- yanmaneee
- 28/03/19 - 04:27 am
- Forza e Resistenza del Cristallo - ovvero - L'Innamorata
yanmaneee
- yanmaneee
- 28/03/19 - 04:25 am
- Forza e Resistenza del Cristallo - ovvero - L'Innamorata
yanmaneee
- Alaide
- 20/05/10 - 01:43 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Eccomi a recensire!
Per una volta non farò citazioni dal tuo testo, altrimenti dovrei veramente citare l'intero capitolo e non mi parrebbe il caso.
Tenterò comunque di andare con ordine, cercando - ma non sono sicura di riuscirci (di solito è di gran lunga più semplice scrivere una recensione negativa, che una recensione positiva) - di spiegare per quale motivo mi sia piaciuto così tanto. E non dirò che è il migliore capitolo della tua storia perché sono sicura che il prossimo sarà ancora migliore. Come già fatto per non ricordo quale capitolo, riassumerò le mie considerazioni per macropunti.
1. Ho trovato l'intero capitolo impregnato di tensione dall'inizio alla fine, come è giusto che sia, dal momento che ci troviamo davanti alla battaglia decisiva. Tra l'altro, ti faccio i complimenti, per l'assoluta chiarezza circa quello che sta accadendo. Purtroppo è sempre piuttosto frequente leggere scene di battaglia (magica o non) in cui alla fine non si capisce più chi colpisca chi o dove sia tizio rispetto a caio. Nel tuo capitolo è invece tutto chiarissimo, tanto da poter, volendolo, tracciare una mappa perfetta di quello che accade. Ma, dopo aver deviato dall'argomento principale del punto, torno ad affrontarlo. Come dicevo l'intero capitolo è molto teso, di una tensione quasi spasmodica. Il lettore vive in una perenne attesa, si aspetta che qualcosa accada... e di cose ne accadono veramente molte, ma ogni evento non fa che riaccendere nel lettore il fatto che qualcosa può avvenire... e questo qualcosa arriva nel finale - splendidamente giocato - che blocca letteralmente il respiro, facendo sprofondare anche chi legge nel <i>nulla più tetro e assoluto</i> (lo so avevo detto che non avrei citato il tuo testo, ma mi sono rimangiata la parola).
2. Nonostante la tensione di cui sopra, riesci a mantenere sempre alto il livello introspettivo su tutti i personaggi (di Severus tratterrò specificatamente nel punto 3, quindi se non leggi qui il suo nome è per questo) che partecipano alla battaglia, da Lucius (mi è piaciuto molto come, in fondo, lo fai apparire come un semplice padre), a Lupin (bella la sua preoccupazione per Tonks ed il momento in cui sussurra quel <i>Fallo</i> a Severus... una grande scena, tra l'altro quella, ma ne parlerò al punto 3), a Hermione (quando dice <i>Arrivederci, Professore</i> mi hai fatto quasi commuovore... un saluto speranzoso, come dici nel testo con le parole invertite, in un momento disperato), a Voldemort stesso (mantiene perfettamente intatto il suo modo d'essere), a Bellatrix. Una menzione finale la riservo a Crystal. Ammetto che mi aspettavo che arrivasse da un momento all'altro, ma non, ciononostante, il suo arrivo è risultato comunque una sorpresa. E quando, sul finale, urla disperata... ebbene le sue urla sembra di sentirle proprio, nella stanza, qui nella pace di Gif-sur-Yvette.
3. Come detto sopra, lascio un intero punto a Severus e, soprattutto, a quella grande scena di teatro che è il momento in cui rivela fieramente (mi era venuto in mente un avverbio francese che calzava ancora di più, ma non ho trovato una traduzione adatta) la verità a Voldemort. Una splendida scena di teatro, perché di teatro si tratta. La forza drammaturgica e drammatica di ogni singola parola pronunciata, il modo con cui sottolinei il come ogni parola venga pronunciata, ne fanno un esempio di qualcosa che potrebbe essere recitata su qualsiasi palcoscenico. Ovviamente la mia mente l'ha trasferita all'opera. Una splendida aria per baritono con pertichini (i pertichini sarebbero gli interventi di Voldemort e Bellatrix), con il suo bravo tempo d'attacco, il suo cantabile, il suo tempo di mezzo (un tempo di mezzo che potrebbe essere anche tolto, volendo) e la sua cabaletta... oppure un asolo wagneriano... o ancora meglio un esempio di Literaturoper (un'opera in cui non esiste libretto esterno, ma vengono usate le parole stesse del libro da cui l'opera è tratta)... tutto questo delirio operistico per dirti quanto mi abbia colpita la scena... una scena che, se musicata, sarebbe ancor più da pelle d'oca (ma già lo è). Posso tranquillamente ammettere di averla letta in punta di sedia.
Concludo con un grande complimento al tuo stile sempre bello, alla tua scelta delle parole, dove nulla è lasciato al caso!
Risposta dell'Autore:
E non dirò che è il migliore capitolo della tua storia perché sono sicura che il prossimo sarà ancora migliore.
Questa è una considerazione molto bella da sentirsi fare…
Ho trovato l'intero capitolo impregnato di tensione dall'inizio alla fine, come è giusto che sia, dal momento che ci troviamo davanti alla battaglia decisiva.
Effettivamente, la tensione doveva sempre rimanere altissima per dare l’impressione che stesse per accadere qualcosa di molto importante
Tra l'altro, ti faccio i complimenti, per l'assoluta chiarezza circa quello che sta accadendo. Purtroppo è sempre piuttosto frequente leggere scene di battaglia (magica o non) in cui alla fine non si capisce più chi colpisca chi o dove sia tizio rispetto a caio. Nel tuo capitolo è invece tutto chiarissimo, tanto da poter, volendolo, tracciare una mappa perfetta di quello che accade.
