stava scappando da piangere. Era una donna forte, ma l'assenza di suo nipote per sei lunghi mesi l'avevano provata.

Silente fece un lungo respiro e riprese il discorso: “Se la voce fosse arrivata al Ministero, o peggio ai Mangiamorte o al padre della Granger, Dio solo sa quanto male avrebbero fatto ai mutanti e a noi maghi”.

“Professor Silente il padre di Hermione chi è?”

“Oh Harry quell'uomo come tuo nonno non sapeva di avere una figlia. Non arrabbiarti con lei se non ha mai avuto il coraggio di dirti la verità e ricorda sempre che in questo modo ha protetto tutto il mondo magico”.

Silente guardo tutte le persone presenti e con fare solenne disse: “Che nessuno di voi si azzardi a fare del male ai mutanti, soprattutto a Hermione Granger l'ultima erede di Serpeverde. Tom Orvoloson Riddle era suo padre”.

“VOLDEMORT, VOLDEMORT È IL PADRE DI HERMIONE!!!", grido Harry.

I mormorii divennero grida, qualcuno diceva di ucciderla. Persino i Malfoy erano sotto shock. Draco aveva sempre insultato la ragazza chiamandola sudicia mezzosangue e ora era lì con un espressione di stupore e terrore. Anche i Serpeverde rimasero come imbambolati.

 

“SILENZIOOOO!!!”, gridò Albus, “Nessuno toccherà i mutanti e soprattutto la Granger, guai se fate ricadere le colpe del padre su di lei. Ha combattuto contro i maghi oscuri”.

Luna Lovegood si avvicinò alla famiglia Weasley e con un'espressione serafica in viso disse: “Hermione è meravigliosa, si è tenuta dentro un grande segreto per proteggere il mondo magico, quello mutante e quello babbano. Sono felice e onorata di esserle amica. Una cosa però non mi torna. Come può essere la figlia di Voldemort, le date non coincidono”. Il tono della studentessa Corvonero era pacato. Era l'unica che aveva seguito tutto il discorso di Albus in silenzio, senza drammi.

“Strappo spazio temporale causato da un esperimento fatto ad un mutante che poteva viaggiare attraverso i secoli, ma non chiedetemi che cosa sia di preciso. Questa e scienza e non è di mia competenza... Però ho fatto anche la rima”, rispose quasi divertito Silente.

L'ultima frase fece ridere di gusto i gemelli Weasley e questo procurò l'oro una “borsettata” in pieno volto.

“Allora”, continuò serenamente Luna, “La madre di Hermione è di un'altra epoca. Come si sono conosciuti lei e Voldemort?” “Da bambini, Tom era molto innamorato", rispose con molta dolcezza Silente. “Se Voldemort si era innamorato, allora forse c'era del buono in lui”. “Chissà Luna, forse... Molto bene dove eravamo rimasti? Ah si!! Hermione e Neville. Della Granger ho già parlato abbastanza, ma non ho ancora detto che poteri ha il ragazzo”.

“Se è per questo non ci ha detto ancora che roba è un pirocinesico”.

“Per Merlino Ron, si dice non ha detto e non ci ha detto e l'ultima parola è pirocinetico e non pirocinesico”, lo rimbrottò la preside, “E a Silente non piace che si definiscano i mutanti cose o robe. Vada pure avanti professore”.

“Grazie Minerva, sarò breve, Paciock ha le stesse facoltà di Logan, se ricordate quell'uomo può rigenerare il suo corpo quando viene ferito anche mortalmente e possiede una struttura ossea di adamianto un metallo talmente resistente che è difficile da scalfire. E gli artigli che fuoriescono a comando dal dorso delle mani, sono usati sia come armi che come scudo. Credo che entrambi siano immuni a determinati incantesimi come l'Avada Kedavra”.

“Non è possibile”, disse uno dei presenti, “È una maledizione senza perdono, la più temibile. Questi, questi mutanti sono pericolosi...”

L'uomo non finì la frase perché la nonna di Neville lanciò contro il mago uno schiantesimo.

“Brava nonnina”, dissero in coro i gemelli Weasley. La signora Weasley questa volta non intervenne.

“Grazie, signora Paciock, ora devo parlarvi di un altro giovane mutante che tu Harry conosci molto bene, si tratta di tuo cugino”.

“Il figlio di mia sorella, Silente?”

“Si Lily, sia sua madre, che suo padre erano mutanti e come Granger e Paciock, non hanno detto niente per timore che qualcuno di noi potesse nuocere a tutti loro. Purtroppo Petunia e Vernon hanno sacrificato la loro vita per distruggere uno dei tanti laboratori dove venivano seviziati i mutanti”.

“Sono morti!!”, disse sconcertato Harry. “Si, ricorda sempre che l'astio che avevano nei tuoi confronti e per la tua famiglia, era solo paura, paura per tutti i mutanti”, rispose Albus.
Lily scoppio a piangere e James cercò di consolarla.
“Harry mi dispiace tanto per i tuoi zii”, disse tristemente Luna, “Ora devi fare pace con tuo cugino”. “Si Luna”, rispose distrattamente il ragazzo.

“Professor Silente, che poteri ha il cugino di Harry?”, chiese Luna.

Il professore guardò sorridente la ragazza, felice di vedere che non temeva i mutanti e probabilmente voleva fare anche la loro conoscenza e diventarne amica. “Sinestesia”, rispose “Ereditato dalla madre, vuol dire che ha tutti i cinque sensi iper-sviluppati più di un licantropo e teletrasporto ereditato dal padre. Questa facoltà è paragonabile alla smaterializzazione e materializzazione di noi maghi, ma Dudley può spostarsi molto più lontano di noi... Ho finito, ma ci sono alcune cose che vorrei mostrarvi. I fatti che state per vedere sono accaduti negli ultimi sei mesi e coincidono con la sparizione dei vostri compagni”.

Detto questo Albus fece roteare la bacchetta e un'immagine molto nitida comparve nel salone. Molti restarono di stucco, perché l'effige aveva preso il posto delle pareti. Sembrava di essere in un altro luogo, in un altro spazio. La sala grande non c'era più. Al suo posto era comparso l'interno di un'abitazione babbana. Alcuni provarono a toccare gli strani oggetti presenti, ma essendo solo un illusione non potevano essere nemmeno sfiorati.

“Wow!! Sei proprio forte Silente”, dissero in coro i gemelli Weasley. “Ragazzi un po' di rispetto per il vostro ex professore”. “Scusa mamma”. Fred e George si erano leggermente allontanati dato che Molly stringeva ancora la sua borsetta.

“Guardate, quella è Hermione”, disse uno degli studenti. Tutti si girarono e fissarono la figura della ragazza. “C'è anche Neville e oh!! è presente anche il fratello di Draco”.

La famiglia di Draco si fece largo tra la folla e lo videro. Era bellissimo e quelle ali così maestose. Stava vicino alla Granger quasi a volerla proteggere. Sua madre scoppio a piangere nel rivederlo. Vicino a loro si trovava anche la sorella di James. L'espressione del viso era triste come sé stesse per accadere qualcosa di brutto. E accadde. Una lite furibonda tra due diverse fazioni di mutanti, la prima capitanata dal professor Xavier, la seconda invece da Magneto. E in mezzo si trovava Jean Grey. Era per lei che si scontravano. Xavier voleva salvarla, Magneto voleva usarla. Silente, nel frattempo, cercava di spiegare tutta la situazione.

Tutti i maghi che osservarono lo scontro erano inorriditi dalla ferocia di Magneto e dei suoi alleati. Alcuni maghi cominciarono a tifare per i mutanti buoni, anche se si trattava solo di una visione. Narcissa e Lucius non riuscirono a proferire parola, il loro primogenito era coraggioso e battagliero, proprio come Paciock, Dursley, Rachel ed Hermione.

“FALLI A FETTE NIPOTE”, gridava la nonna di Neville.

La battaglia però non ebbe l'esito sperato, Jean prese il sopravvento e il nuovo potere dato dalla sua metà oscura, Fenice distrusse l'intera struttura della casa e con essa anche il corpo del professore Xavier. La morte dell'uomo scosse tutti i maghi, perché non rimase nulla nemmeno le ceneri.

L'unico che non aveva visto tutta la scena era Draco Malfoy, qualcosa lo aveva distratto. Le grida di Hermione.

“PROFESSORE, PROFESSORE...”.

L'immagine scomparve e i maghi guardarono con sgomento Albus. Fred e George, dopo essersi sgolati per il tifo che facevano ai due Grifondoro, a Warren e al cugino di Harry, avevano le lacrime agli occhi per la fine che aveva fatto Xavier. Narcissa piangeva più per il figlio, che per l'uomo. Anche Draco aveva un'espressione sconvolta sul viso, ma non per la morte del mutante.