Grazie, ci tengo ad essere precisa e che i miei lettori possano vedere, quasi dai miei occhi, la scena della battaglia, e sono contenta se dici che ci sono riuscita.
Come dicevo l'intero capitolo è molto teso, di una tensione quasi spasmodica. Il lettore vive in una perenne attesa, si aspetta che qualcosa accada... e di cose ne accadono veramente molte, ma ogni evento non fa che riaccendere nel lettore il fatto che qualcosa può avvenire... e questo qualcosa arriva nel finale - splendidamente giocato - che blocca letteralmente il respiro, facendo sprofondare anche chi legge nel <i>nulla più tetro e assoluto</i> (lo so avevo detto che non avrei citato il tuo testo, ma mi sono rimangiata la parola).
Non potrei essere più soddisfatta di ciò che dici perché mi dimostra che, realmente, sono riuscita a fare quello che avevo in mente e la tensione, fino all’ultimo, ha alimentato la tensione fino al parossismo finale che poi, giustamente, sprofonda nel “nulla più tetro e assoluto”
Nonostante la tensione di cui sopra, riesci a mantenere sempre alto il livello introspettivo su tutti i personaggi.
Ancora grazie. Non è stato per niente facile mantenere alta la tensione, cosa che richiedeva velocità e movimento, contemperandola con l’introspezione che, invece, richiedeva una grande lentezza espositiva nel dare quelle variegate pennellate ai diversi personaggi, inquadrandoli per un momento sotto il riflettore che illuminava la scena e lasciando tutto il resto in penombra.
Una menzione finale la riservo a Crystal. […] E quando, sul finale, urla disperata... ebbene le sue urla sembra di sentirle proprio, nella stanza, qui nella pace di Gif-sur-Yvette.
Waooo… proprio da brividi, allora! Sì, sì, mi piacciono proprio i tuoi commenti! J
… un intero punto a Severus e, soprattutto, a quella grande scena di teatro che è il momento in cui rivela fieramente […] la verità a Voldemort. Una splendida scena di teatro, perché di teatro si tratta. La forza drammaturgica e drammatica di ogni singola parola pronunciata, il modo con cui sottolinei il come ogni parola venga pronunciata, ne fanno un esempio di qualcosa che potrebbe essere recitata su qualsiasi palcoscenico.
Be’, effettivamente questa è la grandiosa scena madre di cui JKR ha purtroppo privato lo stupendo personaggio di Severus: restituirgliela, in tutta la grandezza che il personaggio meritava, era il minimo che io potessi fare.
Ovviamente la mia mente l'ha trasferita all'opera. […] tutto questo delirio operistico per dirti quanto mi abbia colpita la scena... una scena che, se musicata, sarebbe ancor più da pelle d'oca (ma già lo è). Posso tranquillamente ammettere di averla letta in punta di sedia.
Se il tuo paragone passa dal teatro all’opera, allora si tratta di un vero trionfo, per me!
Ancora mille ringraziamenti per le tue belle parole!
- Alaide
- 17/02/10 - 09:35 am
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo e lo definirei squisitamente introspettivo.
Tenterò di andare con ordine. In primo luogo ho apprezzato il modo in cui hai reso il trascorrere del tempo, non solo con notazioni come quella che apre il capitolo, ma con piccole frasi ed accorgimenti che rendono esattamente l'idea che il tempo scorre lento, ma, comunque sia, inesorabile.
Ho adorato, poi, come sei riuscita a rendere palpabili i pensieri di Severus (ma questa è una tua grande dote, che in questo capitolo, però, mi è parsa centuplicarsi), trasmettendoli direttamente al lettore. Tutto, ogni gesto, pensiero, azione, momento che scorre lento è reso vividamente, in modo tale che io, come lettrice, mi sono sentita trasportata direttamente "nel" personaggio. Fantastico!
Concludo (lo so la recensione questa volta è corta, ma ci sono momenti in cui, di fronte a capitoli così belli, si perdono le parole) con una menzione alle splendide poesie che hai scelto, in particolare quella di Keats (ma sto parlando come una di parte perché adoro Keats) e al tuo stile sempre curatissimo ed intenso!
Risposta dell'Autore:
In primo luogo ho apprezzato il modo in cui hai reso il trascorrere del tempo, non solo con notazioni come quella che apre il capitolo, ma con piccole frasi ed accorgimenti che rendono esattamente l'idea che il tempo scorre lento, ma, comunque sia, inesorabile.
Talvolta è necessario rendere il trascorrere del tempo, e quando questo è lento occorre fare attenzione a non farlo diventare noioso. Qui mi serviva che il trascorrere fosse lento, doloroso e… inesorabile!
Ho adorato, poi, come sei riuscita a rendere palpabili i pensieri di Severus (ma questa è una tua grande dote, che in questo capitolo, però, mi è parsa centuplicarsi), trasmettendoli direttamente al lettore. Tutto, ogni gesto, pensiero, azione, momento che scorre lento è reso vividamente, in modo tale che io, come lettrice, mi sono sentita trasportata direttamente "nel" personaggio. Fantastico!
Da quello che ho capito, ormai da un pezzo, farti immedesimare “nel” personaggio è un risultato estremamente lusinghiero, quindi sono molto soddisfatta di me! Del resto, questo capitolo, che hai a ragione definito “squisitamente introspettivo”, è quasi esclusivamente composto dai pensieri di Severus, quindi, o ti trascinavo in lui… o ti avrei perduta!
- Alaide
- 09/02/10 - 01:17 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Ho amato tantissimo questo capitolo. Forse è uno dei miei preferiti (ma credo di dirlo per tutti i capitoli, perché man mano che vado avanti il nuovo diventa il mio preferito, anche se poi non è propriamente vero, perché è la storia in sé ad essere bellissima e densa di significati). E dopo questa parentesi più lunga di quanto non abbia scritto fuori parentesi vado a spiegarti le motivazioni dell'apprezzamento di questo capitolo.