La prima a prendere parola fu la preside: “Albus io credevo che fossero molto potenti i mutanti”.

“Mia cara Minerva lo sono, e Rachel, l'unica che poteva salvare il professore, ha usato le sue facoltà per impedire a Jean Grey di distruggere tutto il quartiere. Facendo questo ha salvato molte vite. Charles Xavier ha educato molto bene i suoi ragazzi”.

“Cos'è successo dopo”, chiese titubante Ron. “Un'altra battaglia”, rispose Silente, “Più cruente della precedente”. Il mago roteò nuovamente la bacchetta e altre immagini apparvero nella sala grande.

“E questi chi sono, altri mutanti?”, Ron indicava delle persone vestite in maniera molto strana e armate fino ai denti. “No Ron, credo siano militari”, rispose il giovane Potter. “Cosa sono i militari Harry?”, domandò preoccupato Ron. “Ecco, sono soldati, gli Auror babbani, ma senza poteri magici. Usano le armi per difendersi e difendere”. Ron sembrava inebetito, troppe informazioni e tutte insieme.
“GUARDATE!!”, gridò uno dei presenti, “È l'esercito del mago... emh! del mutante oscuro, per Merlino sono tantissimi, ma dov'è quello di Xavier!” I maghi si guardarono intorno finché non li videro arrivare: “ECCOLI!!”

Uno a uno i mutanti presero posto pronti per scontrarsi con l'esercito di Magneto. Quest'ultimo nelle sue file poteva contare sull'aiuto della telecinetica e telepate Jean Grey, ora diventata più potente grazie all'entità denominata Fenice; Pyro ex membro degli X-Men con la capacità di controllare il fuoco, ma non di crearlo come Hermione, l'indistruttibile Fenomeno, Callisto super veloce, super agile...

Streghe e stregoni erano totalmente presi e guardavano con paura l'esercito dei mutanti malvagi: “Sono pochi come gli affronteranno?”, si chiedeva qualcuno.

Gli X-Men erano effettivamente pochi: Wolverine, Tempesta, Bestia, Ice Man, Shadowcat, Colosso, Angel, Nightcrawler, Firestarter (Granger), Jumper Sentinel (Dudley), Blade (Paciock) e Rachel.

Warren alias Angel schernì Neville: “Paciocco pronto ad affettare qualcuno?” “Io sono nato pronto quaglia”, rispose il ragazzo. Nessuno dei due però aveva un'espressione ridente sul viso, anche se si scambiavano battute per esorcizzare l'ansia e la paura.

Wolverine cominciò ad organizzare la sua squadra e l'esercito di rinforzo:

 

“Sorvegliate le entrate...”

“Fate come dice...”

“Restate tutti uniti e mantenete questa linea...”

“Mantenere la posizione... forza, forza...”

“Ok gente, oggi è un bel giorno per morire”.

 

Le parole di Logan fecero sobbalzare la signora Weasley, mentre Narcissa si strinse sempre di più al marito. Anche i Potter e Severus erano in apprensione.

Magneto li guardò con disgusto:


 

“Tradiscono la loro stessa causa, il loro stesso sangue... Che siano maledetti, uccideteli tutti”.

 

Il capo della confraternita dei mutanti malvagi attaccò per primo mandando contro agli X-Men, gli “araldi”. I membri più deboli della sua squadra, quelli da sacrificare. Dato che sia l'esercito che gli X-Men si difendevano bene, decise di intervenire personalmente. Grazie al controllo che aveva sui metalli, l'uomo lanciava qualsiasi cosa e Pyro lo trasformava in un proiettile infocato. Ice-Man per fortuna riuscì a fermare e battere definitivamente il suo avversario, anche perché durante lo scontro il potere del giovane aumentò così tanto da trasformare tutto il suo corpo in un'armatura di ghiaccio.

Durante la feroce battaglia Tempesta fu costretta a scontrarsi con Callisto, mentre i due Grifondoro, il fratello di Draco e Dudley rispondevano bene agli attacchi avversari come tutti gli altri membri della squadra. Shadowcat riuscì a fermare con astuzia Fenomeno e a salvare un giovane mutante, mentre Bestia e Wolverine riuscirono ad avvicinarsi a Magneto e a iniettarli un siero che neutralizzava i suoi poteri. Ma Fenice era un'altra cosa, solo un'altra mutante dotata di un potere immenso poteva fermarla: Rachel.