1. Innanzitutto ho apprezzato tantissimo come hai saputo delineare il rapporto tra Severus e Hermione, rendendo sempre più vivo e palpabile il fatto che diventino, ogni capitolo che passa, sempre più come padre e figlia, anzi come vero padre e vera figlia. Questa sensazione è fortissima all'inizio, quando Severus riesce a riportare a sé Hermione, dopo che lei ha proteso la mano verso il libro (ed ammetto che io avrei fatto esattamente quello che ha fatto Hermione), un tempo simbolo di sapere, ma ora soltanto insozzato e contaminato dal Male. Ed è per questo che Severus è vero padre (tra l'altro io adoro il rapporto padre-figlio/a che sia basato su un rapporto di sangue o meno, poca importanza ha). E questa tua splendida frase va a sottolineare questo aspetto: La strinse ancora più forte, come se fosse una figlia e il suo destino dipendesse solo dal baluardo del suo affetto. Allo stesso tempo Hermione diviene vera figlia, nel momento in cui si assiste ad una delle scene più teatrali che tu abbia scritto, davvero una scena che qualsiasi regista vorrebbe rappresentare a teatro (ed io stessa mi sono immaginata la scena scarsamente illuminata con come unico elemento scenico la quercia e l'altare spaccati [tra parentesi, bellissima la descrizione iniziale] e i due personaggi davanti e poi improvvisamente i raggi luminosi che escono dall'albero... ed il pubblico immobile, silenzioso e teso per tutta la durata della scena degli spettri [mi permetti di chiamarla così? Ho lo strano vizio dell'appassionata d'opera di dare dei nomi alle scene]), nel momento in cui Hermione con le parole Ti perdono, Severus, lo riporta a contatto con la realtà.
2. Sempre la presenza, a centro capitolo, di una scena come quella degli spettri (è inutile ormai ho deciso che questo è il suo nome), mi porta a farti i complimenti per come hai saputo dosare i momenti di quiete e tensione all'interno del capitolo. Un primo momento di tensione iniziale, acquietato con il pianto di Hermione tra le braccia di Severus (e ti assicuro che stavo per scrivere del padre) e con quei grazie veramente fantastici reiterati dalla ragazza. Un secondo momento di tensione, la scena degli spettri per l'appunto, che prende veramente il lettore, nella sua tripartizione, che attraversa tre momenti ben determinati nell'animo di entrambi i personaggi, altro fatto che ho apprezzato tantissimo... Severus che acquista maggiormente e sempre coscienza di quello che deve fare, fino al momento estremo in cui "uccide" lo spettro di Crystal ed Hermione che, man mano che vede anche lei, perché Lily e Crystal le conosce anche lei, perde un poco di consapevolezza, fino a quel No, quando Severus "uccide" lo spettro di Crystal. Veramente ben giostrata come cosa. Poi un momento di calma, quando Hermione ha il disvelamento del senitmento che lega Crystal e Severus e poi parla (tanto come solo lei può fare) all'uomo, in un'altra bella parentesi padre-figlia. Poi l'ultimo momento di tensione (e ti giuro che stava quasi per venirmi un infarto... proprio non mi aspettavo l'aspide melanico) dove il lettore che pur si aspetta che Severus non muoia per due motivi essenziali: il primo assolutamente serio deriva dalla fiducia che il protagonista ha in Hermione e dalla fiducia che il lettore ha nel protagonista stesso, fattore che fa divenire propria, del lettore, la fiducia che Sevurus ha nella sua ex-studentessa; il secondo ben più "frivolo" perché mancano ancora diversi capitoli alla fine ed il protagonista non può morire troppo in anticipo sul finale (io so adesso perfettamente come va a finire, dato che l'ho letta tutta prima di recensire questi ultimi capitoli, ma mi sto immedesimando nel lettore ignaro e per lui al momento può ancora accadere di tutto). Veramente brava.
3. Concludo rimarcando il forte collegamento tra il titolo (citato tra l'altro in questa frase: Eppure, solo pochi minuti prima, quando il mago era stato assalito dai fantasmi del suo passato, l’aveva visto rimanere immobile, inerme sotto le spietate sferzate degli alberi: lo aveva visto impallidire, la più cupa disperazione negli occhi e l’anima in fiamme, impietosamente arsa nell’atroce rogo del rimorso.) e il contenuto del capitolo stesso e della sua parte centrale (la già citata scena degli spettri). Davvero ben fatto perché non è per nulla facile trovare il titolo adatto ad un capitolo.
Finisco (lo so che poco sopra ho scritto concludo) sottolineando la tua solita perizia nel donare tanti particolari circa le espressioni, i piccoli gesti che ogni personaggio compie! Ed una lode per la bellissima poesia di Ale85LeoSign!
Risposta dell'Autore:
Ho amato tantissimo questo capitolo. Forse è uno dei miei preferiti (ma credo di dirlo per tutti i capitoli, perché man mano che vado avanti il nuovo diventa il mio preferito, anche se poi non è propriamente vero, perché è la storia in sé ad essere bellissima e densa di significati).
Che bello sentirti dire che, in fondo, l’ultimo letto è sempre il più bello, perché è la storia ad essere bella!
1. Innanzitutto ho apprezzato tantissimo come hai saputo delineare il rapporto tra Severus e Hermione, rendendo sempre più vivo e palpabile il fatto che diventino, ogni capitolo che passa, sempre più come padre e figlia, anzi come vero padre e vera figlia. Questa sensazione è fortissima all'inizio, quando Severus riesce a riportare a sé Hermione, dopo che lei ha proteso la mano verso il libro (ed ammetto che io avrei fatto esattamente quello che ha fatto Hermione), un tempo simbolo di sapere, ma ora soltanto insozzato e contaminato dal Male. Ed è per questo che Severus è vero padre (tra l'altro io adoro il rapporto padre-figlio/a che sia basato su un rapporto di sangue o meno, poca importanza ha). E questa tua splendida frase va a sottolineare questo aspetto: La strinse ancora più forte, come se fosse una figlia e il suo destino dipendesse solo dal baluardo del suo affetto. Allo stesso tempo Hermione diviene vera figlia, nel momento in cui si assiste ad una delle scene più teatrali che tu abbia scritto, davvero una scena che qualsiasi regista vorrebbe rappresentare a teatro (ed io stessa mi sono immaginata la scena scarsamente illuminata con come unico elemento scenico la quercia e l'altare spaccati [tra parentesi, bellissima la descrizione iniziale] e i due personaggi davanti e poi improvvisamente i raggi luminosi che escono dall'albero... ed il pubblico immobile, silenzioso e teso per tutta la durata della scena degli spettri [mi permetti di chiamarla così? Ho lo strano vizio dell'appassionata d'opera di dare dei nomi alle scene]), nel momento in cui Hermione con le parole Ti perdono, Severus, lo riporta a contatto con la realtà.
Commento assolutamente stupendo e di sicuro adatto per una scena che, in sé, ha veramente molto di teatrale. Dopo aver letto la tua lezione sul Forum sui rapporti familiari all’interno dell’opera, poi, apprezzo maggiormente il tuo complimento. Del resto, il rapporto padre/figlia è l’unico che vedo possibile tra i due personaggi, come completamento e sublimazione di quello maestro/allieva.
La scena degli spettri: sì, direi che il titolo è perfetto!
2. Sempre la presenza, a centro capitolo, di una scena come quella degli spettri (è inutile ormai ho deciso che questo è il suo nome), mi porta a farti i complimenti per come hai saputo dosare i momenti di quiete e tensione all'interno del capitolo. Un primo momento di tensione iniziale, acquietato con il pianto di Hermione tra le braccia di Severus (e ti assicuro che stavo per scrivere del padre) e con quei grazie veramente fantastici reiterati dalla ragazza. Un secondo momento di tensione, la scena degli spettri per l'appunto, che prende veramente il lettore, nella sua tripartizione, che attraversa tre momenti ben determinati nell'animo di entrambi i personaggi, altro fatto che ho apprezzato tantissimo... Severus che acquista maggiormente e sempre coscienza di quello che deve fare, fino al momento estremo in cui "uccide" lo spettro di Crystal ed Hermione che, man mano che vede anche lei, perché Lily e Crystal le conosce anche lei, perde un poco di consapevolezza, fino a quel No, quando Severus "uccide" lo spettro di Crystal. Veramente ben giostrata come cosa. Poi un momento di calma, quando Hermione ha il disvelamento del senitmento che lega Crystal e Severus e poi parla (tanto come solo lei può fare) all'uomo, in un'altra bella parentesi padre-figlia. Poi l'ultimo momento di tensione (e ti giuro che stava quasi per venirmi un infarto... proprio non mi aspettavo l'aspide melanico)
Ancora grazie. Dosare momenti di tensione e quiete non è facile, perché si rischia di annoiare troppo oppure di sprecare tutte le “cartucce” in un colpo solo! Sono quindi molto felice che tu abbia trovato buono l’equilibrio tra questi momenti.
3. Concludo rimarcando il forte collegamento tra il titolo (citato tra l'altro in questa frase: Eppure, solo pochi minuti prima, quando il mago era stato assalito dai fantasmi del suo passato, l’aveva visto rimanere immobile, inerme sotto le spietate sferzate degli alberi: lo aveva visto impallidire, la più cupa disperazione negli occhi e l’anima in fiamme, impietosamente arsa nell’atroce rogo del rimorso.) e il contenuto del capitolo stesso e della sua parte centrale (la già citata scena degli spettri). Davvero ben fatto perché non è per nulla facile trovare il titolo adatto ad un capitolo.
Talvolta trovare il titolo “giusto” è un’impresa disperata e impiego anche giorni, ma questo è venuto da sé, addirittura prima di scrivere il capitolo, sapendo quali cose, più o meno, avrei scritto.
- Alaide
- 17/11/09 - 01:14 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Eccomi finalmente a recensire! E spero di poter riuscire a concludere abbastanza velocemente questa tua splendida storia.
Ho trovato veramente riuscito l'inizio del capitolo. Hermione che capitombola, l'ombra di Piton che si copre le stelle, la descrizione a larghe pennellate del paesaggio (oggi ti riempirò di paragoni pittorici. Sto frequentando troppo il Louvre). E poi l'attacco dei rovi. La prima difesa, come giustamente nota Severus. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai reso l'incapacità di reagire di Hermione, mentre sono intrappolati tra i rovi, a causa del sortilegio posto in essi. Hermione era pietrificata dal terrore, incapace di pensare e reagire, mentre il pianto del bosco s’insinuava come un sottile veleno nella sua mente. Ho trovato veramente interessante e una grande idea il gemito dei rovi che si insinua nella mente della ragazza, questo gemito che sembra diventare, improvvisamnete, una straziante implorazione di pietà. Veramente una bella immagine! Mi è piaciuto anche il climax che sei riuscita a creare... i gemiti di pietà che diventano parole nella mente d'Hermione e le incitazioni di Piton a occludere la sua mente. Ho gradito moltissimo anche l'immagine così tremendamente paterna dell'abbraccio.
Ho trovato interessante la parte successiva ed il dialogo tra Hermione e Severus, che sottolinea, in maniera veramente fantastica (come sempre ottimi tutti i particolari che assegni per ogni espressione... sembra quasi di vedere una serie di ritratti vividi, quei ritratti che ti fanno pensare di aver davanti a te l'effigiato) il rapporto Mentore-Allieva e Padre-Figlia che si è instaurato tra i due.