Jean distruggeva qualsiasi cosa le capitava a tiro, le onde di energia che il suo corpo emanava erano potentissime. Nonostante tutto Rachel riuscì a raggiungerla e cercò di parlarle. Fenice non era riuscita a cancellare del tutto la volontà della ragazza e alla sua più cara amica in un attimo di lucidità chiese di fare un sacrificio enorme, ucciderla:


 

“Ti prego Rachel, salvami”.

 

Una luce accecante inondò la sala grande e di colpo ritornò tutto alla normalità.

“COS'E' SUCCESSO, DOVE SONO TUTTI, DOVE' RACHEL”, gridò Piton.

“È nella nostra infermeria...”, Silente non finì il discorso che Severus si smaterializzò per raggiungerla. Il professore era uno dei pochi che poteva permettersi quel tipo di incantesimo all'interno delle mura della scuola.

“James, tua sorella è riuscita a fermare Fenice, ma è rimasta gravemente ferita nello scontro. Devi sapere anche che Jean Grey era la sua più cara amica. Avvisa anche Severus, Rachel avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile”.

“Oh!! povera cara. James se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, io sono disponibile”. “Grazie Molly”. Detto questo il padre di Harry si materializzato in infermeria per parlare con Severus.

“Professor Silente, dove sono Hermione, Neville e Dudley?” “Nella stanza delle necessità Harry insieme ad altri mutanti. La loro scuola è andata distrutta, proprio nel periodo in cui Tom e i Mangiamorte ci dichiaravano guerra. Non avevano più un posto dove andare. Loro però non sanno dove si trovano, ho usato un incantesimo obliviante, non voglio che si preoccupino troppo. L'unico che non ho incantato è tuo figlio, Lucius”. Silente fece un lungo sospiro: “Hermione purtroppo è riuscita a scappare per cercare Magneto. Ha sentito qualcosa dentro di se, come una premonizione. Quell'uomo sta per recuperare i poteri ed è andata a fermarlo, ma è debole. Dopo la morte del professor Xavier Hermione non ha più parlato e si nutre appena. Si è rotto qualcosa dentro di lei”.

A quelle parole Draco sentì una stretta allo stomaco, mentre gli altri presenti erano terrorizzati all'idea che quel mutante potesse ritornare in azione.

“Per questo ho deciso di partire”, continuò Silente, “Per andare a cercarla e vorrei che uno di voi venisse con me”. Harry fece subito un passo avanti, seguito da un più riluttante Ron. “No Harry, tu devi stare vicino a tuo cugino I suoi genitori sono morti da poco, la ferita è ancora aperta. E non verrai neanche tu Ron, sarà Draco Malfoy ad accompagnarmi”.

Il ragazzo sgranò gli occhi, non riusciva a capire come mai avesse scelto lui e non gli amici della Granger o qualche altro Grifondoro.

In quel momento in una delle finestre aperte del salone entrò un giovane con due maestose ali dietro la schiena. Narcissa nel vederlo ebbe un mancamento: il suo primogenito. Di persona il ragazzo era anche più maestoso. Superava in altezza sia il fratello che il padre.

“Buonasera”, disse Angel. La voce era bella almeno quanto l'aspetto. “Buonasera”, risposero in coro i maghi. Le ragazze nel vederlo sospirarono. “Buonasera Warren. Perdonami, ma ho fatto un piccolo cambiamento di programma. Non verrai con me a cercare tua “sorella”. Dovrai invece trovare Scott Summer. Il ragazzo è vivo. Mentre tu Remus andrai a cercare Sirius, anche lui e tornato in vita”. “Andrà da solo signor Silente”, chiese il mutante. “Certamente Warren”, rispose il vecchio mago.

Il ragazzo salutò cordialmente i presenti e saltò giù dalla finestra. “NOOO!!” gridò sua madre. “Narcissa, stai tranquilla, tuo figlio può volare”.

Draco guardò con perplessità l'ex preside e vedendo la sua espressione Albus disse: “Tuo fratello Draco, è geloso di Hermione. Non permette a nessun ragazzo di avvicinarsi troppo, come ogni buon fratello maggiore d'altronde”. Le parole di Silente fecero sorridere il giovane Malfoy. “Avvicinati Draco, partiamo subito”.


 

Per la storia ho preso ispirazione da diversi film e serie tv: Push, Fenomeni paranormali incontrollabili e Firestarter, Sentinel... Le frasi in corsivo e sottolineate sono prese dalla terza pellicola degli x-Men.

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