Ho trovato spettacolare la descrizione del luogo in cui si trovano quando superano finalmente i rovi. Una vera pittura di certo romanticismo un po' macabro. Nel vecchio bosco, le querce erano morte da secoli, ma i loro tronchi e i rami scheletrici, ormai senza foglie, si stagliavano neri nel nero della notte, avvinghiandosi gli uni agli altri come mani rapaci, rubandosi a vicenda i tenui riflessi di luce spettrale. Qualcosa senza vita strisciava contorcendosi nel sottobosco che progressivamente diventava cenere sotto i loro passi.
Nessun essere umano, degno di tale nome, era passato di lì, da centinaia di anni, e solo il respiro di un’oscura magia alitava malvagio nell’aria tormentando ciò che un tempo era stato sacro. Veramente spettacolare. Friedrich l'avrebbe dipinto e Berlioz musicato, anzi, ad essere sincera mi ha fatto venire in mente l'ultimo movimento della Symphonie Fantastique (Songe d'une nuit de sabbat).
Molto bella tutta la sezione prima della poesia (a proposito complimentosi a Ale85LeoSign… è veramente splendida). Questa foresta così splendidamente descritta, il sangue richiesto, i sentimenti che emergono dai personaggi e dalla foresta stessa (mi piace troppo l’idea di questo luogo vivente)… davvero sono senza parole e ho la testa piena di mille immagini!
E poi dopo la poesia… veramente uno spettacolo. La foresta assume sempre più tratti da racconto del romanticismo più cupo (dovrei leggere meno racconti “neri” dei primi dell’ottocento), o di certi gironi dell’inferno dantesco. E poi i fantasmi del passato di Piton che emergono da questo immenso essere “vivente” che è diventata la foresta. Il tutto descritto con la tua abituale dovizia di particolari (non cito nulla, perché altrimenti dovrei citare tutto, giusto per dirti quanto mi sta piacendo questo capitolo). Tutto reso con una vividamente, in modo tale da permettere al lettore di trovarsi proiettato nello spazio descritto (uno spazio che rimane impresso nella mente… ogni volta che farò passeggiate nelle foreste francesi, guarderò gli alberi con sospetto :P… scusa la battuta idiota, ma ho bisogno di sdrammatizzare e poi non è detto che non sia vero!) e in ciò che questo spazio suscita nella mente dei personaggi. Veramente una grande prova d’autore!
Così come è una grande prova il dialogo finale, così denso, così colmo di significato ed in cui il rapporto che hai delineato tra Hermione e Severus raggiunge il suo apice! Scusa se non spendo molte parole su questo dialogo, ma devo ancora riprendermi psicologicamente dalla scena della foresta.
Risposta dell'Autore:
<!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} p {mso-margin-top-alt:auto; margin-right:0cm; mso-margin-bottom-alt:auto; margin-left:0cm; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} -->
Eheheh… paragoni musicali, teatrali ed ora pittuorici: ma tu mi vizi!
Adoro Piton e Hermione insieme, anche se proprio non riesco a scrivere di un loro pairing perché riesco solo a vedere un rapporto padre/figlia tra loro, e mi piace tantissimo scrivere scene con loro due soli: sono molto soddisfatta di aver scritto diverse scene con loro due in questa storia, dando la possibilità a Severus di proteggere anche lei e, al contempo, di farsi aiutare.
Una vera pittura di certo romanticismo un po' macabro
Sì, vero, verissimo: è quella l’immagine che ho visto quando ho pensato al bosco stregato e sono felice di essere riuscita a renderla vivida anche davanti ai tuoi occhi.
Riferirò i tuoi complimenti ad Ale per la poesia che ha appositamente scritto per questo capitolo visto che non sono assolutamente riuscita a trovare un inserto poetico come dicevo io.
La foresta assume sempre più tratti da racconto del romanticismo più cupo … o di certi gironi dell’inferno dantesco.
E poi i fantasmi del passato di Piton che emergono da questo immenso essere “vivente” che è diventata la foresta.
Sì, sì sì (*Ida saltella per la gioia*): era proprio così che io volevo che i lettori vedessero la foresta, romanticamente cupa e assolutamente “viva” nella sua morte spettrale.
(uno spazio che rimane impresso nella mente… ogni volta che farò passeggiate nelle foreste francesi, guarderò gli alberi con sospetto :P… scusa la battuta idiota, ma ho bisogno di sdrammatizzare e poi non è detto che non sia vero!)
Molto bello! Se il lettore ha bisogno di sdrammatizzare significa che sono riuscita a coinvolgerlo a fondo!
Veramente una grande prova d’autore!
Così come è una grande prova il dialogo finale, così denso, così colmo di significato ed in cui il rapporto che hai delineato tra Hermione e Severus raggiunge il suo apice! Scusa se non spendo molte parole su questo dialogo, ma devo ancora riprendermi psicologicamente dalla scena della foresta.
Grazie, come sempre, per i tuoi graditissimi complimenti.
- Ernil
- 12/09/09 - 06:41 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
È stato... emozionante. No, di più: intenso, mozzafiato e liberatorio. Liberatorio, sì, perché, grazie alla tua magnifica prosa, ogni parola di dolore di Severus era il mio dolore, ogni gemito faceva gemere anche me. E questi capitoli... è stato come se ogni parola a favore del nostro amato Severus andasse a liberarmi da una stretta maglia che mi stringeva i polmoni. Credimi, è stato incredibile. Ti sarò grata per sempre per quello che hai scritto. Per aver riscattato Snape come la Rowling non ha mai fatto. Per aver dato a Snape ciò che si è *sempre* meritato, e che alcuni si ostinano a non vedere. Ma tu hai visto e grazie a dio hai tutta l’abilità necessaria per scrivere un’appassionata apologia di Severus, e l’hai fatto. Grazie, grazie, grazie.
Un finale perfetto, sai? Un finale che amo con tutto il cuore, che adoro. Un happy ending, e dio sa quanto Severus (e io, ovviamente) ne avesse bisogno. Ci sarebbero molte cose da dire – il tuo stile inconfondibile che raggiunge l’apoteosi di bellezza, l’intensità dei sentimenti che buca lo schermo, e i miei occhi lucidi – ma una sola cosa ha importanza: giustizia è stata fatta! E, oh: grazie, grazie, grazie.
E’ stato tutto perfetto, dalla diatriba con la Skeeter all’accenno ai figli... oh, dio, i figli. Sto saltellando allegra, sono così felice... uhm, potrei avanzare ipotesi sui nomi? XD
Ma è stato anche un po’ doloroso, almeno per me. Sapere che questa magnifica trilogia si è conclusa... sospiro. Beh, è stato un viaggio stupendo, e io te ne ringrazio infinitamente. È stato un viaggio nell’anima di Severus Piton, sviscerata come pochi sanno fare, e mi ha lasciata più volte senza fiato o commossa o semplicemente riverente... Riverente, sì. Nei tuoi confronti. E quindi, ancora, e lo ripeterò in continuazione: GRAZIE.
Risposta dell'Autore:
Due cose, tra tutte le parole stupende che hai usato per me, mi hanno particolarmente commosso:
“Occhi lucidi” e “giustizia”.
La prima, perché significa che veramente sono riuscita a trasmetterti l’intensità delle mie emozioni, e il mio amore per il personaggio, in quella che è la mia personale visione e che tu hai imparato ad apprezzare.
La seconda, perché era ciò che io soprattutto volevo per il mio amato Severus, una giustizia totale e inconfutabile, unita al riconoscimento di tutto il suo eroico coraggio.
Quanto ho odiato JKR con quel suo insulso finale, con quel suo pavido atteggiamento che l’ha portata a farlo morire senza lasciargli dire una sola parola e poi Harry che banalmente riduce lo splendido personaggio di Severus all’uomo che, solo, ha tanto amato la sua mamma!
No, non è questo, Piton è di più, molto di più! Mi rendo conto che questa “difesa” ancora la devo sviluppare: sarà in una storia che arriverà, seppur non a breve termine.
Ancora grazie per i complimenti al mio stile che hai più volte disseminato nei tuoi bei commenti.
Poi… non so che dire, ma credo che se tu mentre leggevi pensavi:
“è stato come se ogni parola a favore del nostro amato Severus andasse a liberarmi da una stretta maglia che mi stringeva i polmoni”
lo stesso era stato l’effetto che avevo vissuto io mentre scrivevo.
Ti sarò grata per sempre per quello che hai scritto. Per aver riscattato Snape come la Rowling non ha mai fatto. Per aver dato a Snape ciò che si è *sempre* meritato, e che alcuni si ostinano a non vedere.
Sono molto felice, perché queste tue parole mi dicono che sono davvero riuscita a raggiungere il mio scopo, quello che avevo inserito addirittura nel riassunto della storia precisando che era
“dedicata a tutte le fans di Severus Piton, in un modo o nell’altro deluse da HP7, ed è a loro offerta come consolazione”.
“È stato un viaggio nell’anima di Severus Piton, sviscerata come pochi sanno fare, e mi ha lasciata più volte senza fiato o commossa o semplicemente riverente...”
Splendide parole che mi imbarazzano, le tue: sono io a ringraziarti per aver letto con intensa partecipazione la mia trilogia e per aver amato, con me e tanti altri, il meraviglioso personaggio di Severus Piton, comprendendo fino in fondo tutto il tormento della sua anima.
Formale promessa: non temere, scriverò ancora e ancora… e sempre e solo del mio amato Severus!
- La principessa mezzosangue
- 02/09/09 - 11:19 am
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Attendo l'epilogo, ciao :)
- Alaide
- 26/08/09 - 01:44 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Molto bello e di sicuro effetto l’inizio con il medaglione che brucia sul cuore di Severus. Poi, veramente fantastica la descrizione della scena subito successiva. Sei veramente bravissima a descrivere la notte, nonché a visualizzare, tramite una descrizione apparentemente semplice, ma che non lo è affatto, qualcosa di fortemente intenso a livello interiore. Un esempio su tutti la frase che è situata subito prima della splendida poesia tratta dal Cyrano: Rimase immobile ad ammirarla, sogno d’estate che illuminava la sua fredda notte infinita.
Essere di nuovo lì, vicino a lei, eppure così immensamente lontano, era l’estasi e la più dura condanna insieme: poteva guardarla, ed era la più pura felicità per i suoi occhi, ma non poteva stringerla a sé, ed era la più atroce tortura per il suo corpo. L’incipit della parte subito successiva alla poesia è veramente fantastico e comunica perfettamente i sentimenti di Severus. Molto bello tutto il pezzo successivo, con quel reiterare di “avrebbe voluto” che dona maggiore intensità al momento. Tutto è pervaso da una forte forza espressiva che cattura immediatamente chi legge. Fantastica poi l’immagine del momento in cui la pergamena passa da Crystal a Severus, un momento intenso, che rende più presenti le parole che avevano aperto la scena.
Bellissima tutta la parte successiva. Ho amato ogni singolo sguardo, ogni parola, ogni gesto che intercorre tra Severus e Crystal. Citare tutto quello che mi ha colpita sarebbe terribilmente lungo. Ti cito soltanto una frase che, secondo me, è specchio di tutto quanto viene detto in questo momento e, anche oltre, di parte del rapporto stesso tra i due innamorati (che come ogni rapporto complesso è difficilmente riassumibile in poche parole ed in maniera univoca: - Ho bisogno del tuo sorriso, Crystal, della luce che solo il tuo amore mi sa dare. – sussurrò intensamente. – Tu mi hai insegnato a sognare, ancora, quando credevo che tutti i miei sogni fossero ormai morti! – esclamò con enfasi. – Tu mi hai insegnato che l’amore riporta in vita i sogni, ed io ora voglio amarti, e sognare, per tutta la vita! – terminò stringendola forte a sé in un delirante abbraccio d’amore.
Molto bello l’inizio della parte che si svolge nella Foresta Proibita. Mi è piaciuta tantissimo Hermione (ok, in questo caso sono nettamente di parte), colma di preoccupazione per Severus e che si sente totalmente impotente perché, anche se gli fosse accaduto realmente qualcosa, lei non potrebbe aiutarlo in alcun modo. Ho gradito anche la comparsa di Severus (sei di un sadismo senza pari, però… e la cosa mi piace decisamente :P), il modo, e non mi stancherò mai di dirlo, con cui riesci a rendere, in maniera assolutamente precisa, ogni singolo gesto, movimento e tono di voce. Mi è piaciuto molto anche come hai delineato il rapporto tra Severus ed Hermione, veramente bello quando gli occhi gli brillano appena d’orgoglio. È un reale rapporto professore-studentessa, o meglio Maestro-Allieva. Bellissimo, un vero capolavoro, tutto il pezzo che segue il “gratta e netta” di Hermione. Ho trovato ogni frase, ogni parola intensissima, ma queste mi hanno colpita più di altre: Ma era stanco, tremendamente stanco, e ormai odiava a fondo anche quella maschera: indossarla gli costava ogni volta sempre più fatica, soprattutto se non doveva farlo al solo fine di salvarsi la vita, davanti a Voldemort e ai suoi compagni. Così le permise di leggere la sua sofferenza, lasciò che si affacciasse per un attimo sull’infinita pena della propria anima riflessa nelle tenebre di occhi che avevano visto troppo sangue innocente scorrere tra le sue mani, sapendo che Hermione avrebbe compreso, tutto, anche se era ancora così giovane e lui avrebbe tanto voluto poterla tenere lontana da ogni orrore, capaci di esprimere veramente un mondo interiore. E poi le lacrime di Hermione… veramente un momento prezioso.
Molto azzeccato anche il momento in cui Severus pungola Hermione e lei risponde puntigliosa, proprio com’è nella sua natura. Ho apprezzato tantissimo anche il tenero affetto paterno con cui Piton si rivolge alla ragazza, e questa “paternità” viene citata anche poco sotto, facendo andare oltre il rapporto tra i due: da Professore-Studentessa a Padre-Figlia. Ovviamente non tralascio di citare frasi che mi hanno profondamente colpita: La lacrima scese, gonfia di sofferenze non sue, e Hermione non la trattenne: se perfino il Professor Piton si era levato la maschera, certo non sarebbe stata lei a fingere un distacco e una freddezza che non le erano mai appartenuti. Ora il mago le sorrideva, con una dolcezza che aveva sempre ritenuto impossibile scorgere in quel pallido viso perennemente serio e contratto in una rigida impassibilità: le sorrideva rassicurante e paterno, mentre la sua mano, anch’essa con un’imprevedibile e tenera delicatezza, le sfiorava appena la guancia per asciugarle quella lacrima, dono prezioso di una giovane donna che aveva compreso l’infinito dolore di un uomo. Profonde e assolutamente non banali, come non banale è il “Grazie” che esce poco dopo dalle labbra di Severus.
Poi la parte direttamente dedicata all’Horcrux, veramente interessante e con una “trovata”, ma il termine è improprio, veramente bella. La sciarada (e qui mi complimento con Ale85LeoSign), di cui non sono riuscita a trovare il bandolo, quando mi ci sono provata e la soluzione seguente, veramente interessante (devo essermi affezionata a questo termine, in questa parte della recensione :P). Mi è piaciuto molto tutto il riferimento druidico, il cenno al Samhain, di cui devo aver letto in un qualche romanzo, ma che non ricordavo assolutamente cosa fosse, la leggenda del Nemeton di Ylith Fhaad (e qui mi complimento per la fantasia nella creazione di una leggenda assolutamente verosimile)… veramente bello. E poi quando ho letto che il Nemeton si trova vicino a Tara, mi si sono illuminati gli occhi, forse perché ho visitato la collina di Tara, qualche anno fa, forse perché adoro la storia d’Irlanda.
Ho trovato perfettamente centrato il momento in cui Hermione si offre per andare con Severus, assolutamente in linea con il personaggio. Quanto al momento in cui la ferità di Piton torna a sanguinare ammetto che ho trattenuto involontariamente il fiato. Veramente splendido il momento in cui Severus guida la mano tremante di Hermione che regge la boccetta con la pozione e le sorride… ancora più splendido (e detto al momento giusto, in un perfetto climax teatrale) il momento in cui l’uomo pronuncia le parole “Mi fido di te, Hermione”, così come prezioso è tutto il momento che segue, veramente profondo e intenso.
Bellissimo anche tutto il momento finale, fino al momento in cui Severus deve partire e da Hermione non mi sarei aspettata nulla di diverso che quello che alla fine fa: insistere per andare con lui e poi andarci, anche se lui le ha detto di tornare a scuola.
Risposta dell'Autore:
Sei veramente bravissima a descrivere la notte, nonché a visualizzare, tramite una descrizione apparentemente semplice, ma che non lo è affatto, qualcosa di fortemente intenso a livello interiore.
Grazie, è un bellissimo complimento: prima di tutto perché hai notato il parallelo tra esterno/interno, e in secondo luogo perché non è facile trovare paragoni e parole giuste per esprimere questi paralleli e sapere che il mio sforzo è apprezzato è molto bello.
Molto bello l’inizio della parte che si svolge nella Foresta Proibita. Mi è piaciuta tantissimo Hermione (ok, in questo caso sono nettamente di parte),
Anche io adoro Hermione…
Ho gradito anche la comparsa di Severus (sei di un sadismo senza pari, però… e la cosa mi piace decisamente :P), il modo, e non mi stancherò mai di dirlo, con cui riesci a rendere, in maniera assolutamente precisa, ogni singolo gesto, movimento e tono di voce.
Sì, lo ammetto, so benissimo essere sadica…
Ti adoro quando noti tutti questi minimi particolari!
Ho apprezzato tantissimo anche il tenero affetto paterno con cui Piton si rivolge alla ragazza, e questa “paternità” viene citata anche poco sotto, facendo andare oltre il rapporto tra i due: da Professore-Studentessa a Padre-Figlia.
Ci tenevo tantissimo a precisare bene che il rapporto tra i due è solo e puramente di rispetto, stima e affetto: mai avrei voluto che qualche lettore potesse fraintendere!
Mi è piaciuto molto tutto il riferimento druidico, il cenno al Samhain, di cui devo aver letto in un qualche romanzo, ma che non ricordavo assolutamente cosa fosse, la leggenda del Nemeton di Ylith Fhaad (e qui mi complimento per la fantasia nella creazione di una leggenda assolutamente verosimile)… veramente bello.
Il riferimento a Samhain l’avevo trovato per caso tempo fa, cercando altro,: mi aveva affascinata e mi è tornato in mente mentre scrivevo quel capitolo, quindi mi sono documentata per bene.
Riguardo alla leggenda, a dire il vero ci ho messo detto un po’ di tutto, a partire dalla mitologia greca, come verrà reso esplicito nel successivo capitolo.
Quanto al momento in cui la ferità di Piton torna a sanguinare ammetto che ho trattenuto involontariamente il fiato.
Ah ah… ce l’ho fatta di nuovo a coinvolgerti in pieno!
Veramente splendido il momento in cui Severus guida la mano tremante di Hermione che regge la boccetta con la pozione e le sorride… ancora più splendido (e detto al momento giusto, in un perfetto climax teatrale) il momento in cui l’uomo pronuncia le parole “Mi fido di te, Hermione”, così come prezioso è tutto il momento che segue, veramente profondo e intenso.
Qui c’è una tale sinfonia di bellissimi complimenti (il riferimento “teatrale” corona il tutto) che non posso fare altro che ringraziare!
- Ernil
- 12/08/09 - 11:11 am
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Risposta dell'Autore:
Ti lascio qui la risposta completa alla tua recensione al precedente capitolo 30 che meritava molto più della veloce frase che avevo inserito tempo fa.
Sono felice che Severus ti sia piaciuto e sono orgogliosa che ancora e sempre tu lo abbia trovato IC.
Sì, era il tempo della sua rivincita, dello sputare in faccia a Voldemort la verità più vera, a qualsiasi costo! Altro che farlo morire senza poter dire una sola parola! A mio modo di vedere, JKR, semplicemente, non ha avuto il coraggio di mettere Harry e Piton a confronto… e ha perduto una splendida opportunità di caricare di pathos profondo la sua storia: far morire Piton è stata una scelta oltremodo “comoda” per l’autore, ma veramente indegna nei confronti dello splendido e sfaccettato personaggio che aveva creato e che ha finito per “ridurre” al messaggio di superficie, purtroppo l’unico compreso da moltissimi dei suoi giovani e superficiali lettori, del “l’ha fatto solo per Lily”, andando così a perdere la reale complessità del personaggio che aveva delineato. Un vero peccato!
Riguardo a Lucius, mi dispiace, ma Piton aveva proprio bisogno di un aiuto… e, del resto, preferisco un Lucius Malfoy morto con dignità, per amicizia e dichiarando l’amore per suo figlio, piuttosto di un imbelle Lucius aggrappato a moglie e figlio nel finale di HP7.
- Ernil
- 06/08/09 - 12:59 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Risposta dell'Autore:
Ma, come, ti preoccupi SOLO per la morte di Lucius?
- alida
- 05/08/09 - 07:57 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Risposta dell'Autore:
Mi spiace per Lucius ma, dal mio personale punto di vista, vedo in questa sua morte molto più "riscatto", e dimostrazione dei suoi ideali di amicizia e amore paterno, di quanto gli abbia dato JKR con quel desolante quadretto, nel finale di HP7, della famigliola stretta fra sè che si sente quasi a disagio nel tripudio generale dei Grifondoro.
Riguardo alla morte di Piton... non posso parlare!
- Ernil
- 28/07/09 - 06:33 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Risposta dell'Autore:
Vedo che condividiamo l’amore per Lorca!
Ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto ma, in particolare, ti ringrazio per queste parole:
"io sono sempre stata per lo Snape più bastardo e cinico, ma grazie a te ho imparato ad apprezzare il lato dolce di Severus (un lato che, per quanto i “non addetti ai lavori” possano dire, esiste e la Rowling ha fatto intendere), il Severus che sospira nella sua solitudine e pare più che mai umano."
Sapere che, grazie alla mia storia, hai imparato ad apprezzare anche il lato “umano” di Severus, quello che, come tu ben rilevi, esiste anche nel Severus di JKR, checché qualcuno dica a contrario, è un premio stupendo per tutta la fatica, e l’amore, che ho profuso scrivendo questa lunga fic.
"Sì, decisamente io tendo più verso il lato dark e “cattivo” di Snape, ma come lo descrivi tu... tu che sai andare oltre il melenso, oltre lo stomachevole e lo stucchevole... sai portare alla luce un Severus più recondito, meno usuale e, forse proprio per questo, più caratterialmente potente di chiunque altro. Beh, diciamolo in due parole: sei grande!"
Ancora, non posso dire altro che un sonoro grazie per queste tue stupende parole, per questo tuo riconoscere la profondità della caratterizzazione del personaggio che premia i miei sforzi. Grazie!
- alida
- 27/07/09 - 08:17 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna
Risposta dell'Autore:
Ci sarà, ci sarà anche il posticino per Lucius... anche se non so se ti piacerà...
- alida
- 27/07/09 - 08:08 pm
- Trasparenza e purezza del Cristallo - ovvero - La Compagna